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installazione sonora permanente
APRIResidenza d'artista per la mostra Di queste luci si servirà la notte
Davide D’Amelio, RITROVAMENTI #01, 2017, Acrilico e gessi su tela, 200 X 150 cm, Courtesy dell’artista
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Di queste luci si servirà la notte
Vive a Firenze da circa otto anni, dove si è diplomato all’Accademia di Belle Arti, integrando gli studi con diversi progetti e laboratori con artisti e curatori.
Tra le mostre finora tenute si citano le più importanti: Give me five, a cura di Giorgio de Finisi, MAAM, Roma (2017); The stray statue paradox, a cura di Gabriele Tosi, SACI, Firenze, (2017); De pingendi natura, a cura di Pietro Gaglianò, SRISA gallery, Firenze (2016); Come sé, a cura di Arabella Natalini ed Elena Magini, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (2016).
Il lavoro dell’artista si concentra sulla struttura e la storia dell’immagine e della visione, sviluppando una concezione duale tra i fenomeni normativi ed espressivi delle narrative. Questo lo porta a un interesse nelle questioni dell’infanzia e della sessualità, ideati come elementi entropici delle strutture sociali.
Vive a Firenze da circa otto anni, dove si è diplomato all’Accademia di Belle Arti, integrando gli studi con diversi progetti e laboratori con artisti e curatori.
Tra le mostre finora tenute si citano le più importanti: Give me five, a cura di Giorgio de Finisi, MAAM, Roma (2017); The stray statue paradox, a cura di Gabriele Tosi, SACI, Firenze, (2017); De pingendi natura, a cura di Pietro Gaglianò, SRISA gallery, Firenze (2016); Come sé, a cura di Arabella Natalini ed Elena Magini, Casa Masaccio, San Giovanni Valdarno (2016).
Il lavoro dell’artista si concentra sulla struttura e la storia dell’immagine e della visione, sviluppando una concezione duale tra i fenomeni normativi ed espressivi delle narrative. Questo lo porta a un interesse nelle questioni dell’infanzia e della sessualità, ideati come elementi entropici delle strutture sociali.