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Alessandro Sinigaglia, figlio di un ebreo di origini mantovane, e di Cynthia White, americana giunta in Italia come cameriera di una famiglia di Saint Louis, era un meccanico che dopo il servizio militare rientra a Fiesole, dove era nato, ed aderisce al Partito Comunista clandestino. Nel 1928, per evitare l’arresto, fugge in Francia e da lì in Unione Sovietica, dove frequenta una scuola di partito, torna a lavorare come meccanico e si sposa. Partecipa alla Guerra civile spagnola, nel 1939 ripara in Francia, dove viene arrestato e consegnato (1941) alle autorità italiane, che lo confinano a Ventotene. Tornato libero nell’agosto 1943, a seguito della caduta di Mussolini, Sinigaglia rientra a Firenze ed organizza e guida una delle prime formazioni GAP. Pochi mesi dopo cade in un’imboscata del Reparto di Servizi Speciali del maggiore Mario Carità e viene ucciso in Via Pandolfini, a Firenze, dove è stata posta una lapide e dove verrà ricordato dal presidente del Consiglio comunale Luca Milani domenica prossima.

“Alessandro Sinigaglia – ricorda il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – era nero, ebreo e comunista. A capo dei Gruppi di Azione Patriottica di Firenze, fu il nome scelto dalla brigata dopo la sua morte. È stato chiesto di intitolargli un luogo toponomastico a Firenze e di sensibilizzare la cittadinanza sulla sua storia. Intanto intendiamo ricorda la memoria del comandante partigiano, insieme a Black History Month Florence, l’ANPI e le altre realtà del nostro territorio”.

Il programma prevede alle ore 10.00 la commemorazione presso la lapide in via Pandolfini 23 mentre nel pomeriggio alle ore 16.30 sarà svolta una visita all’opera sonora permanente Agorà alla presenza dell’artista SADI e una visita alla mostra dedicata a Alessandro Sinigaglia a cura di BHMF.