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Fin dall’antichità, l’arte è sempre stata permeabile alle tecniche e ai materiali disponibili. La creazione di un’opera d’arte ha infatti sempre implicato l’uso di strumenti che estendono il corpo umano, amplificandone le capacità. Ogni nuova tecnica formalizzata o materiale scoperto ha dato vita a nuove estetiche e a inedite visioni del mondo.

L’avvento dell’Intelligenza Artificiale nel campo della creazione artistica, tuttavia, suscita dibattiti e inquietudini: da un lato c’è chi la mitizza, dall’altro chi la teme. In realtà, essa rappresenta solo l’ultimo sviluppo di un processo continuo che l’essere umano ha costruito intrecciando artigianato, artefatto e tecnologia. La parola greca τεχνή (tekné) riassume perfettamente questa dinamica, unificando in sé i concetti di arte, tecnica e abilità pratica. Per i filosofi greci, tekné rappresentava ogni forma di competenza, sia manuale che intellettuale, abbracciando ambiti come la scultura, la musica, la costruzione e persino la medicina.

L’Intelligenza Artificiale, non è una minaccia o un mistero insondabile, è semplicemente una nuova tecnica: uno strumento per generare e proliferare materiali che l’artista può poi plasmare nella sua visione creativa.

Questa conferenza si propone di esplorare e approfondire le possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale nell’arte, con particolare attenzione alla musica, illustrandone il potenziale creativo e le implicazioni future.


Jacopo Baboni Schilingi

Artista

Jacopo Baboni Schilingi proviene dalla musica cosiddetta “colta”, che unisce la scrittura e l’interattività. La stampa internazionale lo descrive come uno dei compositori più rappresentativi della sua generazione. È riconosciuto dai suoi concerti ed esposizioni nella cerchia dei conservatori e delle sale da concerto classiche: compositore in residenza all’IRCAM (7 anni), artista associato alla Saline Royale d’Arc-et-Senans (3 anni), curatore del colloquio... annuale PRISMA nel mondo (dal 2000 ad oggi), artista associato del Festival EMW al Conservatorio Nazionale di Shanghai (4 anni), Visiting Professor alla Harvard University negli USA, Visiting Professor al Conservatorio di Wuhan (3 anni).

Le sue produzioni plastiche e musicali sono invitate ed esposte nelle nuove sale dedicate all’arte multidisciplinare che combinano immagini, video, architettura e interazione con il pubblico: Sanlitung Village a Pechino, UniCredit Pavilion a Milano, Grand Palais a Parigi, Nexus Hall a Tokyo, Streaming Museum a New York, ecc.  Il suo lavoro con Arman negli anni 2000 ha dato inizio ad una serie di creazioni con Miguel Chevalier, Jean-Pierre Balpe, Alain Fleischer, Elias Crespin, Sarkis, ecc. Nel 2015 ha partecipato due volte alla Biennale di Venezia: ha creato la musica per il Padiglione della Turchia Respiro della voce e il concerto per la giornata di chiusura nella Sala delle Armi. Jacopo Baboni Schilingi ha scritto musica per grandi sponsor come Hermès e Samsung. Dal 2015 al 2018, la casa Camille Fournet – Parigi è stata mecenate di Jacopo Baboni Schilingi per la sua installazione ARGO, esposta al Grand Palais di Parigi, nell’ambito della mostra “Artists & Robots”. Dal 2018 al 2020, è stato sponsorizzato dalla casa di Chanel per una serie di residenze, un concerto monografico e una mostra monografica a Tokyo.

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