Agorà
installazione sonora permanente
APRIA cura di Valentina Gensini
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“Sala scura. Lo scheletro di una barca sta, sospeso. Una cascata di fibre luminose scivola giù e i fili si articolano a terra, come tentacoli di una medusa immobile, fuori dal tempo.”
Tra i protagonisti del panorama artistico internazionale, Adrian Paci indaga la condizione umana con una raffinata sintesi formale e una schiettezza priva di retorica.
All’interno delle sue opere l’esperienza della migrazione, vissuta in prima persona, viene elevata a riflessione universale sull’indefinitezza dell’essere umano e sulla complessità delle dinamiche sociali, politiche e culturali proprie della contemporaneità. Il progetto Di queste luci si servirà la notte sottolinea la capacità di narrare il nostro tempo e di raccontare la condizione di continuo transito dell’uomo, assimilata al flusso incessante dell’acqua e al suo potere catartico
“Sala scura. Lo scheletro di una barca sta, sospeso. Una cascata di fibre luminose scivola giù e i fili si articolano a terra, come tentacoli di una medusa immobile, fuori dal tempo.”
Tra i protagonisti del panorama artistico internazionale, Adrian Paci indaga la condizione umana con una raffinata sintesi formale e una schiettezza priva di retorica.
All’interno delle sue opere l’esperienza della migrazione, vissuta in prima persona, viene elevata a riflessione universale sull’indefinitezza dell’essere umano e sulla complessità delle dinamiche sociali, politiche e culturali proprie della contemporaneità. Il progetto Di queste luci si servirà la notte sottolinea la capacità di narrare il nostro tempo e di raccontare la condizione di continuo transito dell’uomo, assimilata al flusso incessante dell’acqua e al suo potere catartico