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Yukio Mishima, pseudonimo di Hiraoka Kimitake, è stato uno scrittore giapponese tra i più originali e controversi della letteratura nipponica e internazionale. Nato il 14 gennaio 1925 a Tokyo ha una formazione influenzata dall’estetica e dalla letteratura europea, specialmente italiana e francese, di fine ‘800 inizio ‘900 e dal militarismo tradizionalista e nazionalista tipico del Giappone della prima metà del ‘ 900. Autore di alcuni romanzi centrali sulla dicotomia tra valori tradizionali e aridità spirituale del mondo contemporaneo dà forma a una poetica in bilico tra tradizione innovazione, tra culto del soldato poeta, del samurai, del corpo e delle arti marziali ed estetizzazione decadente. Il recupero di un ethos culturale nazionalista si unisce a un complesso rapporto con la propria omosessualità che lo porteranno ad abbracciare idee politiche nazionaliste e di estrema destra. Mishima affermo il valore della cultura del Giappone imperiale, criticando gli esiti del p
Yukio Mishima, pseudonimo di Hiraoka Kimitake, è stato uno scrittore giapponese tra i più originali e controversi della letteratura nipponica e internazionale. Nato il 14 gennaio 1925 a Tokyo ha una formazione influenzata dall’estetica e dalla letteratura europea, specialmente italiana e francese, di fine ‘800 inizio ‘900 e dal militarismo tradizionalista e nazionalista tipico del Giappone della prima metà del ‘ 900. Autore di alcuni romanzi centrali sulla dicotomia tra valori tradizionali e aridità spirituale del mondo contemporaneo dà forma a una poetica in bilico tra tradizione innovazione, tra culto del soldato poeta, del samurai, del corpo e delle arti marziali ed estetizzazione decadente. Il recupero di un ethos culturale nazionalista si unisce a un complesso rapporto con la propria omosessualità che lo porteranno ad abbracciare idee politiche nazionaliste e di estrema destra. Mishima affermo il valore della cultura del Giappone imperiale, criticando gli esiti del processo di modernizzazione del paese. Temi ricorrenti della sua produzione sono il mito della forza e dell’eroismo, l’erotismo, il legame inscindibile fra sessualità e violenza, tra bellezza e morte. Nell’ultima fase della sua vita fondò un’organizzazione paramilitare, la Tatenokai (Società dello scudo), basata sull’esaltazione della cultura fisica e delle arti marziali che si poneva il compito di difendere la figura divina dell’Imperator e i valori tradizionali nipponici contro la modernizzazione. La sua prima opera Confessioni di una maschera (1949), parzialmente autobiografica, gli diede fama e successo internazionali che si consolidarono con La voce delle onde (1954), Il padiglione d’oro (1956), Il sapore della gloria (1963). Il 25 novembre 1970 si tolse la vita con il suicidio rituale samurai (Harakiri), come ultima protesta per la perdita dei valori tradizionali del Giappone contemporaneo.