Fin dall’antichità, l’arte è sempre stata permeabile alle tecniche e ai materiali disponibili. La creazione di un’opera d’arte ha infatti sempre implicato l’uso di strumenti che estendono il corpo umano, amplificandone le capacità. Ogni nuova tecnica formalizzata o materiale scoperto ha dato vita a nuove estetiche e a inedite visioni del mondo.
L’avvento dell’Intelligenza Artificiale nel campo della creazione artistica, tuttavia, suscita dibattiti e inquietudini: da un lato c’è chi la mitizza, dall’altro chi la teme. In realtà, essa rappresenta solo l’ultimo sviluppo di un processo continuo che l’essere umano ha costruito intrecciando artigianato, artefatto e tecnologia. La parola greca τεχνή (tekné) riassume perfettamente questa dinamica, unificando in sé i concetti di arte, tecnica e abilità pratica. Per i filosofi greci, tekné rappresentava ogni forma di competenza, sia manuale che intellettuale, abbracciando ambiti come la scultura, la musica, la costruzione e persino la medicina.
L’Intelligenza Artificiale, non è una minaccia o un mistero insondabile, è semplicemente una nuova tecnica: uno strumento per generare e proliferare materiali che l’artista può poi plasmare nella sua visione creativa.
Questa conferenza si propone di esplorare e approfondire le possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale nell’arte, con particolare attenzione alla musica, illustrandone il potenziale creativo e le implicazioni future.