Agorà
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Artista visivo
Fukushi Ito (伊藤 福紫) è nata a Nagoya nel 1952, laureata alla Tokyo University of Arts, dopo aver conseguito la laurea specialistica presso la stessa Università si trasferisce in Italia, dove vive da circa 40 anni. Ha esposto in musei, spazi pubblici e gallerie di diversi paesi: fra questi Italia, Giappone, Australia, Stati Uniti, Germania, Francia, Danimarca, Regno Unito, Russia, Israele, Slovenia, Irlanda. Nel 2014 ha ricevuto la Medaglia d’onore con il Nastro Blu Scuro per conto dell’Imperatore. La sua opera supera la dicotomia tra Oriente e Occidente, per diventare sintesi superiore, sostenuta anche dal pensiero che nella cultura giapponese, l’identità è un fattore non statico, ma in evoluzione. Così Fukushi Ito riesce a rendere libera la propria capacità creativa da quella tradizione millenaria cui appartiene, consapevole che il compito di un artista è sperimentare costantemente linguaggi e materiali rendendo accessibile a tutti il contenuto del proprio sentire
Fukushi Ito (伊藤 福紫) è nata a Nagoya nel 1952, laureata alla Tokyo University of Arts, dopo aver conseguito la laurea specialistica presso la stessa Università si trasferisce in Italia, dove vive da circa 40 anni. Ha esposto in musei, spazi pubblici e gallerie di diversi paesi: fra questi Italia, Giappone, Australia, Stati Uniti, Germania, Francia, Danimarca, Regno Unito, Russia, Israele, Slovenia, Irlanda. Nel 2014 ha ricevuto la Medaglia d’onore con il Nastro Blu Scuro per conto dell’Imperatore. La sua opera supera la dicotomia tra Oriente e Occidente, per diventare sintesi superiore, sostenuta anche dal pensiero che nella cultura giapponese, l’identità è un fattore non statico, ma in evoluzione. Così Fukushi Ito riesce a rendere libera la propria capacità creativa da quella tradizione millenaria cui appartiene, consapevole che il compito di un artista è sperimentare costantemente linguaggi e materiali rendendo accessibile a tutti il contenuto del proprio sentire artistico. Da ciò deriva la predilezione nell’accostamento di materiali antichi a contemporanei, come la carta giapponese e i pigmenti all’immagine foto e video realistica, al computer, al plexiglass, alla pellicola trasparente, alla luce del neon e dei led. In particolare è proprio la luce, lo strumento privilegiato che essa utilizza volutamente al fine di coinvolgere il pubblico con l’intento di amplificarne gli stimoli sensoriali. Il suo lavoro porta l’artista a entrare e uscire costantemente da due culture.