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Un progetto di Villa Romana in collaborazione con Black History Month Florence

Black Archive Alliance ha portato a Firenze uno sguardo insolito: quello di nove studenti alla ricerca di segni di una presenza africana in città. Il progetto, nato dalla collaborazione fra Villa Romana e Black History Month Florence, giunto alla seconda edizione, ha spaziato, per campi molto diversi, dall’era moderna alla contemporaneità. Le storie che questo esercizio archeologico ha permesso di raccontare sono altrettanti brani di una Firenze poco nota, se non del tutto sconosciuta, che incrocia l’Africa – e Africani del continente e della diaspora – e con essa tesse, di volta in volta, rapporti culturali, politici, economici, a cominciare dal XV secolo fino all’oggi.

Il lavoro ha spaziato da luoghi della ricerca per eccellenza, come la Biblioteca Laurenziana e l’Archivio del Risorgimento, a centri di studio noti soprattutto agli specialisti, come l’Istituto Agronomico dell’Oltremare (og

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Un progetto di Villa Romana in collaborazione con Black History Month Florence

Black Archive Alliance ha portato a Firenze uno sguardo insolito: quello di nove studenti alla ricerca di segni di una presenza africana in città. Il progetto, nato dalla collaborazione fra Villa Romana e Black History Month Florence, giunto alla seconda edizione, ha spaziato, per campi molto diversi, dall’era moderna alla contemporaneità. Le storie che questo esercizio archeologico ha permesso di raccontare sono altrettanti brani di una Firenze poco nota, se non del tutto sconosciuta, che incrocia l’Africa – e Africani del continente e della diaspora – e con essa tesse, di volta in volta, rapporti culturali, politici, economici, a cominciare dal XV secolo fino all’oggi.

Il lavoro ha spaziato da luoghi della ricerca per eccellenza, come la Biblioteca Laurenziana e l’Archivio del Risorgimento, a centri di studio noti soprattutto agli specialisti, come l’Istituto Agronomico dell’Oltremare (oggi una delle sedi dell’Agenzia italiana per la cooperazione internazionale) e l’Istituto Geografico Militare, a carte private e alle collezioni di Palazzo Pitti, con il Tesoro dei Granduchi. La seconda edizione del progetto è stata realizzata con un format di tutoraggio con docenti e studiosi in tandem con gli studenti che guidano la loro ricerca. Il progetto ha collaborato con studiosi dell’Università degli Studi di Firenze, Studio Arts College International, NYU Florence, Villa I Tatti, Syracuse University Florence, Santa Reparata International School of Art e ISI Florence.

A cura di Justin Randolph Thompson, BHMF e Agnes Stillger, Villa Romana