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Bocar Niang

Bocar Niang è nato griot in una famiglia di griot nel 1987 a Tambacounda in Senegal. Ha conseguito un master in arti e culture all’Università Cheikh Anta Diop di Dakar e alla Scuola nazionale superiore d’arte di Paris-Cergy. Attualmente, sta lavorando a una tesi di ricerca e creazione artistica nell’ambito del programma di dottorato RADIAN.

Fondatore del Museo Griot in Senegal e delle sue succursali in Francia, Bocar Niang è direttore artistico del Festival Tamba Jeunes Talents in Senegal dal 2008 e del Nekkalante Festival in Francia dal 2018.

Il suo lavoro multidisciplinare combina oralità, installazione, scrittura, scultura, film, video e musica. È stato presentato al Centre Pompidou (omaggio a Iss Samb), al Palais de Tokyo, alla Fondation Ricard, alla Biennale di Dakar, alla Biennale di Cenon, a Ygrec-Ensapc, ai Laboratoires d’Aubervillers, al Musée Théodore Monod de Dakar, ecc.

Il progetto che sta portando avanti a Villa Medici si divide in due parti. In primo luogo,

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Bocar Niang è nato griot in una famiglia di griot nel 1987 a Tambacounda in Senegal. Ha conseguito un master in arti e culture all’Università Cheikh Anta Diop di Dakar e alla Scuola nazionale superiore d’arte di Paris-Cergy. Attualmente, sta lavorando a una tesi di ricerca e creazione artistica nell’ambito del programma di dottorato RADIAN.

Fondatore del Museo Griot in Senegal e delle sue succursali in Francia, Bocar Niang è direttore artistico del Festival Tamba Jeunes Talents in Senegal dal 2008 e del Nekkalante Festival in Francia dal 2018.

Il suo lavoro multidisciplinare combina oralità, installazione, scrittura, scultura, film, video e musica. È stato presentato al Centre Pompidou (omaggio a Iss Samb), al Palais de Tokyo, alla Fondation Ricard, alla Biennale di Dakar, alla Biennale di Cenon, a Ygrec-Ensapc, ai Laboratoires d’Aubervillers, al Musée Théodore Monod de Dakar, ecc.

Il progetto che sta portando avanti a Villa Medici si divide in due parti. In primo luogo, la produzione di narrazioni e performance orali/sonore volte a sviluppare le narrazioni di oggetti e opere e a rafforzare i legami tra gli individui, le mobilità, i loro contesti e i territori attraverso letture multilingue, podcast, declamazioni di scritti e la creazione di opere sonore sulle collezioni, i paesaggi o le leggende di Villa Medici e della città di Roma.

In un secondo momento, si concentrerà su una serie di sculture intitolata Baby foot, composta da 44 disegni e modelli di individui. I personaggi che compongono la serie di sculture provengono dalla Francia, dall’Italia (tra cui figure emblematiche quali Plinio il Vecchio, Ferdinando de’ Medici, Michelangelo e Giovanni Boccaccio), dall’Africa e dal resto del mondo.