Because Time In This Place Does Not Obey An Order | Karyn Olivier
A cura di Black History Month Florence
Con la partnership di MAD Murate Art District
In collaborazione con:
Boomker Sound Studios
Syracuse University Florence
SRISA
Vivaio Il Giardiniere
Antonella Bundu
Chris Norcross
Pretesto:
E non si respire più
E non ci si vede più
Ma nella fuga, compagno
Nella paura, compagno
Come nella lotta, compagno
Resterò sempre a fianco a te.
Collettivo Victor Jara, Le Murate
Queste erano le parole scritte e cantate dal collettivo musicale Victor Jara giorni dopo la rivolta del 1974 alle prigioni de Le Murate. La protesta contro le condizioni di vita non idonee e le forze oppressive sono frequenti nei siti che separano, volontariamente o con la forza, i gruppi sociali dal mondo che li circonda.
La natura socio-spirituale di ciò che è giusto e il valore umano sono alla radice della contemplazione nell’ isolamento. Questi sentimenti scaturiti dall’incontro dell’artista con Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, hanno guidato il progetto.
Per la quarta edizione del Black History Month Firenze Karyn Olivier, l’attuale Borsista del Rome Prize all’American Academy in Rome, ha presentato Because Time In This Place Does Not Obey An Order, una serie di installazioni site specific che si cimentano con il rapporto tra giustizia e spiritualità.
Le opere hanno coinvolto la storia del complesso de Le Murate e la sua trasformazione da sito di reclusione spirituale a spazio carcerario, in lotta tra la continuità e il contrasto tra le storie che evoca. La salute mentale, la critica sociale, l’isolamento, la chiusura della storia e la confusione dei sensi mettono i giardini di clausura in dialogo con le parole ferme di Martin Luther King Jr. scritte da una cella di prigionia rivelando tracce di una vita a porte chiuse che reclama diritti universali.