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Atletica del cuore è un percorso di formazione rivolto a studenti, educatori, e artisti che desiderano approfondire la relazione tra arte e pedagogia.
Atletica del cuore prevede percorsi di formazione composti da pratica e teoria: la prima è necessaria per allenarsi, per sentire sul proprio corpo la valenza di ciò che si fa; la dimensione teorica è necessaria per rendere l’esperienza nuovamente accessibile e praticabile al fine di rigenerarla e accrescerla.
L’arte è uno strumento necessario per l’apprendimento, la crescita e la formazione perché è in grado di generare uno spazio finzionale dove esperire una profonda esposizione del sé.

L’edizione del 2019 è dedicata alla relazione tra rito e comunità; queste parole sono infatti simbiotiche: l’una non esiste se l’altra non viene praticata.
L’arte e la pedagogia nuovamente condividono questa dimensione: discipline con una storia fortemente teorica, vivono ed esistono nell’esatto momento in cui si praticano.
Il nome del percorso di formazione è una citazione dal teatro e il suo doppio di Artaud: l’immagine che lui lega all’attore come un atleta del cuore è la prima somiglianza tra questi mondi: gli artisti e i formatori hanno necessità per mestiere di essere degli atleti del cuore.

 

Un progetto Fosca con il contributo della Fondazione CR Firenze
sostenuto da Comune di Firenze e Mus.E – Murate Art District

PRATICHE/LABORATORI

Atletica del cuore si compone di tre percorsi, ognuno dei quali comprende incontri di laboratorio, una pratica artistica e un convegno, con relatori della materia e presentazioni di progetti attivi sulla tematica trattata dal convegno.
I laboratori sono strutturati partendo dal macrotema (arte e pedagogia), passano dalla parola ponte dell’edizione in cui si svolgono (rito e comunità) e trovano un contenitore ancora più piccolo su cui strutturare l’esperienza.
Per partecipare non occorre nessuna esperienza pregressa.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE:
Si potrà scegliere tra uno dei percorsi gratuiti per un massimo di 20 partecipanti a percorso.
Per iscrizioni formazione@fosca.eu
Le iscrizioni avranno termine il 15 novembre 2019
Entro il 15 novembre è necessario scrivere all’indirizzo di posta elettronica

ATTIVITÀ IN PROGRAMMA:

MERCOLEDÌ 20 (16.30 – 19.30) + GIOVEDÌ 21 (16.30 – 19.30) + VENERDÌ 22 (16.30 – 18.30)

1. Cura_Sui, aver cura di sé (PERCORSO A)
spazio di allenamento e ricerca sulle tecniche del corpo e dell’attore.
Ideato da Cesare Torricelli. Condotto da Cesare Torricelli e Mosè Risaliti

2. In\contro (PERCORSO B)
laboratorio di danza contemporanea
Ideato e condotto da Marta Bellu

3. Fiaba (PERCORSO C) laboratorio sull’arte della scena finalizzato all’utilizzo rituale delle fiabe in contesti educativi
Ideato e tenuto da Katiuscia Favilli e Davide Woods, all’interno di Murate ArtLab.

VENERDÌ 22 NOVEMBRE ore 18.30

Farsi Luogo
lettura pubblica
Scritto e letto da Marco Martinelli. Teatro delle Albe, Ravenna (www.teatrodellealbe.com)

Aperto anche a chi non partecipa ai percorsi di formazione
A seguire incontro con l’artista

SABATO 23 NOVEMBRE ore 10.00/17.00

Pedagogia diffusa: i riti del teatro nelle comunità possibili convegno Aperto anche a chi non partecipa ai percorsi di formazione La pratica dell’arte come generatrice di spazi di condivisione, collante sociale, rito e comunitaria.

Interverranno:
Enrico Casale, attore, regista e drammaturg, compagnia Scarti, La Spezia
Laura Corbella, ricercatrice di Pedagogia del corpo, Università Bicocca di Milano,
Valentina Gensini, storica dell’arte, curatrice e direttrice artistica di Le Murate, Progetti Arte Contemporanea
Ilaria Fontanelli, fondatrice del progetto Geometria delle Nuvole, Cecina – Livorno
Daniela Meacci, docente di lettere presso l’istituto comprensivo Caponnetto, Firenze
Paolo Mottana, professore di Filosofia dell’educazione ed Ermeneutica,Università Bicocca di Milano
Stefano Té, direttore artistico Teatro dei Venti, Modena
Daniele Torrini, formatore teatrale, Teatro dell’inutile, Bagno a Ripoli, Firenze

Il progetto di Atletica del cuore nasce nel 2013 dalla spinta della visione illuminata della relazione che sussiste tra arte e formazione della regista, psicologa e donna d’arte Caterina Poggesi, senza le cui intuizioni, niente di tutto questo oggi esisterebbe.

Fosca, è un progetto nato nel 2006 dall’idea di Caterina Poggesi. Fosca è una rete in continua definizione che mira a creare spazi di indagine e riflessione nella cultura contemporanea, attraverso creazioni nell’ambito delle arti performative e visive. All’interno delle varie iniziative ogni volta collaborano artisti e neofiti diversi, legati ai tratti specifici dell’opera. Fosca non vuole essere una formazione di persone, piuttosto un insieme di collaborazioni e vissuti, in continua mutazione fra soggetti, linguaggi, territori e ambiti disciplinari. È uno spazio mentale che trova la sua manifestazione in azioni concrete nella ricerca artistica e nello studio dei linguaggi della contemporaneità, occupandosi trasversalmente di cultura, educazione, socialità, scienze umane. È un progetto di creazione, produzione e promozione artistica di spettacoli, laboratori, eventi, momenti di studio, mostre, pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche. Fosca
è un network multidirezionale in continua evoluzione e come tale opera.

per info: info@fosca.eu
programma completo su www.fosca.eu


Bio

Marta Bellu danzatrice e psicologa si forma alla Scuola del Balletto di Toscana e approfondisce lo studio della danza contemporanea con diversi maestri e percorsi trasversali. Si è dedicata infatti allo studio di teatro, voce e teatro fisico in un percorso di Formazione Professionale in Coreografia Interdiscliplinare, ha frequentato la scuola di Teatro Sociale e Performing Arts e un percorso per Junior Coaches in Performing Arts and Media. Dal 2013 si occupa di progetti di corpo, espressione e ricerca in ambito sociale in particolare con la disabilità intellettiva collaborando per diversi anni con L’Associazione Trisomia21, Il Vivaio del Malcantone con cui dal 2014 porta avanti un lavoro di ricerca sul movimento con un gruppo di ragazzi con Sindrome di Down in un gruppo integrato e recentemente con Autismo Svizzera Italiana. Dal 2015 si occupa di formazione nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie attraverso progetti espressivi e finalizzati all’integrazione con l’Associazione Fosca. Dal 2012 collabora con Cristina Rizzo nel progetto LaDiscoteca, un laboratorio permanente di ricerca sul movimento per adulti. Nel 2014 comincia ad interessarsi alla ricerca coreografica, ricevendo per “How to do Things with Words” il sostegno a una nuova produzione 2014 da ADAC Association of Dance and Contemporary Arts in Tuscany. Nel 2016 collabora con la coreografa svizzera Yasmine Hugonnet. Attualmente lavora come danzatrice con Cristina Rizzo e con il Gruppo Nanou e porta avanti una ricerca coreografica che indaga la relazione tra pratiche corporee e contemplative, suono e linguaggio all’interno del progetto Where else?. E’ artista sostenuta dal Centro nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico/CZD per il 2018-2020 all’interno del progetto FIC. Attualmente frequenta il Master in Neuroscienze e Pratiche Contemplative dell’Università di Pisa.

Katiuscia Favilli si occupa di arti performative come pratica di scena e progettazione da venti anni. Formatrice in ambito artistico ed educativo declinando la pratica del teatro come strumento di esplorazione del sé, capacità relazionale, crescita del proprio potenziale e delle proprie capacità individuali. Ha maturato competenze nella progettazione di percorsi sia per soggetti in formazione che per formatori, in ambiti formali e informali, quali scuole, festival e cooperative sociali. Attualmene collabora con il dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Firenze.

Cesare Torricelli si laurea in Pedagogia dove approfondisce i rapporti tra il teatro di ricerca e la formazione. Continua i suoi studi come pedagogista corporeo con orientamento bioenergetico e si qualifica come esperto in metodologie autobiografiche. Attraverso percorsi intensivi, workshop e seminari con vari maestri della scena indaga in un’area che spazia dal teatro, alla danza contemporanea fino a concentrarsi negli ultimi anni in special modo sullo studio della vocalità. Sono molteplici gli spettacoli e le produzioni a cui partecipa in qualità di trainer, regista e co-autore nell’ambito dei percorsi formativi della scuola comunale di teatro Artimbanco di Cecina (LI), dell’Associazione culturale Fosca e della sua attività di libero professionista. Si specializza in percorsi di teatro sociale realizzando laboratori e spettacoli con persone diversamente abili, minori migranti e pazienti psichiatrici. La sua ricerca è orientata verso la sperimentazione e la riflessione su alcuni dei principi fondamentali che riguardano la presenza scenica e il gesto fisico e vocale e sulla analisi e individuazione di alcuni degli interrogativi nodali presenti nella pratica della scena. La sua tecnica di lavoro si sviluppa prendendo spunto dai principi ispiratori di varie discipline: dallo yoga alla danza contemporanea, dalla bioenergetica al canto. Nel 2011 è tra i fondatori del Vivaio del Malcantone_centro di ricerca e pratica culturale. E’ codirettore della scuola di teatroterapia dell’Istituto Taliatitù e del Vivaio del Malcantone.

Davide Woods (MA MT) è musicista e musicoterapeuta. In seguito alla laurea in linguistica e studi di musica si è laureato con lode in musicoterapia alla UWE. Dal 2006 lavora nell’ambito della salute mentale presso i Centri di Salute Mentale di Firenze; in ambito oncologico presso il CE.Ri.On e all’hospice delle Oblate (Associazione La Finestra) e in libera professione con bambini e adulti (autismo e disturbi dello sviluppo). Ha lavorato in strutture residenziali, in centri diurni e in carcere, sperimentando diverse tecniche di musicoterapia e adattandole ai vari contesti. Presso il Centro Studi Musica ed Arte è coordinatore della ludoteca musicale www.musicarte.it e docente del corso di musicoterapia di Firenze www.musicoterapiadinamica.it. Svolge attività di formazione in corsi, seminari e workshop di musicoterapia in Italia e all’estero e collabora con il progetto Music and Resilience Support nella formazione di musicisti in sostegno alle popolazioni migranti www.musicandresilience.org . Nel proprio lavoro integra un approccio di orientamento psicodinamico alla pratica incentrata sull’improvvisazione musicale. È iscritto e probiviro della A.I.M. (Associazione Italiana professionisti della Musicoterapia).

Marco Martinelli, drammaturgo e regista, è fondatore del Teatro delle Albe (1983) insieme a Ermanna Montanari con la quale condivide la direzione artistica. Tra i numerosi riconoscimenti: sette Premi Ubu, “come regista, drammaturgo e pedagogo”, Premio Hystrio, Golden Laurel-Mess festival di Sarajevo. Premio alla carriera Journées théâtrales de Carthage, premio culturale 2018 Vereinigung Deutsch-Italianischer Kultur Gesellschafte.
I suoi testi sono pubblicati e messi in scena in Italia, Francia (progetti Face à Face e Fabulamundi), Belgio, Germania, Romania, Slovacchia, Cile, Brasile, Senegal e Stati Uniti. Alla sua attività drammaturgica è dedicata la monografia di di Maria Dolores Pesce Marco Martinelli Un Drammaturgo Corsaro, edito nel 2018 da Editoria e Spettacolo. Nel 2018 il suo Farsi luogo è stato pubblicato in francese per le edizioni Alternatives théâtrales, con la prefazione di Marco Consolini-Université de la Sorbonne Nouvelle Paris, traduzione di Laurence Van Goethem, nel 2019 sarà pubblicato in tedesco per le edizioni Alexander Verlag Berlin, con la traduzione di Peter Kammerer.
Martinelli e Montanari firmano insieme ideazione e regia de La Divina Commedia 2017-2021, prodotta da Ravenna Festival, insieme alle capitali europee della cultura Matera-Basilicata 2019 e Timisoara 2021. Raccogliendo la sfida di trasformare in teatro il capolavoro della lingua italiana, i due registi hanno pensato a un corto circuito tra la sacra rappresentazione medievale e il teatro di massa di Majakovskij: la città è un palcoscenico, i cittadini sono chiamati a ‘farsi luogo’.
Nel 2017 Ponte alle Grazie pubblica Nel nome di Dante, diventare grandi con la Divina Commedia.
Martinelli ha debuttato al cinema con il film Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi (2017) -soggetto cofirmato con Montanari che ne è anche protagonista- presentato in anteprima al Biografilm Festival, in altri festival in Italia, all’estero e in sala con una distribuzione indipendente. Nell’autunno 2019 uscirà il suo nuovo film, The sky over Kibera, che racconta la “messa in vita” della Divina Commedia nell’immenso slum nel cuore di Nairobi con 150 bambini e adolescenti delle scuole locali in relazione alla Fondazione AVSI.
Marco Martinelli e Ermanna Montanari hanno dato vita nel 1991 a Ravenna Teatro, centro di ricerca scenica che intreccia una necessità etica di radicamento nella polis a una vocazione internazionale.
Martinelli è fondatore dell  non-scuola, pratica teatral-pedagogica con gli adolescenti, diventata punto di riferimento da Ravenna a Napoli a Dakar, da Mons a New York, raccontata nel volume Aristofane a Scampia, Ponte alle Grazie editore, ora in corso di pubblicazione in Francia per Actes Sud. www.teatrodellealbe.com

Renato Bandoli dal 1999 cura numerosi progetti teatrali con persone disabili, con studenti, adolescenti e con detenuti in provincia della Spezia. Nell’ambito di questa attività cura e organizza convegni, incontri e percorsi formativi. Cura rassegne di teatro contemporaneo per divulgare e radicare nel territorio la cultura della ricerca, facendo conoscere tante realtà importanti della scena italiana. Con CasArsA Teatro, Balletto Civile e Gli Scarti è tra i fondatori del progetto Fuori Luogo- Percorsi teatrali nel presente.

Enrico Casale è fondatore nel 2006 dell’Associazione Gli Scarti di cui firma la maggior parte delle regie. L’ultimo spettacolo prodotto è “Faustbuch” in cui recita assieme ad attori diversamente abili (Menzione speciale al Premio Scenario per Ustica e il Premio della giuria ombra, a Santarcangelo Festival). E’ assiduo collaboratore di Michela Lucenti/Balletto Civile. Si occupa da dieci anni come formatore del “Laboratorio Disintegrato”, corso di formazione permanente con attori disabili. Dal 2017 cura la direzione artistica assieme a Marco Martinelli (Teatro delle Albe) del progetto “PLAY-La non scuola alla Spezia”. Dal 2018 cura il progetto nazionale di teatro in carcere (promosso da ACRI e Compagnia della Fortezza di Volterra), per il carcere della Spezia, in collaborazione e con la supervisione di Armando Punzo.

Laura Corbella, dottoranda in Educazione nella società contemporanea, dottoressa in Scienze della Formazione Primaria, insegnante, formatrice, attrice di improvvisazione teatrale. Da anni si occupa di studiare la relazione tra improvvisazione e relazione educativa. La sua tesi di laurea, dedicata proprio a questo tema – “Insegnare nel qui ed ora. La competenza jazz nel lavoro in classe” -, esplicita la relazione esistente tra pianificazione/struttura e azione impensata con un affondo sull’improvvisazione nelle arti. In questo quadro la performatività del docente, la sua corporeità, il suo movimento, il suo agire artistico e il suo respiro sono di fondamentale importanza poiché non esiste improvvisazione senza un processo creativo altamente condiviso.
Da tre anni collabora con la cattedra di Pedagogia del Corpo dell’Università Bicocca di Milano, in parallelo continua la sua attività di attrice di improvvisazione teatrale che conta numerosi spettacoli, con tre format originali costruiti dalla compagnia che ha cofondato (Senza Carte, Milano) e con collaborazioni con Teatribú (scuola di improvvisazione milanese vincitrice dell’Ambrogino d’oro) e Fanfulon (teatro ragazzi che opera nel lecchese-comasco).

Ilaria Fontanelli, attrice, regista, autrice e formatrice teatrale lavora con gli adolescenti dal 2001 con progetti rivolti alle scuole secondarie nell’ambito della lotta al disagio e alla dispersione scolastica e con percorsi di formazione sostenuti da Enti pubblici, Fondazioni e Organizzazioni Non Governative, portando avanti una ricerca poetica sui linguaggi teatrali che metta al centro l’impegno etico e civile. Vince nel 2009 il Gemini d’Oro al Roma Teatro Festival rivolto alle scuole di teatro, si aggiudica due volte Premio Gaber rivolto alle nuove generazioni nel 2017 e nel 2019. Membro del gruppo educazione di Un Ponte per i progetti pedagogici di cooperazione internazionale, fondatrice dell’associazione Geometria delle Nuvole, crea nel 2018 in collaborazione con Oxfam Italia il Progetto DOGs per l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati attraverso l’arte teatrale. Con Unicef Teatro e il Teatro Stabile di Grosseto è impegnata come formatrice in percorsi di ricerca intensivi rivolti ad adolescenti provenienti da tutta Italia e ai docenti delle scuole secondarie tramite il dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Siena e il progetto Off Books della Commissione Europea.

Paolo Mottana è professore ordinario di filosofia dell’educazione presso l’Università di Milano Bicocca. Da anni si occupa dei rapporti tra immaginario, filosofia ed educazione. Ha un sito (www.paolomottana.it) nel quale sviluppa una politica culturale all’insegna dell’affermazione vitale dei soggetti in formazione in conflitto con le pratiche di disciplinamento diffuse nelle agenzie di educazione istituzionali . Tra le sue pubblicazioni: Formazione e affetti (Armando, 1993); Miti d’oggi nell’educazione. E opportune contromisure (Angeli 2000); L’opera dello sguardo (Moretti e Vitali, 2002); La visione smeraldina. Introduzione alla pedagogia immaginale (Mimesis, 2004); Antipedagogie del piacere: Sade e Fourier e altri erotismi (Angeli, 2008); L’immaginario della scuola ( a cura di, Mimesis 2009); Eros, Dioniso e altri bambini. Scorribande pedagogiche (Angeli, 2010); Piccolo manuale di controeducazione, (Mimesis, 2012), Cattivi maestri. La controeducazione, di Scherer, Vaneigem, Bey, Castelvecchi, 2014) La gaia educazione, (Mimesis, 2015), La città educante. Manifesto dell’educazione diffusa (con G.Campagnoli), Asterios, 2017, L’ipergesto. Disseminare utopia, Asterios, 2017.