Agorà
installazione sonora permanente
APRIArchival Platform
Radio Papesse
Progetto RIVA 2021
Progetto RIVA 2021
Progetto RIVA 2021
Arno Atlas (2013-2016) è un ciclo di sei documentari audio dedicati al fiume Arno, una mappatura della sua geografia emozionale. Un progetto di narrativa sonora per far riascoltare la voce di un fiume e la città che attraversa, Firenze, ricca di storie legate all’Arno con il sound design di Giulio Aldinucci. Come visibile dalla mappa i sei racconti sono ascoltabili anche in alcuni luoghi lungo il fiume, significativi per il racconto.
Confluenze (2018) è un iter di tre documentari radiofonici dedicati al genius loci montelupino, a partire dalla memoria delle acque dell’Arno e del torrente Pesa. Tra voci, testimonianze e field recording, Confluenze cerca di ricomporre un ritratto eterogeneo dell’eco-sistema di Montelupo Fiorentino con la sua storia, legata alla produzione della ceramica e vegliata dalla imponente e inquietante Villa Medicea Ambrogiana, già Ospedale psichiatrico.
Arno Atlas (2013-2016) è un ciclo di sei documentari audio dedicati al fiume Arno, una mappatura della sua geografia emozionale. Un progetto di narrativa sonora per far riascoltare la voce di un fiume e la città che attraversa, Firenze, ricca di storie legate all’Arno con il sound design di Giulio Aldinucci. Come visibile dalla mappa i sei racconti sono ascoltabili anche in alcuni luoghi lungo il fiume, significativi per il racconto.
Confluenze (2018) è un iter di tre documentari radiofonici dedicati al genius loci montelupino, a partire dalla memoria delle acque dell’Arno e del torrente Pesa. Tra voci, testimonianze e field recording, Confluenze cerca di ricomporre un ritratto eterogeneo dell’eco-sistema di Montelupo Fiorentino con la sua storia, legata alla produzione della ceramica e vegliata dalla imponente e inquietante Villa Medicea Ambrogiana, già Ospedale psichiatrico.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
a cura di Valentina Gensini
Nel 2018 il Progetto RIVA ha proseguito la collaborazione con Pelago e Montelupo Fiorentino e ha coinvolto sia il centro che le periferie del Comune di Firenze ponendo l’attenzione alle tematiche ambientali, ma anche al contesto economico, politico e sociale. Uno degli eventi principali è stata la mostra QUI di Paolo Masi, in cui sono state esposte 12 nuove opere site-specific prodotte durante 6 mesi di residenza artistiche presso MAD Murate Art District. Nel comune di Montelupo Fiorentino hanno operato Yuval Avital ed il coro di migranti ConFusion diretto da Benedetta Manfriani, Tempo Reale con il progetto “Sentieri del silenzio” presso l’ex ospedale psichiatrico, e Radio Papesse con le “Storie dell’Arno a Montelupo”. Nell’altro comune attraversato dall’Arno, Pelago, sono stati ospitati il fotografo Davide Virdis, che ha presentato una mostra nello spazio pubblico ed un workshop in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni, ed il collettivo artistico Studio
Nel 2018 il Progetto RIVA ha proseguito la collaborazione con Pelago e Montelupo Fiorentino e ha coinvolto sia il centro che le periferie del Comune di Firenze ponendo l’attenzione alle tematiche ambientali, ma anche al contesto economico, politico e sociale. Uno degli eventi principali è stata la mostra QUI di Paolo Masi, in cui sono state esposte 12 nuove opere site-specific prodotte durante 6 mesi di residenza artistiche presso MAD Murate Art District. Nel comune di Montelupo Fiorentino hanno operato Yuval Avital ed il coro di migranti ConFusion diretto da Benedetta Manfriani, Tempo Reale con il progetto “Sentieri del silenzio” presso l’ex ospedale psichiatrico, e Radio Papesse con le “Storie dell’Arno a Montelupo”. Nell’altro comune attraversato dall’Arno, Pelago, sono stati ospitati il fotografo Davide Virdis, che ha presentato una mostra nello spazio pubblico ed un workshop in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni, ed il collettivo artistico Studio ++.
Presso Murate Art District sono stati proposti talk e lezioni in italiano ed in inglese a cura di LWCircus e del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Durante il 2018 Progetto RIVA si è aperto anche all’Oriente, grazie alla collaborazione con Zhong Art International, ospitando tre artisti cinesi in residenza presso MAD, invitati a presentare la loro particolare visione sull’Arno.
a cura di Valentina Gensini
Nel 2017 RIVA ha dato vita ad una serie di installazioni site specific, workshop, mostre e talk grazie al coinvolgimento di performer, artisti visivi, fotografi e sound artist invitati a tenere un periodo di residenza in Toscana con l’obiettivo di produrre nuovi progetti sul tema del fiume. Per la prima volta, oltre Firenze, RIVA ha coinvolto tre comuni della regione bagnata dal fiume: Pontassieve, Pelago e Montelupo Fiorentino. Partendo da una riflessione sul patrimonio ambientale e culturale del fiume e il suo legame con la comunità e il territorio, gli artisti coinvolti (Davide Virdis, Katrinem, Adrian Paci, Radio Papesse, Studio ++) hanno lavorato nei tre comuni con l’amministrazione locale e i cittadini per nuovi progetti artistici. Il progetto principale di RIVA 2017 è stata una performance sul fiume seguita da una mostra di Adrian Paci che si è svolta tra Firenze e Pelago, coinvolgendo Museo Novecento e MAD Murate Art District, in cui sono state presentate opere di Ad
Nel 2017 RIVA ha dato vita ad una serie di installazioni site specific, workshop, mostre e talk grazie al coinvolgimento di performer, artisti visivi, fotografi e sound artist invitati a tenere un periodo di residenza in Toscana con l’obiettivo di produrre nuovi progetti sul tema del fiume. Per la prima volta, oltre Firenze, RIVA ha coinvolto tre comuni della regione bagnata dal fiume: Pontassieve, Pelago e Montelupo Fiorentino. Partendo da una riflessione sul patrimonio ambientale e culturale del fiume e il suo legame con la comunità e il territorio, gli artisti coinvolti (Davide Virdis, Katrinem, Adrian Paci, Radio Papesse, Studio ++) hanno lavorato nei tre comuni con l’amministrazione locale e i cittadini per nuovi progetti artistici. Il progetto principale di RIVA 2017 è stata una performance sul fiume seguita da una mostra di Adrian Paci che si è svolta tra Firenze e Pelago, coinvolgendo Museo Novecento e MAD Murate Art District, in cui sono state presentate opere di Adrian Paci legate al tema dell’acqua come metafora del flusso, del movimento e della migrazione. A Montelupo Fiorentino l’artista berlinese Katrinem ha tenuto una residenza curata da Tempo Reale in cui ha performato e registrato un lavoro personale di attraversamento ed “ascolto” del paesaggio sonoro.
Associazione culturale e archivio sonoro
Radio Papesse è un’associazione culturale non profit di base a Villa Romana, a Firenze. Nata nel 2006 al Palazzo delle Papesse di Siena, è una web-radio e archivio sonoro online dedicato all’arte contemporanea; uno spazio riservato alla riflessione critica sulle arti visive e alla promozione e condivisione di produzioni sonore e radiofoniche sperimentali. Produce e distribuisce sotto licenza Creative Commons documentari e interviste, racconta mostre e collezioni museali, usando la radio come suo linguaggio elettivo per parlare di arte, pratiche e processi. Negli ultimi dieci anni ha invitato artisti, musicisti, producer e Dj a confrontarsi con i limiti e le possibilità offerti dalla produzione radiofonica. Alcuni dei progetti sviluppati: Children of Unquiet di Mikhail Karikis, 2012-2014; Süden Radio insieme a Villa Romana, Saout Radio e Reboot FM, Nuovi Paesaggi, curato da Lucia Farinati con la partecipazione di Viv Corringham, Mikhail Karikis, Laura Malacart, Davide T
Radio Papesse è un’associazione culturale non profit di base a Villa Romana, a Firenze. Nata nel 2006 al Palazzo delle Papesse di Siena, è una web-radio e archivio sonoro online dedicato all’arte contemporanea; uno spazio riservato alla riflessione critica sulle arti visive e alla promozione e condivisione di produzioni sonore e radiofoniche sperimentali. Produce e distribuisce sotto licenza Creative Commons documentari e interviste, racconta mostre e collezioni museali, usando la radio come suo linguaggio elettivo per parlare di arte, pratiche e processi. Negli ultimi dieci anni ha invitato artisti, musicisti, producer e Dj a confrontarsi con i limiti e le possibilità offerti dalla produzione radiofonica. Alcuni dei progetti sviluppati: Children of Unquiet di Mikhail Karikis, 2012-2014; Süden Radio insieme a Villa Romana, Saout Radio e Reboot FM, Nuovi Paesaggi, curato da Lucia Farinati con la partecipazione di Viv Corringham, Mikhail Karikis, Laura Malacart, Davide Tidoni e Allen S. Weiss, 2012; La Radio a Pedali, 2011. Nel 2013 ha preso parte alla prima edizione di Progetto Riva con Arno Atlas, una serie di quattro documentari sonori sulla storia sociale dell’Arno a Firenze.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Progetto RIVA
Tra l’autunno 2017 e la primavera 2018 Radio Papesse ha coinvolto associazioni, esperti, storici, guide ambientali, imprenditori e istituzioni locali nella produzione di tre documentari radiofonici dedicati al genius loci montelupino, a partire dalla memoria delle acque dell’Arno e del torrente Pesa. Tra voci, testimonianze e field recording, Confluenze cerca di ricomporre un ritratto eterogeneo di Montelupo Fiorentino. I tre episodi interessano: “La ceramica ed il sistema Arno”, “La Villa Medicea dell’Ambrogiana”, “Ecosistemi che si incontrano e scontrano. Là dove l’Arno incontra il Pesa”
Tra l’autunno 2017 e la primavera 2018 Radio Papesse ha coinvolto associazioni, esperti, storici, guide ambientali, imprenditori e istituzioni locali nella produzione di tre documentari radiofonici dedicati al genius loci montelupino, a partire dalla memoria delle acque dell’Arno e del torrente Pesa. Tra voci, testimonianze e field recording, Confluenze cerca di ricomporre un ritratto eterogeneo di Montelupo Fiorentino. I tre episodi interessano: “La ceramica ed il sistema Arno”, “La Villa Medicea dell’Ambrogiana”, “Ecosistemi che si incontrano e scontrano. Là dove l’Arno incontra il Pesa”
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Il 9 settembre 2017 Montelupo si riappropria di un importante capitolo della sua storia, quello della Villa Ambrogiana, residenza dei Medici dal sedicesimo secolo e poi corpo alieno, spazio escluso ai cittadini a causa dell’insediamento prima del manicomio e dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario poi. Da villa che accoglieva i suoi signori con una spettacolare grotta di meraviglie lungo l’Arno, a struttura detentiva chiusa definitivamente nel 2017, l’Ambrogiana è al tempo stesso un gioiello e una ferita per Montelupo che, per molti decenni nel Novecento, oltre ad essere il paese della ceramica, è stato il paese dei matti. Ora che l’O.P.G è stato smantellato, cosa resta e cosa sarà della Villa Medicea?
Con la partecipazione di Isabella Lapi Ballerini, Riccardo Manetti, Paolo Manetti, Adriano Rigatti e Luigi Falsetti.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
La storia della ceramica di Montelupo è una vicenda d’innovazioni tecnologiche e di circolazione del sapere: lo era in passato, lo è ancora oggi. Quanto il suo sviluppo sia legato all’Arno è una questione che riguarda il più ampio sistema economico, ecologico e infrastrutturale cui il fiume ha contribuito a dare forma. Grazie ai contributi di alcuni esperti - dalla ceramista di seconda generazione allo scienziato che sperimenta nuovi pigmenti ceramici per l’industria spaziale, dall’archeologo al carpentiere navale cresciuto sulle rive dell’Arno - attraversiamo una storia lunga almeno otto secoli. Con le voci di Fausto Berti, Tito Paroli, Giovanni Baldi e Ivana Antonini.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Là dove il fiume e il torrente si incontrano, le acque confluiscono ma gli ecosistemi restano profondamente diversi. Insieme a chi studia e vive ogni giorno le acque di Arno e Pesa, a chi lavora per la loro tutela, a chi ne progetta le relazioni con lo spazio urbano, ci immergiamo alla scoperta di un ecosistema fragile e in costante mutamento. Un ecosistema legato alle stagioni e alle azioni dell’uomo che oggi, finalmente, riscopre la necessità di tutelare anche i rivi considerati minori.
Una vera e propria immersione sonora nel paesaggio creato dalla confluenza di Arno e Pesa, un paesaggio popolato da usignoli, picchi, api... con il minimo comun denominatore dell'acqua. Anche quando questa scompare. Con la partecipazione di Alessandro Pappalardo, Lorenzo Nesi, Jacopo Manetti e Alessandro Sacchetti.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Il 1966 fu un annus mirabilis nel mondo ed anche a Firenze, dove nonostante l'alluvione, emersero importanti movimenti di ricerca artistica - si iniziava a sperimentare con la parola, il suono, il corpo - e gli architetti radicali si affermavano come una delle esperienze d'avanguardia più
interessanti del Secondo Novecento. Sebbene il richiamo del passato si fosse rinvigorito dopo l'alluvione, con il mito del ritorno all'antico splendore, dal basso emergevano le prime istanze contemporanee, che sarebbero poi sfociate nei movimenti e nelle correnti degli Anni 70.
Con le voci di Gian Piero Frassinelli, Adolfo Natalini e Valentina Gensini.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Un viaggio tra la chimica e la filosofia del restauro contemporaneo, un viaggio durato cinquant'anni, dall'emergenza dell'alluvione - con la nascita della moderna scienza del restauro - alla pratica attuale, per scoprire cosa è stato fatto e si continua a fare, cosa è oggi possibile e cosa si accetta di non poter fare con le vittime culturali del 1966: affreschi, tavole, dipinti, codici, libri... Con le voci di Franca Falletti, Giorgio Bonsanti, Magnolia Scudieri e Marco Ciatti.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Nel corso dei secoli l'Arno ha cambiato molte facce, così come sono cambiati i suoi abitanti. Aironi, gallinelle, garzette, germani, ma anche bagnanti, bardotti, canottieri, renaioli e lavandaie oppure turisti, curiosi e corridori. Con (Eco)sistema Complesso apriamo il nostro sguardo e ascolto al 'sistema' Arno: luogo di attività economiche, luogo di svago oppure rifugio sicuro per animali che mai penseremmo di trovare in città? Fiume o canale? (Eco)sistema Complesso è un racconto lungo la via dell'acqua e del verde, lungo un fiume che entrando in città si trasforma, viene imbrigliato, disciplinato, in alcuni tratti addirittura negato, ma che in altri ritrova la dimensione di spazio pubblico.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Piazza Poggi. Da qui si accedeva alla Galleria Binata, un canale sotterraneo di 200 metri, percorribile anche a piedi, a cinque metri di profondità sotto il livello della pescaia di San Niccolò. Il 3 giugno 1877, 4616 cittadini, dietro il pedaggio di 25 centesimi, provarono l'esperienza di percorrerla, da una riva all'altra. Nella Galleria affianco - per questo si chiamava Binata - l'acqua incanalata dalla nuova Fabbrica dell'acqua risaliva in collina fino ai depositi del Pellegrino. Chilometri di canali sotterranei, cunicoli e gallerie che raccontano di opere idrauliche modernissime e avventurose esplorazioni.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Nel 1869 Mark Twain scrisse “sarebbe un fiume plausibile l'Arno, se ci pompassero dentro l'acqua...i fiorentino lo chiamano fiume e onestamente pensano lo sia davvero, ma non capisco perchè invece non lo guadino a piedi”. Mark Twain era abituato al Mississippi, i fiorentini non si sono mai abituati alle sfuriate dell'Arno. Per questo Firenze si è scoperta 'città sul fiume' molto tardi: Prospettiva Arno è un racconto parziale e diacronico di questa storia, a partire da Piazza del Cestello, qui dove la città si apre al fiume e il fiume si proietta in città, qui dove la storia si traduce in un suono fantasma, riflesso inaspettato delle sue architetture e dell’invenzione dei Lungarni.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
La A di Arno ma anche di Anguilla o Alluvione, la B di Biblioteca Nazionale e C di Comunità: storie conosciute e storie dimenticate in una navigazione alfabetica lungo le parole dell'Arno e del suo rapporto con Firenze, sempre all'insegna del rischio. Un breve abbecedario a pelo d'acqua per scoprire o ricordare la motonave Fiorenza e i balli sull'acqua; i navalestri, Enea, il sogno di Leonardo e quello infranto di Rajaram Chuttraputi.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Promosso dalla Associazione MUS.E sotto la direzione artistica di Valentina Gensini
Nel 2016, in occasione dei 50 anni dall’alluvione dell’Arno, RIVA si è concentrata sulla città di Firenze con l’obiettivo di sensibilizzare le buone pratiche e gli atteggiamenti nei confronti del territorio e delle tematiche ambientali attraverso la pratica artistica. Oltre ai tre grandi fotografi internazionali Jay Wolke, Arno Rafael Minkkinen, Massimo Vitali, coinvolti con la curatela di Studio Marangoni, gli artisti coinvolti nel progetto sono stati Bernard Fort con Tempo Reale, Radio Papesse, Studio ++, Francesco Pellegrino, Fotoromanzo Italiano, che hanno realizzato opere inedite su commissione: installazioni site-specific sulle rive del fiume, workshop, mostre e conferenze sull’Arno e presso MAD Murate Art District. Tra gli interventi site specific permanenti e tuttora visitabili c’è il Terzo Giardino, a cura del collettivo Studio ++: 10mila metri quadrati sull’Arno restituiti alla città, un labirinto verde che richiama nel proprio nome la metafora del
Nel 2016, in occasione dei 50 anni dall’alluvione dell’Arno, RIVA si è concentrata sulla città di Firenze con l’obiettivo di sensibilizzare le buone pratiche e gli atteggiamenti nei confronti del territorio e delle tematiche ambientali attraverso la pratica artistica. Oltre ai tre grandi fotografi internazionali Jay Wolke, Arno Rafael Minkkinen, Massimo Vitali, coinvolti con la curatela di Studio Marangoni, gli artisti coinvolti nel progetto sono stati Bernard Fort con Tempo Reale, Radio Papesse, Studio ++, Francesco Pellegrino, Fotoromanzo Italiano, che hanno realizzato opere inedite su commissione: installazioni site-specific sulle rive del fiume, workshop, mostre e conferenze sull’Arno e presso MAD Murate Art District. Tra gli interventi site specific permanenti e tuttora visitabili c’è il Terzo Giardino, a cura del collettivo Studio ++: 10mila metri quadrati sull’Arno restituiti alla città, un labirinto verde che richiama nel proprio nome la metafora del paesaggista Gilles Clément, che spiega come la vegetazione abbandonata presente nei “residui dell’organizzazione razionale dell’uomo” sia una straordinaria riserva di biodiversità e potenziale evolutivo.
Progetto RIVA
Arno Atlas, una installazione sonora con cinque documentari dedicati al fiume Arno, una mappatura della sua geografia emozionale, un progetto di narrativa sonora per far riascoltare la voce di un fiume e la città che attraversa, Firenze.
Arno Atlas | 1966 L’emergenza del restauro [nuova produzione, 2016] Un viaggio tra la chimica e la filosofia del restauro contemporaneo. Un viaggio durato cinquanta anni, dall’emergenza dell’alluvione con la nascita della moderna scienza del restauro alla pratica attuale, per scoprire cosa è stato fatto e si continua a fare, cosa è oggi possibile e cosa si accetta di non poter fare con le vittime cultuali del 1966: affreschi, tavole, dipinti, codici, libri… Con: Franca Falletti, direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze dal 1992 al 2013, Giorgio Bonsanti – storico dell’arte e Direttore dell’Opificio delle Pietre Dure dal 1988 al 2000, Magnolia Scudieri – Ex Direttrice del Museo di San Marco, Marco Ciatti – Soprintendent
Arno Atlas, una installazione sonora con cinque documentari dedicati al fiume Arno, una mappatura della sua geografia emozionale, un progetto di narrativa sonora per far riascoltare la voce di un fiume e la città che attraversa, Firenze.
Arno Atlas | 1966 L’emergenza del restauro [nuova produzione, 2016] Un viaggio tra la chimica e la filosofia del restauro contemporaneo. Un viaggio durato cinquanta anni, dall’emergenza dell’alluvione con la nascita della moderna scienza del restauro alla pratica attuale, per scoprire cosa è stato fatto e si continua a fare, cosa è oggi possibile e cosa si accetta di non poter fare con le vittime cultuali del 1966: affreschi, tavole, dipinti, codici, libri… Con: Franca Falletti, direttrice della Galleria dell’Accademia di Firenze dal 1992 al 2013, Giorgio Bonsanti – storico dell’arte e Direttore dell’Opificio delle Pietre Dure dal 1988 al 2000, Magnolia Scudieri – Ex Direttrice del Museo di San Marco, Marco Ciatti – Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure.
Arno Atlas | 1966 Alluvione e Avanguardie [nuova produzione, 2016] Il 1966 fu un anno mirabilis nel mondo e a Firenze dove, nonostante l’alluvione, emersero movimenti di ricerca artistica – si iniziava a sperimentare con la parola, il suono, il corpo – e gli architetti radicali si affermavano come una delle esperienze d’avanguardia più interessanti del Secondo Novecento. Sebbene il richiamo del passato si fosse rinvigorito dopo l’alluvione, con il mito del ritorno all’antico splendore, dal basso emergono le prime istanze contemporanee che sarebbero sfociate negli Anni 70. Con: Piero Frassinelli – architetto, Adolfo Natalini – architetto, Valentina Gensini – direzione scientifica del Museo del Novecento di Firenze.
Arno Atlas | (eco)sistema complesso [produzione Progetto RIVA 2013] Il fiume Arno: fiume o canale? Luogo di atti+M4vità economiche, luogo di svago o rifugio sicuro per animali che mai penseremmo di trovare in città? Lo ascoltiamo laddove entra ed esce da Firenze, dallo sbocco dell’Affrico e dalla Passerella dell’Isolotto, prestando il nostro orecchio a quell’(eco)sistema complesso che lo anima. Con: Antonio Bellace – presidente dell’Associazione dei Renaioli, Biagio Guccione – docente di Architettura del Paesaggio dell’Università di Firenze, Carlo Scoccianti – biologo ed esperto fluviale.
Arno Atlas | Cinque Metri sotto l’Arno [produzione Progetto RIVA 2013] La storia di Firenze sotterranea, tra miti, utopie ingegneristiche e grandi opere. Dalla fabbrica dell’acqua al canale sotterraneo che collegava le due rive del fiume, dalle esplorazioni di oggi ai miti metropolitani del sottosuolo fiorentino. Con: Stefano Sieni – giornalista, Piero Battarra – membro del Circolo Canottieri.
Arno Atlas | Abbecedario d’acqua [produzione Progetto RIVA 2013] La A di Arno, ma anche di Anguilla o Alluvione, la B di Biblioteca Nazionale e la C di Comunità: storie conosciute e storie dimenticate in una navigazione alfabetica lungo le parole dell’Arno e della sua relazione con Firenze. Un breve abbecedario a pelo d’acqua per scoprire o ricordare la motonave Fiorenza e le danze sull’acqua; i navalestri, Enea, il sogno di Leonardo e quello infranto di Rajaram Chuttraputti. Con Giovanni Menduni – docente di Idraulica e Ingegneria per l’ambiente e il territorio del Politecnico di Milano, Piero Frassinelli – architetto, Piero Battarra – membro del Circolo Canottieri.
Questo contenuto appare solo nell' archivio.