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Tre voci per il mio felice niente

di e con: Cristina Abati e Benedetta Manfriani

Video: Benedetta Manfriani

Viola: Cristina Abati

Live electronics: Spartaco Cortesi

 

Due corpi femminili in uno spazio sospeso, emergono dalle profondità marine, del proprio femminile, del proprio abissale. Cercano quella luce che filtra in tutte le profondità. Due corpi che con le voci si cercano, si sfiorano, si parlano, si fondono in un canto che viaggia lontano. Mentre su di loro viene proiettato il proprio viaggio personale nell’abisso marino, il loro tuffo in quel mare che accoglie e non fa paura, anche se immenso. Si assiste a uno sdoppiamento e a una moltiplicazione di corpi reali e virtuali, di immagini e traiettorie che si intrecciano, in cui il suono, che è comunicazione razionale e poetica tra gli esseri, gioia e trascendenza, conoscenza del corpo e della materia, è la guida per lo spettatore alla ricerca del proprio felice niente.

“Tre voci per il mio felice niente” nasce dall’incontro fra le due artiste Benedetta Manfriani e Cristina Abati, dal loro interesse comune per l’indagine sulla voce e sulla sperimentazione sonora, e dalla contaminazione dei loro background vicini per attitudine ma diversi per formazione, provenendo Benedetta dal mondo del canto e delle arti visive, e Cristina dal mondo del teatro, della performance e della musica strumentale. Insieme alle loro due voci sarà introdotta una “terza voce”, quella della viola suonata da Cristina.

La viola è lo strumento ad arco che più di tutti si muove in un range tonale simile alla voce umana, ed è proprio dalla fusione di queste tre voci che attraverso pratiche di improvvisazione protratte nel tempo, si sono andati a definire i materiali dello spettacolo. Insieme alle pratiche di improvvisazione, altri materiali hanno guidato e sono affiorati nel lavoro: alcune poesie tratte da Vita Meravigliosa della poetessa Patrizia Cavalli, che sono andate a costruire un dialogo fra le due interpreti.