Agorà
installazione sonora permanente
APRIProgetto RIVA
Nato a Firenze nel 1933, è attivo dagli anni cinquanta. La sua formazione passa prima da Milano, poi in Europa, dove l’artista si confronta e viene a contatto con il lavoro dei grandi astrattisti europei dai quali apprende lezioni di forte rigore formale. La produzione intrapresa negli anni ’60 passa dalla realizzazione di opere astratto-geometriche per approdare ad una sensibilità assoluta per il colore e negli anni ’70 alla ricerca e l’utilizzo di nuovi materiali. I suoi lavori di questo periodo sono caratterizzati dall’utilizzo del cartone ondulato. Sono degli anni ’80 i lavori dove l’artista si dedica a un’appassionata ricerca sul colore in rapporto allo spazio, realizzando opere dalle quali si desume la sua forte personalità cromatica. Negli anni 2000 Masi si cimenta nell’utilizzo di nuovi materiali come il plexiglas con il quale realizza opere di forme rettangolari o tonde dai colori smaglianti. Dalle iniziali esperienze di pittura informale e dall’astrat
Nato a Firenze nel 1933, è attivo dagli anni cinquanta. La sua formazione passa prima da Milano, poi in Europa, dove l’artista si confronta e viene a contatto con il lavoro dei grandi astrattisti europei dai quali apprende lezioni di forte rigore formale. La produzione intrapresa negli anni ’60 passa dalla realizzazione di opere astratto-geometriche per approdare ad una sensibilità assoluta per il colore e negli anni ’70 alla ricerca e l’utilizzo di nuovi materiali. I suoi lavori di questo periodo sono caratterizzati dall’utilizzo del cartone ondulato. Sono degli anni ’80 i lavori dove l’artista si dedica a un’appassionata ricerca sul colore in rapporto allo spazio, realizzando opere dalle quali si desume la sua forte personalità cromatica. Negli anni 2000 Masi si cimenta nell’utilizzo di nuovi materiali come il plexiglas con il quale realizza opere di forme rettangolari o tonde dai colori smaglianti. Dalle iniziali esperienze di pittura informale e dall’astrattismo concreto Masi vanta un lavoro articolato, complesso e diversificato sul piano tecnico-linguistico. Le sue opere divengono marcatori concettuali del paesaggio e, come nel caso delle Polaroid, agiscono come studio analitico sui codici urbani. La sua intensa attività è confermata e riconosciuta sia in Italia che all’estero, con opere presenti nelle collezioni del Mart di Rovereto, della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti di Firenze e dalla Galleria d’Arte Moderna di Torino, del Museo Pecci di Prato e del Museo Novecento di Firenze. I suoi lavori sono caratterizzati da un’incessante evoluzione sperimentale capace di coinvolgere anche gli spazi urbani.