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installazione sonora permanente
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Dudù Kouate
Musicista
Dudù Kouate – percussionista, musicista e mediatore culturale – nasce in Senegal da famiglia di Griot, cantori incaricati di portare avanti le storie del loro popolo, conservatori della tradizione culturale e musicale africana. Musicista polistrumentista, interpreta la tradizione in chiave moderna e multiculturale. Vive a Bergamo dove insegna percussioni africane; tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani cercando di tracciare i confini territoriali delle popolazioni; incontra le scuole con interventi di divulgazione della tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate ed esperienze musicali trasversali. Musicista versatile ed eclettico, conduce una ricerca costante sul suono (sound of elements) per esperienze sempre nuove nel mondo della musica.
Dudù Kouate – percussionista, musicista e mediatore culturale – nasce in Senegal da famiglia di Griot, cantori incaricati di portare avanti le storie del loro popolo, conservatori della tradizione culturale e musicale africana. Musicista polistrumentista, interpreta la tradizione in chiave moderna e multiculturale. Vive a Bergamo dove insegna percussioni africane; tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani cercando di tracciare i confini territoriali delle popolazioni; incontra le scuole con interventi di divulgazione della tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate ed esperienze musicali trasversali. Musicista versatile ed eclettico, conduce una ricerca costante sul suono (sound of elements) per esperienze sempre nuove nel mondo della musica.
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Black History Month Florence 2019
Murate Artlab
Liuteria selvaggia. La scoperta degli oggetti abbandonati
Uno strumento musicale è un oggetto che produce suoni, tesi a esprimere sensazioni, pensieri, sentimenti; e proprio per questo l’essere umano non ha mai smesso di percuotere, strofinare, pizzicare e soffiare in oggetti trovati o inventati. Con le finalità di proporre la musica come un terreno in cui tutte le culture si fondono, di stimolare la creatività e l’intuizione, ma anche di sensibilizzare al recupero e degli oggetti abbandonati in un’ottica di sostenibilità per l’ambiente e per il futuro, il nuovo appuntamento firmato da Dudù Kouate ha proposto ai ragazzi di dare vita a strumenti musicali nuovi, generati da materiali non concepiti per tale scopo, e di suonarli insieme andando a costruire un’inedita sinfonia collettiva.
Il laboratorio, proposto da MUS.E e MAD Murate Art District sabato 2 marzo 2019 nell’ambito del Black History Month Firenze 2019, ha offerto così l’occasione di esplorare come co
Liuteria selvaggia. La scoperta degli oggetti abbandonati
Uno strumento musicale è un oggetto che produce suoni, tesi a esprimere sensazioni, pensieri, sentimenti; e proprio per questo l’essere umano non ha mai smesso di percuotere, strofinare, pizzicare e soffiare in oggetti trovati o inventati. Con le finalità di proporre la musica come un terreno in cui tutte le culture si fondono, di stimolare la creatività e l’intuizione, ma anche di sensibilizzare al recupero e degli oggetti abbandonati in un’ottica di sostenibilità per l’ambiente e per il futuro, il nuovo appuntamento firmato da Dudù Kouate ha proposto ai ragazzi di dare vita a strumenti musicali nuovi, generati da materiali non concepiti per tale scopo, e di suonarli insieme andando a costruire un’inedita sinfonia collettiva.
Il laboratorio, proposto da MUS.E e MAD Murate Art District sabato 2 marzo 2019 nell’ambito del Black History Month Firenze 2019, ha offerto così l’occasione di esplorare come convenzioni e canoni possano essere superati offrendo una seconda vita a oggetti di scarto, avvicinandosi nello stesso tempo a tecniche, approcci e formati di una musica creativa che guarda al jazz, all’improvvisazione e alla percussione. Dopo aver individuato gli opportuni materiali, quindi, questi sono stati trasformati per diventare veri e propri strumenti musicali, indagandone le sonorità possibili e definendo quelle più adeguate. Gli strumenti hanno permesso poi di lavorare su una composizione musicale collettiva, costruendo insieme ai partecipanti un’esperienza di creatività polidisciplinare e multiculturale.
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