Agorà
permanent sound installation
OPENArchival Platform
Workshop
Murate Art District collabora ogni anno con centinaia di artisti nazionali e internazionali a progetti artistici, performativi, fotografici, rendendo partecipe la cittadinanza e la comunità dell’intenso lavoro di ricerca che viene svolto nella nostra città.
MAD apre le porte dal 23 al 27 ottobre 2024: incontri, riflessioni, performance, talk e convegni. Cinque giornate all’insegna della condivisione tra artisti, curatori e pubblico, per prendere parte alla quotidianità di MAD, davanti e dietro le quinte, approfondendo il tema della cura.
Murate Art District collabora ogni anno con centinaia di artisti nazionali e internazionali a progetti artistici, performativi, fotografici, rendendo partecipe la cittadinanza e la comunità dell’intenso lavoro di ricerca che viene svolto nella nostra città.
MAD apre le porte dal 23 al 27 ottobre 2024: incontri, riflessioni, performance, talk e convegni. Cinque giornate all’insegna della condivisione tra artisti, curatori e pubblico, per prendere parte alla quotidianità di MAD, davanti e dietro le quinte, approfondendo il tema della cura.
26-28 gennaio
Masterclass di body music e canto rituale
condotta da Simone Mongelli
con la partecipazione di Katerina Stathaki
Il workshop Il Ritmo delle Baccanti si concentra sulla dimensione rituale dell’uso del corpo come strumento musicale, attraverso le tecniche della body music e del canto polifonico.
Si esploreranno varie possibilità di interazione ritmica e vocale, indagando ritmi tradizionali, poliritmie, canti tradizionali e polifonie di provenienza greca e magnogreca, rivissuti attraverso il corpo, i suoi suoni, i suoi movimenti.
La masterclass avrà luogo a partire da venerdì 26 a domenica 28 gennaio. Si rivolge a musicisti, danzatori, attori e a chiunque voglia espandere le proprie capacità espressive attraverso la musica incarnata. Si concluderà con una restituzione corale al pubblico la sera di domenica 28 gennaio.
Per info e iscrizioni: info@geniuslociperformance.com
Simone Mongelli
26-28 gennaio
Masterclass di body music e canto rituale
condotta da Simone Mongelli
con la partecipazione di Katerina Stathaki
Il workshop Il Ritmo delle Baccanti si concentra sulla dimensione rituale dell’uso del corpo come strumento musicale, attraverso le tecniche della body music e del canto polifonico.
Si esploreranno varie possibilità di interazione ritmica e vocale, indagando ritmi tradizionali, poliritmie, canti tradizionali e polifonie di provenienza greca e magnogreca, rivissuti attraverso il corpo, i suoi suoni, i suoi movimenti.
La masterclass avrà luogo a partire da venerdì 26 a domenica 28 gennaio. Si rivolge a musicisti, danzatori, attori e a chiunque voglia espandere le proprie capacità espressive attraverso la musica incarnata. Si concluderà con una restituzione corale al pubblico la sera di domenica 28 gennaio.
Per info e iscrizioni: info@geniuslociperformance.com
Simone Mongelli è musicista polistrumentista ed etnomusicologo. È il direttore artistico del progetto Bodyterranean e membro del corpo insegnanti dell’International Body Music Festival.
Katerina Stathaki è cantante e suonatrice di santouri, allieva di Marios Papadeas. Il suo repertorio comprende vari canti tradizionali ellenici fino al canto popolare urbano noto come Rebetiko
a cura di Villaggio dei Popoli
MAD ospita il Festival della Transizione Ecologica 2023 a partire dal 6 ottobre. Il Festival è realizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e si articola all’interno delle sale di MAD e di altri spazi in quattro giornate: dal 5 all’8 ottobre!
Per comprendere a fondo il significato della Transizione Ecologica e quali cambiamenti questa comporti nella vita quotidiana di ciascuno, il Festival affronta il tema da diversi punti di vista: alimentazione e produzione alimentare, cambiamento climatico, commercio equo e solidale, energia, economia, inclusione, rifiuti. Tutte questioni profondamente legate ai valori e agli ideali di sostenibilità ambientale, giustizia sociale, solidarietà e consumo critico.
Il Festival è un’occasione di formazione e informazione che permetterà di conoscere meglio le realtà istituzionali, associative e imprenditoriali protagoniste della transizione ecologica in Toscana e in Italia. Sarà inoltre un’opportunità per associazioni e imprese
MAD ospita il Festival della Transizione Ecologica 2023 a partire dal 6 ottobre. Il Festival è realizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e si articola all’interno delle sale di MAD e di altri spazi in quattro giornate: dal 5 all’8 ottobre!
Per comprendere a fondo il significato della Transizione Ecologica e quali cambiamenti questa comporti nella vita quotidiana di ciascuno, il Festival affronta il tema da diversi punti di vista: alimentazione e produzione alimentare, cambiamento climatico, commercio equo e solidale, energia, economia, inclusione, rifiuti. Tutte questioni profondamente legate ai valori e agli ideali di sostenibilità ambientale, giustizia sociale, solidarietà e consumo critico.
Il Festival è un’occasione di formazione e informazione che permetterà di conoscere meglio le realtà istituzionali, associative e imprenditoriali protagoniste della transizione ecologica in Toscana e in Italia. Sarà inoltre un’opportunità per associazioni e imprese di fare rete per agire insieme sul territorio.
Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it
Da giovedì 28 al 30 settembre MAD ospita EQUIVALENZE – CANTIERE DELLE DIVERSITÀ.
Abbattere pregiudizi e discriminazioni, considerare la diversità una risorsa: è questo lo scopo di “Equivalenze – Il Cantiere delle Diversità”, evento organizzato dalla coop. Il Girasole, in programma dal 28 al 30 settembre alle Murate.
Incontri con esperti sul tema della diversità in ambito personale, sociale e lavorativo, attività creative, laboratori, workshop si alterneranno tutti i giorni dalle 9.30 alle 23.00, e il 29/09 giornata speciale con eventi dedicati alle scuole e alle imprese.
Ingresso libero.
Consigliata l’iscrizione compilando questo modulo.
Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it
Da giovedì 28 al 30 settembre MAD ospita EQUIVALENZE – CANTIERE DELLE DIVERSITÀ.
Abbattere pregiudizi e discriminazioni, considerare la diversità una risorsa: è questo lo scopo di “Equivalenze – Il Cantiere delle Diversità”, evento organizzato dalla coop. Il Girasole, in programma dal 28 al 30 settembre alle Murate.
Incontri con esperti sul tema della diversità in ambito personale, sociale e lavorativo, attività creative, laboratori, workshop si alterneranno tutti i giorni dalle 9.30 alle 23.00, e il 29/09 giornata speciale con eventi dedicati alle scuole e alle imprese.
Ingresso libero.
Consigliata l’iscrizione compilando questo modulo.
Per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it
Per progetto artistico "LIBERTÀ CLANDESTINE" di Mariana Ferratto
Open Call per perfomers
“LIBERTÀ CLANDESTINE”
dell’artista Mariana Ferratto
MAD Murate Art District, Firenze
LIBERTÀ CLANDESTINE è un progetto di mostra che affronta gli spazi di “libertà” e creatività clandestina che i prigionieri politici argentini riuscivano a conquistare durante la dittatura argentina del 1976-83. La mostra è un complesso di opere connesse tra loro, che ruotano intorno a due progetti centrali: Memoria della materia e Affiorare. Il primo è un progetto di ricerca artistica vincitrice dell’Italian Council 2022 per il sostegno alla ricerca internazionale di artisti, curatori e critici. Affiorare, invece, è un progetto sviluppato attraverso la residenza di produzione del Mad (Murate Art District) di Firenze nel periodo dicembre-gennaio 2022/2023.
A settembre-ottobre 2023 l’artista sarà nuovamente in residenza presso gli spazi del MAD Murate Art District con l’intento di collaborare e lavorare ad un nuovo progetto con un gruppo
Open Call per perfomers
“LIBERTÀ CLANDESTINE”
dell’artista Mariana Ferratto
MAD Murate Art District, Firenze
LIBERTÀ CLANDESTINE è un progetto di mostra che affronta gli spazi di “libertà” e creatività clandestina che i prigionieri politici argentini riuscivano a conquistare durante la dittatura argentina del 1976-83. La mostra è un complesso di opere connesse tra loro, che ruotano intorno a due progetti centrali: Memoria della materia e Affiorare. Il primo è un progetto di ricerca artistica vincitrice dell’Italian Council 2022 per il sostegno alla ricerca internazionale di artisti, curatori e critici. Affiorare, invece, è un progetto sviluppato attraverso la residenza di produzione del Mad (Murate Art District) di Firenze nel periodo dicembre-gennaio 2022/2023.
A settembre-ottobre 2023 l’artista sarà nuovamente in residenza presso gli spazi del MAD Murate Art District con l’intento di collaborare e lavorare ad un nuovo progetto con un gruppo di performer.
È quindi aperta l’open call per performer, con l’invito a partecipare a un ciclo di incontri e performance finale che avrà luogo durante l’inaugurazione. Le candidature devono essere inviate entro mercoledì 6 settembre.
Per candidarsi e per maggiori informazioni
055 2476873
info.mad@musefirenze.it
Workshop al MAD
15 giugno 2021
Danzatrice
Janne-Camilla Lyster è una danzatrice, coreografa e scrittrice norvegese. Lavora nel campo della danza contemporanea dal 2006 e nel 2019 ha completato il suo progetto di dottorato artistico presso l’Accademia nazionale delle arti di Oslo: Poesia coreografica: creazione di spartiti letterari per la danza. Lyster ha pubblicato una serie di raccolte di poesie, oltre a una raccolta di spartiti coreografici e due romanzi. Dal 2021 è professore associato di coreografia presso l’Accademia Nazionale delle Arti di Oslo. Il suo lavoro è stato presentato a livello nazionale e internazionale. www.jannecamillalyster.no
Janne-Camilla Lyster è una danzatrice, coreografa e scrittrice norvegese. Lavora nel campo della danza contemporanea dal 2006 e nel 2019 ha completato il suo progetto di dottorato artistico presso l’Accademia nazionale delle arti di Oslo: Poesia coreografica: creazione di spartiti letterari per la danza. Lyster ha pubblicato una serie di raccolte di poesie, oltre a una raccolta di spartiti coreografici e due romanzi. Dal 2021 è professore associato di coreografia presso l’Accademia Nazionale delle Arti di Oslo. Il suo lavoro è stato presentato a livello nazionale e internazionale. www.jannecamillalyster.no
Visual Artist and singer
A visual artist and singer, over the years he has explored different techniques and languages – video, installations, photography, music, ceramics, graphics – giving life to multiform works. He collaborates with Tempo Reale, both in teaching and in the production of multimedia works, and with the Catalyst theatre company. He is currently artist in residence at MAD Murate Art District. As part of the RIVA Project he directed the sound performance Rivers in 2018, participating in a sound installation of Tempo Reale Festival in 2017. In 2016 he created CONfusion, a multi-ethnic vocal group made up of people from many countries around the world, working for the inclusion of migrants through music and performance, also active at the Puccini Theatre in Florence.
A visual artist and singer, over the years he has explored different techniques and languages – video, installations, photography, music, ceramics, graphics – giving life to multiform works. He collaborates with Tempo Reale, both in teaching and in the production of multimedia works, and with the Catalyst theatre company. He is currently artist in residence at MAD Murate Art District. As part of the RIVA Project he directed the sound performance Rivers in 2018, participating in a sound installation of Tempo Reale Festival in 2017. In 2016 he created CONfusion, a multi-ethnic vocal group made up of people from many countries around the world, working for the inclusion of migrants through music and performance, also active at the Puccini Theatre in Florence.
Workshop a cura di Maria Rosa Sossai
Il progetto riprende i valori della responsabilità morale e della gratitudine etica che sono al centro del lavoro artistico On Reconciliation del 2013 di Dora Garcia, esaminati attraverso la lente della relazione tra due intellettuali protagonisti della scena culturale europea del Novecento, Hannah Arendt e Martin Heidegger.
Nella consapevolezza che esiste un legame indissolubile tra la sfera privata e la sfera pubblica, tali valori sono il punto di partenza del progetto Riconciliarsi con chi? Con che cosa? Perché? per affrontare i conflitti spesso non risolti all’interno di una collettività, la quale è viva solo se ha la speranza di un domani.
Il progetto prevede la partecipazione e il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, delle associazioni e delle personalità chiave della comunità per costruire insieme un terreno fertile di incontro e scambio.
I tre incontri sul tema della riconciliazione all’interno del progetto RIVA
Il progetto riprende i valori della responsabilità morale e della gratitudine etica che sono al centro del lavoro artistico On Reconciliation del 2013 di Dora Garcia, esaminati attraverso la lente della relazione tra due intellettuali protagonisti della scena culturale europea del Novecento, Hannah Arendt e Martin Heidegger.
Nella consapevolezza che esiste un legame indissolubile tra la sfera privata e la sfera pubblica, tali valori sono il punto di partenza del progetto Riconciliarsi con chi? Con che cosa? Perché? per affrontare i conflitti spesso non risolti all’interno di una collettività, la quale è viva solo se ha la speranza di un domani.
Il progetto prevede la partecipazione e il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, delle associazioni e delle personalità chiave della comunità per costruire insieme un terreno fertile di incontro e scambio.
I tre incontri sul tema della riconciliazione all’interno del progetto RIVA intendono dare il loro contributo a ricucire il rapporto ancora distante tra il fiume Arno, le sue sponde e i cittadini, in un momento in cui l’emergenza sanitaria ci ha messo di fronte ai valori della responsabilità morale e della gratitudine, da esercitare anche nei confronti del paesaggio con il quale abbiamo a volte un rapporto quotidiano ma distratto.
Il tema della riconciliazione ci spinge inevitabilmente a chiederci con chi o con che cosa desideriamo riconciliarci e perché?
La riconciliazione è un’assunzione di responsabilità che genera un sentimento di gratitudine nei confronti di qualcuno o qualcosa che è stato ferito e di cui riconosciamo il valore.
Durante i tre incontri le studentesse/i e le singole persone rifletteranno sul rapporto che hanno coltivato nel tempo nei confronti del fiume Arno – indifferenza, empatia, cura, interesse – e formuleranno un atto di riconciliazione che potrà assumere le forme più diverse – un testo, un’opera d’arte, una canzone, un film, una musica, un disegno, una danza, un’azione, uno statement, in modo da formare una voce corale che permetterà a ognuna/o di noi di compiere quel primo passo per operare innanzitutto una riconciliazione con noi stesse/i.
Il progetto partecipativo sarà portato avanti con il coinvolgimento della comunità del quartiere di Sant’Ambrogio, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze, nell’ambito del progetto Voice Over in collaborazione con il Progetto RIVA
Con il sostegno di Fondazione CR Firenze
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formatrice teatrale
Katiuscia Favilli has been involved in performing arts as a stage and design practice for twenty years. She has been a trainer in the artistic and educational field, and she has developed the practice of theatre as a tool for exploring the self, relational capacity, and the growth of one’s own potential and individual abilities. She has developed skills in the design of courses for both trainees and trainers, in formal and informal contexts, such as schools, festivals and social cooperatives. She currently collaborates with the Department of Education Sciences of the University of Florence.
FOSCA is a project born in 2006 from Caterina Poggesi’s idea. Fosca is a network in continuous definition that aims to create spaces for investigation and reflection in contemporary culture, through creations in the field of performing and visual arts. Within the various initiatives, different artists and newcomers collaborate each time, linked to the specific features of the work. Fosca
Katiuscia Favilli has been involved in performing arts as a stage and design practice for twenty years. She has been a trainer in the artistic and educational field, and she has developed the practice of theatre as a tool for exploring the self, relational capacity, and the growth of one’s own potential and individual abilities. She has developed skills in the design of courses for both trainees and trainers, in formal and informal contexts, such as schools, festivals and social cooperatives. She currently collaborates with the Department of Education Sciences of the University of Florence.
FOSCA is a project born in 2006 from Caterina Poggesi’s idea. Fosca is a network in continuous definition that aims to create spaces for investigation and reflection in contemporary culture, through creations in the field of performing and visual arts. Within the various initiatives, different artists and newcomers collaborate each time, linked to the specific features of the work. Fosca is not intended to be a formation of people, but rather a set of collaborations and experiences, constantly changing between subjects, languages, territories and disciplinary areas. It is a mental space that finds its manifestation in concrete actions in artistic research and in the study of contemporary languages, dealing transversally with culture, education, sociality, human sciences. It is a project of creation, production and artistic promotion of shows, workshops, events, study moments, exhibitions, publications, radio broadcasts. Fosca is a multidirectional network in continuous evolution and as such a work.
musician and visual artist
Francesco Pellegrino is a multimedia artist and musician; his works include electroacoustic music, performances and installations. As a musician he performs in electroacoustic concerts for various instruments (including sax, trumpet, clarinet and various objects) and live electronics; he plays in the electroacoustic trio3D3, with Maurizio Montini and Andrea Venturoli. As an artist he creates installations with a strong sound component, immersive environments, invitations to contemplation. His installations have been exhibited in Florence, Livorno, Stockholm, Mexico City, Chongquing and others.
Francesco Pellegrino is a multimedia artist and musician; his works include electroacoustic music, performances and installations. As a musician he performs in electroacoustic concerts for various instruments (including sax, trumpet, clarinet and various objects) and live electronics; he plays in the electroacoustic trio3D3, with Maurizio Montini and Andrea Venturoli. As an artist he creates installations with a strong sound component, immersive environments, invitations to contemplation. His installations have been exhibited in Florence, Livorno, Stockholm, Mexico City, Chongquing and others.
With the column #LeOpereeiGiorni we invited artists, curators and intellectuals to share reflections on their work and the current moment.
Today we listen to Benedetta Manfriani, visual artist and singer
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Walkabout
Benedetta Manfriani
Coro CONfusion
Progetto RIVA | Residenza d'artista e Perfromance
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Artista visiva e cantante | Residenza d'artista e Progetti
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composer and director of GAMO Gruppo Aperto Musica Oggi
Francesco Gesualdi has made a name for himself among European critics as one of the most original Italian accordionists engaged in the development and interpretation of contemporary works for the accordion.
He works closely with many of today’s foremost composers, and has built up a wide repertoire as soloist and as chamber musician. He has made more than one hundred performance editions – including world premiere and unreleased recordings – of original compositions for accordion by many international authors of today’s music scene. He has also worked very closely with Sofia Gubaidulina, Mauricio Kagel, Toshio Hosokawa, Wolfgang Rihm, Alessandro Solbiati, Stefano Gervasoni, Matteo Franceschini, Mauro Cardi, Rebecca Saunders, Howard Skempton, Mauricio Sotelo (just to name a few), playng their most important works for accordion (as soloist and as a chamber musician in various instrumental ensemble), some in Italian premiere, others in world premiere. The focus of
Francesco Gesualdi has made a name for himself among European critics as one of the most original Italian accordionists engaged in the development and interpretation of contemporary works for the accordion.
He works closely with many of today’s foremost composers, and has built up a wide repertoire as soloist and as chamber musician. He has made more than one hundred performance editions – including world premiere and unreleased recordings – of original compositions for accordion by many international authors of today’s music scene. He has also worked very closely with Sofia Gubaidulina, Mauricio Kagel, Toshio Hosokawa, Wolfgang Rihm, Alessandro Solbiati, Stefano Gervasoni, Matteo Franceschini, Mauro Cardi, Rebecca Saunders, Howard Skempton, Mauricio Sotelo (just to name a few), playng their most important works for accordion (as soloist and as a chamber musician in various instrumental ensemble), some in Italian premiere, others in world premiere. The focus of many of his concerts in Italy, Europe, Australia and America is characterized by ancient music programs (He has written and played trascriptions of works by early composers such C.Gesualdo, A.de Cabezon, G.Frescobaldi, J.S.Bach, D.Scarlatti) and contemporary music programs.
With the column #LeOpereeiGiorni we invited artists, curators and intellectuals to share reflections on their work and the current moment.
Today we listen to
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With the column #LeOpereeiGiorni we invited artists, curators and intellectuals to share reflections on their work and the current moment.
Today we listen to Katia Favilli, theatrical trainer
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With the column #LeOpereeiGiorni we invited artists, curators and intellectuals to share reflections on their work and the current moment.
Today we listen to Francesco Pellegrino, musician e Visual artist
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Laboratorio per artista del teatro, professionista e non, guidato da Patrizia Menichelli
Per la prima edizione del Laboratorio “Ritratti Immaginari”, Murate Art District in collaborazione con Comune di Firenze e con Arcadia Ars In – Firenze offre una Borsa di Studio per la partecipazione gratuita al laboratorio teatrale. Ad un candidato meritevole verrà quindi data la possibilità di acquisire nuove esperienze attraverso un programma vario e strutturato e gli insegnamenti di attori e docenti professionisti.
Il progetto teatrale, attraverso i linguaggi e le poetiche sensoriali, vuole creare uno spazio di ricerca per i partecipanti e una successiva esperienza immersiva per il pubblico. L’intenzione è di approfondire l’esperienza dell’incontro, attraverso un gioco poetico di avvicinamento alla “lettura del carattere”, inteso come immagine e traccia di sé. Il tipo di teatro proposto approfondisce la poetica dell’intimità, dell’ascolto, della memoria del corpo e dell’immaginazione, il lavoro nasce da un’interazione costante con l’altro. L’appr
Per la prima edizione del Laboratorio “Ritratti Immaginari”, Murate Art District in collaborazione con Comune di Firenze e con Arcadia Ars In – Firenze offre una Borsa di Studio per la partecipazione gratuita al laboratorio teatrale. Ad un candidato meritevole verrà quindi data la possibilità di acquisire nuove esperienze attraverso un programma vario e strutturato e gli insegnamenti di attori e docenti professionisti.
Il progetto teatrale, attraverso i linguaggi e le poetiche sensoriali, vuole creare uno spazio di ricerca per i partecipanti e una successiva esperienza immersiva per il pubblico. L’intenzione è di approfondire l’esperienza dell’incontro, attraverso un gioco poetico di avvicinamento alla “lettura del carattere”, inteso come immagine e traccia di sé. Il tipo di teatro proposto approfondisce la poetica dell’intimità, dell’ascolto, della memoria del corpo e dell’immaginazione, il lavoro nasce da un’interazione costante con l’altro. L’approccio è immersivo, rituale e quindi sensoriale; raccontiamo una storia, attraverso però vari linguaggi: la parola, l’olfatto, l’immagine, il tatto, la musica ecc.
Il progetto in ogni fase facilita e sollecita: la pratica corporea, l’essere qui e ora attraverso una pratica artistica, il prendersi cura di noi stessi e dell’altro sviluppando l’attenzione, l’allenamento dello sguardo e dell’ascolto con esercizi dedicati alla percezione e al sentire, l’improvvisazione con i linguaggi sensoriali e l’esperienza del ritratto immaginato attraverso la scrittura, gli oggetti e l’immagine. La ricerca iniziata nel 2018, prosegue per creare uno spazio intimo e poetico per la condivisione con il pubblico.
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Florentine Voices
Piero Mottola is an experimental artist and musician, professor of Sound Design and Ornamental Plastic at the Accademia di Belle Arti of Rome. Director of the LER Laboratorio di Estetica del Rumore, He formed himeself within the Eventualist Theory at the Centro Studi Jartrakor in Rome, where in 1988 he held his first solo exhibition with interactive experiments “Improvement-Degradation” and “Bello-Brutto”. He investigates the subjectivity and free interpretation of the user to visual and sound structures through experiments and measurements. He has been invited by several international universities to give lectures and to carry out master’s degrees on the relationship between noise and emotion. The results of these researches have been published in the book Passeggiate emozionali, dal rumore alla Musica Relazionale (Emotional Walks, from noise to Relational Music), presented in several Italian and international universities and in the cultural transmissions of the Italian rad
Piero Mottola is an experimental artist and musician, professor of Sound Design and Ornamental Plastic at the Accademia di Belle Arti of Rome. Director of the LER Laboratorio di Estetica del Rumore, He formed himeself within the Eventualist Theory at the Centro Studi Jartrakor in Rome, where in 1988 he held his first solo exhibition with interactive experiments “Improvement-Degradation” and “Bello-Brutto”. He investigates the subjectivity and free interpretation of the user to visual and sound structures through experiments and measurements. He has been invited by several international universities to give lectures and to carry out master’s degrees on the relationship between noise and emotion. The results of these researches have been published in the book Passeggiate emozionali, dal rumore alla Musica Relazionale (Emotional Walks, from noise to Relational Music), presented in several Italian and international universities and in the cultural transmissions of the Italian radio and television, Rai Uno, Rai Radio Tre and Radio Cultura Argentina. These researches have also been presented in several national and international museums: MAMBA, Museo Arte Moderno, Buenos Aires (2013); Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Rome (2013); MACRO, Museo d’arte contemporanea, Rome (2015, 2017; 2018); Museo Hermann Nitsch-Fondazione Morra, Napoli (2009, 2015, 2019); MAC Museo d’arte contemporanea, Santiago del Cile (2016); Beijing Institute of Graphic Communication (2017); Istituto di Cultura Italiano, Pechino (2017); Museo della Certosa di S. Lucia, Rome (2018); Museo della Certosa di S. Martino, Castel S. Elmo, Naples (2018, 2019); CCK Kirchner Cultural Center, Buenos Aires (2019); Istituto Italiano di Cultura, Buenos Aires (2019).
Piero Mottola
The work, composed by the artist following an investigation into the emotional reactions of the Florentine community, returns a composite and fluctuating emotional portrait of the City.
The “Voices” project is an itinerant, in progress and experimental research aimed at investigating the evocative and musical potential of the voice of ordinary people, in different geographical areas of the planet.
The research, so far carried out at Valencia, Lisbon, Tenerife, Rome, Santiago de Chile, Leipzig, Warsaw, Havana, Buenos Aires, Wuhan, Shanghai, Beijing, now reaches Florence. To the citizens participating in the experiment, convened with a public call, were asked to associate ten emotional parameters (fear, anguish, agitation, anger, sadness, astonishment, excitement, pleasure, joy, calm) with sounds and noises produced exclusively with the voice and the body. The hundreds of sound fragments obtained were catalogued and twisted into compositions created using the Acoustic Autocorrelator,
The work, composed by the artist following an investigation into the emotional reactions of the Florentine community, returns a composite and fluctuating emotional portrait of the City.
The “Voices” project is an itinerant, in progress and experimental research aimed at investigating the evocative and musical potential of the voice of ordinary people, in different geographical areas of the planet.
The research, so far carried out at Valencia, Lisbon, Tenerife, Rome, Santiago de Chile, Leipzig, Warsaw, Havana, Buenos Aires, Wuhan, Shanghai, Beijing, now reaches Florence. To the citizens participating in the experiment, convened with a public call, were asked to associate ten emotional parameters (fear, anguish, agitation, anger, sadness, astonishment, excitement, pleasure, joy, calm) with sounds and noises produced exclusively with the voice and the body. The hundreds of sound fragments obtained were catalogued and twisted into compositions created using the Acoustic Autocorrelator, a device capable of create random algorithms of emotional-acoustic walks for acoustic environments.
The three cells on the first floor present an excursus of Mottola’s work which takes us back to the origins of the experiments of the 1980s and the early 1990s about the concept of “Improvement, Worsening” aesthetic and the categories of “Beautiful, Ugly”, in which the artist reflected on measuring the creative process with relational practices through the direct involvement of the public.
The chromatic exuberance of the most recent works, exhibited in the last cell, reveals the research process of the artist, aimed at restore visual scores responding to the search for aesthetic enjoyment expressed by the user, capable of stimulating the construction of an incentive work to arouse different and profound interpretations on the emotional level.
Florentine voices, continues in Florence the itinerant and in progress experimental research conducted by the artist Piero Mottola aimed at investigating the evocative and musical potential of the voice of ordinary people in different geographical areas of the planet.
Curator Exhibition Autoritratti | Sui Generis
An art critic and curator, her work focuses on contemporary art practice as a questioning of the cultural space and its context and on the teaching of contemporary visual culture. Founding member of the non-profit space 1: 1projects, she teaches at the Academy of Fine Arts in Palermo and the University of Rome La Sapienza. Since January 2009, together with Ilaria Gianni, she has been artistic director of the Nomas Foundation, Rome.
An art critic and curator, her work focuses on contemporary art practice as a questioning of the cultural space and its context and on the teaching of contemporary visual culture. Founding member of the non-profit space 1: 1projects, she teaches at the Academy of Fine Arts in Palermo and the University of Rome La Sapienza. Since January 2009, together with Ilaria Gianni, she has been artistic director of the Nomas Foundation, Rome.
Architect
Britta Wikholm is the Art Director and Founder at Visulent AB with a big passion for Architecture, communication and the Art. Finding solutions to the customers needs by using the creative and visual skills is her daily motivation. With her accumulated work life experience and a constant pursuit of developing, she has digged deep into the creative process and how to really use it to develop the architecture visualisation-skills. In addition to delivering the best quality, the main focus is a dynamic communication with the client.After her degree at the Higher Vocational School she started as an in-house visual designer at White Architects, Gothenburg. Britta eventually moved on to Tomorrow and became in charge of their creative process. Simultaneously she studied Art Direction at Berghs School of communication, Stockholm.During the summer of 2018, she started Visulent the new and most exciting chapter of her career began.
Britta Wikholm is the Art Director and Founder at Visulent AB with a big passion for Architecture, communication and the Art. Finding solutions to the customers needs by using the creative and visual skills is her daily motivation. With her accumulated work life experience and a constant pursuit of developing, she has digged deep into the creative process and how to really use it to develop the architecture visualisation-skills. In addition to delivering the best quality, the main focus is a dynamic communication with the client.After her degree at the Higher Vocational School she started as an in-house visual designer at White Architects, Gothenburg. Britta eventually moved on to Tomorrow and became in charge of their creative process. Simultaneously she studied Art Direction at Berghs School of communication, Stockholm.During the summer of 2018, she started Visulent the new and most exciting chapter of her career began.
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Chiara Camoni / Bettina Buck with the words of Cecilia Canziani and a lecture by Chiara Frugoni
Chiara Frugoni’s research has been a source of inspiration throughout the whole project with similarities between the place and the reflections of the seminar and the themes she dealt with, on Chiara of Assisi and on the role of the convent as a place not only of exclusion, but also of emancipation.
The course was developed in three moments: collective readings, a public lecture and finally, to give a rhythm to the thought, the collective action of the work at the loom, to which – over the course of the months – many different hands of craftswomen, artists and curators have alternated, leaving traces of their work, creating a carpet that is also the fulcrum of the exhibition. Since it is not possible to narrate the seminars in the form of an exhibition, Self-portraits represents an attempt to redistribute, through a series of works and further moments of in-depth study, the sense of a constructed path of relationships between people and areas of knowledge, with the
Chiara Frugoni’s research has been a source of inspiration throughout the whole project with similarities between the place and the reflections of the seminar and the themes she dealt with, on Chiara of Assisi and on the role of the convent as a place not only of exclusion, but also of emancipation.
The course was developed in three moments: collective readings, a public lecture and finally, to give a rhythm to the thought, the collective action of the work at the loom, to which – over the course of the months – many different hands of craftswomen, artists and curators have alternated, leaving traces of their work, creating a carpet that is also the fulcrum of the exhibition. Since it is not possible to narrate the seminars in the form of an exhibition, Self-portraits represents an attempt to redistribute, through a series of works and further moments of in-depth study, the sense of a constructed path of relationships between people and areas of knowledge, with the words of books and the works of different and distant authors.
The works by Chiara Camoni and Bettina Buck in the exhibition invite us to reflect on the relationship between body and space, on the way bodies build environments, gestures generate worlds, worlds tell relationships, and relationships are a way to reinvent the ways of being together, producing, exhibiting.
The gestures and voices of those who participated in the meetings are guarded and represented by a carpet presented in the exhibition and woven under the supervision of the weaver Paola Aringes.
Around this object, which is also a place, a corpus of unpublished works by Chiara Camoni makes room for the works made by Bettina Buck between 2010 and 2017.
United by a common reflection on sculpture and a dialogical attitude, the works of the two artists offer themselves as points of view on each other’s work.
Mtsys Studio, Architect
Michela Tonelli graduated in Architecture from the University of Florence. She has always been fascinated by the role of communication in the development of architectural projects. Michela is constantly collecting reference material and as often as possible is out and about taking photographs with her smartphone and looking for inspiration. She loves nature and biographical documentaries. In her next life she wants to be a professional squash player. During her free time, she is a visiting professor at IED Florence and IAAD Bologna.
Michela Tonelli graduated in Architecture from the University of Florence. She has always been fascinated by the role of communication in the development of architectural projects. Michela is constantly collecting reference material and as often as possible is out and about taking photographs with her smartphone and looking for inspiration. She loves nature and biographical documentaries. In her next life she wants to be a professional squash player. During her free time, she is a visiting professor at IED Florence and IAAD Bologna.
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Architect
From the South of France, he is an architect living in the city of Montpellier. From a young age, he has always loved to draw and create any kind of story. His background is in Architecture, but his passion led him to imagine and produce a wide variety of visuals and scenarios. Very enthusiastic, he loves sharing ideas and working on interesting projects. His carrer lead him to work as a creative director on several projects and he continues doing so thanks to fruitful collaborations.
From the South of France, he is an architect living in the city of Montpellier. From a young age, he has always loved to draw and create any kind of story. His background is in Architecture, but his passion led him to imagine and produce a wide variety of visuals and scenarios. Very enthusiastic, he loves sharing ideas and working on interesting projects. His carrer lead him to work as a creative director on several projects and he continues doing so thanks to fruitful collaborations.
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Architect
Karim Mousa’s Egyptian ethnicity led to many “descendant of the Pharoah” jokes in the five years he lived in Bergen, Norway working for the highly regarded design studio Mir. If only his colleagues had known his true claim to fame as a former international Taekwondo champion… Karim has lived abroad for more than a decade as he was based in Dubai for six years before Bergen, developing architectural work for global project design consultancies such as Dar Al-Handasah. Today, Karim is still kicking the martial arts sandbag and using his powers of art direction and worldly experience to bring unbuilt architecture to life via his visual design experiences and explorative approaches.
Karim Mousa’s Egyptian ethnicity led to many “descendant of the Pharoah” jokes in the five years he lived in Bergen, Norway working for the highly regarded design studio Mir. If only his colleagues had known his true claim to fame as a former international Taekwondo champion… Karim has lived abroad for more than a decade as he was based in Dubai for six years before Bergen, developing architectural work for global project design consultancies such as Dar Al-Handasah. Today, Karim is still kicking the martial arts sandbag and using his powers of art direction and worldly experience to bring unbuilt architecture to life via his visual design experiences and explorative approaches.
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Architect and Co-Founder and Scientific Coordinator of LWCircus
Architect | Phd in Development, Restoration and Design. Architect and PhD ICAR 19 Development, Restoration and Design in Archeological and Ambient areas gained in University of Rome La Sapienza. She has coordinated several contemporary art installations in Rome – Sant’Alessio Historical Garden with Fondazione Roma arte e Musei. She has designed Nora’s Archeological park in Sardinia and several public works in Rome, Bari, Cagliari. She is Co-Founder and Scientific Coordinator of LWCircus, the Italian – Mexican Operative Shared Program born in the 2016 and focused on experimental modalities in searching new strategies for sustainable urban and rural development on sensitive natural areas and the revitalization of cultural landscapes inside Mediterranean and the developing Countries.
Architect | Phd in Development, Restoration and Design. Architect and PhD ICAR 19 Development, Restoration and Design in Archeological and Ambient areas gained in University of Rome La Sapienza. She has coordinated several contemporary art installations in Rome – Sant’Alessio Historical Garden with Fondazione Roma arte e Musei. She has designed Nora’s Archeological park in Sardinia and several public works in Rome, Bari, Cagliari. She is Co-Founder and Scientific Coordinator of LWCircus, the Italian – Mexican Operative Shared Program born in the 2016 and focused on experimental modalities in searching new strategies for sustainable urban and rural development on sensitive natural areas and the revitalization of cultural landscapes inside Mediterranean and the developing Countries.
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Architect and Co-Founder and Scientific Coordinator of LWCircus
Annacaterina Piras is architect and cartographer and has a PhD in Landscape Architecture gained at the Alghero School of Architecture, University of Sassari (2011). She obtained the first degree in Architecture at the Florence School of Architecture (1999). Since 2004 she has coordinated several international operative workshops, experimenting shared practices in urban interventions trough the art medium as a vehicle for the redevelopment of open spaces, with the collaboration of local artists, communities and cultural foundations, as Museo Nivola, Orani (2004) and Fondazione Stazione dell’arte, Ulassai (2006). During last years she collaborated with different Universities, Foundations and Cultural Institutions, such as the Cornell University in Rome (2009), the Master in Landscape Architecture of Barcelona at ETSAB_UPC (2010), the Bauhaus Dessau Foundation (2011), the RMIT University, School of Architecture and Design, Melbourne (2013-19), the ENSP, Ecole nationale supérieure du Pa
Annacaterina Piras is architect and cartographer and has a PhD in Landscape Architecture gained at the Alghero School of Architecture, University of Sassari (2011). She obtained the first degree in Architecture at the Florence School of Architecture (1999). Since 2004 she has coordinated several international operative workshops, experimenting shared practices in urban interventions trough the art medium as a vehicle for the redevelopment of open spaces, with the collaboration of local artists, communities and cultural foundations, as Museo Nivola, Orani (2004) and Fondazione Stazione dell’arte, Ulassai (2006). During last years she collaborated with different Universities, Foundations and Cultural Institutions, such as the Cornell University in Rome (2009), the Master in Landscape Architecture of Barcelona at ETSAB_UPC (2010), the Bauhaus Dessau Foundation (2011), the RMIT University, School of Architecture and Design, Melbourne (2013-19), the ENSP, Ecole nationale supérieure du Paysage, Versailles (2013-14-15-16), the Universidad Marista, Merida (2016), the Chinese Universities of SCUA, SCUT, GAFA in Guangzhou and PKU, Beijing (2017), the UHM, University of Hawaii at Manoa (2017), Tonji and Jiao Tong University in Shanghai (2018), TURENSCAPE Academy (from 2018). From 2009, She coordinated several workshops for the II Level Master in Mediterranean Landscape Urbanism, at the Alghero School of Architecture, University of Sassari, where she worked as Academic Coordinator for the second edition of the Master MMLU (2014-2015). She has been Co-Founder and scientific coordinator for the first six editions (2011-2016) of LandWorks-Sardinia. She is Co-Founder and Scientific Coordinator of LWCircus, the Italian – Mexican Operative Shared Program born in the 2016 and focused on experimental modalities in searching new strategies for sustainable urban and rural development on sensitive natural areas and the revitalization of cultural landscapes inside Mediterranean and the developing Countries. She has been juror at the World Landscape Architecture Award 2019 and has been nominated for the American Academy in Rome Italian Fellowships 2019-2020.
Musicista
Dudù Kouate – percussionista, musicista e mediatore culturale – nasce in Senegal da famiglia di Griot, cantori incaricati di portare avanti le storie del loro popolo, conservatori della tradizione culturale e musicale africana. Musicista polistrumentista, interpreta la tradizione in chiave moderna e multiculturale. Vive a Bergamo dove insegna percussioni africane; tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani cercando di tracciare i confini territoriali delle popolazioni; incontra le scuole con interventi di divulgazione della tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate ed esperienze musicali trasversali. Musicista versatile ed eclettico, conduce una ricerca costante sul suono (sound of elements) per esperienze sempre nuove nel mondo della musica.
Dudù Kouate – percussionista, musicista e mediatore culturale – nasce in Senegal da famiglia di Griot, cantori incaricati di portare avanti le storie del loro popolo, conservatori della tradizione culturale e musicale africana. Musicista polistrumentista, interpreta la tradizione in chiave moderna e multiculturale. Vive a Bergamo dove insegna percussioni africane; tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani cercando di tracciare i confini territoriali delle popolazioni; incontra le scuole con interventi di divulgazione della tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate ed esperienze musicali trasversali. Musicista versatile ed eclettico, conduce una ricerca costante sul suono (sound of elements) per esperienze sempre nuove nel mondo della musica.
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Black History Month Florence 2019
Murate Artlab
Liuteria selvaggia. La scoperta degli oggetti abbandonati
Uno strumento musicale è un oggetto che produce suoni, tesi a esprimere sensazioni, pensieri, sentimenti; e proprio per questo l’essere umano non ha mai smesso di percuotere, strofinare, pizzicare e soffiare in oggetti trovati o inventati. Con le finalità di proporre la musica come un terreno in cui tutte le culture si fondono, di stimolare la creatività e l’intuizione, ma anche di sensibilizzare al recupero e degli oggetti abbandonati in un’ottica di sostenibilità per l’ambiente e per il futuro, il nuovo appuntamento firmato da Dudù Kouate ha proposto ai ragazzi di dare vita a strumenti musicali nuovi, generati da materiali non concepiti per tale scopo, e di suonarli insieme andando a costruire un’inedita sinfonia collettiva.
Il laboratorio, proposto da MUS.E e MAD Murate Art District sabato 2 marzo 2019 nell’ambito del Black History Month Firenze 2019, ha offerto così l’occasione di esplorare come co
Liuteria selvaggia. La scoperta degli oggetti abbandonati
Uno strumento musicale è un oggetto che produce suoni, tesi a esprimere sensazioni, pensieri, sentimenti; e proprio per questo l’essere umano non ha mai smesso di percuotere, strofinare, pizzicare e soffiare in oggetti trovati o inventati. Con le finalità di proporre la musica come un terreno in cui tutte le culture si fondono, di stimolare la creatività e l’intuizione, ma anche di sensibilizzare al recupero e degli oggetti abbandonati in un’ottica di sostenibilità per l’ambiente e per il futuro, il nuovo appuntamento firmato da Dudù Kouate ha proposto ai ragazzi di dare vita a strumenti musicali nuovi, generati da materiali non concepiti per tale scopo, e di suonarli insieme andando a costruire un’inedita sinfonia collettiva.
Il laboratorio, proposto da MUS.E e MAD Murate Art District sabato 2 marzo 2019 nell’ambito del Black History Month Firenze 2019, ha offerto così l’occasione di esplorare come convenzioni e canoni possano essere superati offrendo una seconda vita a oggetti di scarto, avvicinandosi nello stesso tempo a tecniche, approcci e formati di una musica creativa che guarda al jazz, all’improvvisazione e alla percussione. Dopo aver individuato gli opportuni materiali, quindi, questi sono stati trasformati per diventare veri e propri strumenti musicali, indagandone le sonorità possibili e definendo quelle più adeguate. Gli strumenti hanno permesso poi di lavorare su una composizione musicale collettiva, costruendo insieme ai partecipanti un’esperienza di creatività polidisciplinare e multiculturale.
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Fotografo
Edoardo Delille è nato a Firenze nel 1974. Dopo gli studi in Giurisprudenza termina il corso triennale di Fotografia alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Nel 2001 si muove a Milano dove inizia a collaborare con fotografi di moda e pubblicità. Dopo pochi anni inizia a scattare le prime campagne pubblicitarie e i primi editoriali per la rivista Uomo Vogue. Non abbandona mai la sua passione per il reportage sociale e nel corso degli anni le sue storie appaiono sulle più importanti riviste di settore (Sunday Times, Wired Uk, Geo Francia, Stern, Le Monde, Marie Claire USA, Neon, IoDonna Corriere, D Repubblica, Sportweek). Lavora da molti anni sul concetto di confine in quasi tutti i paesi del Medio Oriente dove ha vissuto per lunghi periodi, alternando l’attività di storytelling con quella di ritrattista su assignment per riviste internazionali. Lavora per grandi aziende private e pubbliche (Enel, Camera di Commercio di Milano, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)
Edoardo Delille è nato a Firenze nel 1974. Dopo gli studi in Giurisprudenza termina il corso triennale di Fotografia alla Fondazione Studio Marangoni di Firenze. Nel 2001 si muove a Milano dove inizia a collaborare con fotografi di moda e pubblicità. Dopo pochi anni inizia a scattare le prime campagne pubblicitarie e i primi editoriali per la rivista Uomo Vogue. Non abbandona mai la sua passione per il reportage sociale e nel corso degli anni le sue storie appaiono sulle più importanti riviste di settore (Sunday Times, Wired Uk, Geo Francia, Stern, Le Monde, Marie Claire USA, Neon, IoDonna Corriere, D Repubblica, Sportweek). Lavora da molti anni sul concetto di confine in quasi tutti i paesi del Medio Oriente dove ha vissuto per lunghi periodi, alternando l’attività di storytelling con quella di ritrattista su assignment per riviste internazionali. Lavora per grandi aziende private e pubbliche (Enel, Camera di Commercio di Milano, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) realizzando corporate e progetti fotografici dedicati. Membro del collettivo di fotografi Riverboom, negli ultimi anni usa diversi mezzi espressivi (video, stop-motion, uso di droni, collage) per raccontare le sue storie sempre impegnate da un fine sociale. Le foto dei suoi progetti sono state esposte in numerose mostre internazionali e fanno parte di collezioni private.
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Fotografo
Nato in Olanda da padre canadese e madre olandese, Paolo Woods cresce in Italia e vive a Parigi e a Haiti. Sfruttando la fotografia come strumento d’investigazione, si dedica a progetti di lunga durata dai quali nasce ogni volta una mostra, un libro e una serie di pubblicazioni nella stampa internazionale. Dopo un’indagine sul mondo del petrolio e un’inchiesta sulle guerre americane in Afghanistan e Iraq, si è interessato alla conquista cinese dell’Africa, esperienza da cui è nato CHINAFRICA, libro co-firmato con il giornalista Serge Michel e tradotto in undici lingue. Nel 2010 ha completato il progetto Walk on my Eyes, un ritratto intimo della società iraniana. Tra il 2010 e il 2014 Woods ha vissuto ad Haiti, esperienza che ha portato sia la pubblicazione (2013) di STATE e PEPE che la mostra prodotta dal Musée de l’Elysée di Losanna. Ha esposto in Francia, Italia, Stati Uniti, China, Spagna, Germania, Austria e Olanda, e i suoi lavori sono conservati in molte collezio
Nato in Olanda da padre canadese e madre olandese, Paolo Woods cresce in Italia e vive a Parigi e a Haiti. Sfruttando la fotografia come strumento d’investigazione, si dedica a progetti di lunga durata dai quali nasce ogni volta una mostra, un libro e una serie di pubblicazioni nella stampa internazionale. Dopo un’indagine sul mondo del petrolio e un’inchiesta sulle guerre americane in Afghanistan e Iraq, si è interessato alla conquista cinese dell’Africa, esperienza da cui è nato CHINAFRICA, libro co-firmato con il giornalista Serge Michel e tradotto in undici lingue. Nel 2010 ha completato il progetto Walk on my Eyes, un ritratto intimo della società iraniana. Tra il 2010 e il 2014 Woods ha vissuto ad Haiti, esperienza che ha portato sia la pubblicazione (2013) di STATE e PEPE che la mostra prodotta dal Musée de l’Elysée di Losanna. Ha esposto in Francia, Italia, Stati Uniti, China, Spagna, Germania, Austria e Olanda, e i suoi lavori sono conservati in molte collezioni pubbliche e private. Ha ricevuto vari premi fra cui due World Press Photo Awards.
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Fotografo
Giuseppe Toscano è nato a Catania nel 1976. Formatosi presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze, dal 2003 lavora per la stessa scuola come insegnante di fotografia, organizzatore e coordinatore delle attività didattiche.
Giuseppe Toscano è nato a Catania nel 1976. Formatosi presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze, dal 2003 lavora per la stessa scuola come insegnante di fotografia, organizzatore e coordinatore delle attività didattiche.
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Fotografo
Martino Marangoni si è formato presso il Pratt Institute di New York, dal 1977 al 1993 è stato docente di fotografia dello Studio Arts Center International di Firenze. Nel 1991 ha istituito la Fondazione Studio Marangoni: Iniziative di Fotografia Contemporanea, di cui è presidente. Da quella data, Marangoni affianca la sua ricerca personale alla promozione della cultura fotografica a livello internazionale attraverso attività didattiche ed espositive e l’assegnazione di premi.
Martino Marangoni si è formato presso il Pratt Institute di New York, dal 1977 al 1993 è stato docente di fotografia dello Studio Arts Center International di Firenze. Nel 1991 ha istituito la Fondazione Studio Marangoni: Iniziative di Fotografia Contemporanea, di cui è presidente. Da quella data, Marangoni affianca la sua ricerca personale alla promozione della cultura fotografica a livello internazionale attraverso attività didattiche ed espositive e l’assegnazione di premi.
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Fotografo
Davide Virdis, Sassari 1962, vive a Firenze. Si è laureato in architettura. Lavora professionalmente come fotografo di architettura e territorio, realizzando campagne di analisi ed interpretazione dello spazio e delle sue relazioni con le attività umane. Dal 1998 conduce, per conto dell’Amministrazione Provinciale di Sassari, una ricerca finalizzata alla creazione di un archivio fotografico sul paesaggio contemporaneo del nord Sardegna.
Davide Virdis, Sassari 1962, vive a Firenze. Si è laureato in architettura. Lavora professionalmente come fotografo di architettura e territorio, realizzando campagne di analisi ed interpretazione dello spazio e delle sue relazioni con le attività umane. Dal 1998 conduce, per conto dell’Amministrazione Provinciale di Sassari, una ricerca finalizzata alla creazione di un archivio fotografico sul paesaggio contemporaneo del nord Sardegna.
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Progetto RIVA
Nell’autunno 2017 i fotografi Davide Virdis, Martino Marangoni e Giuseppe Toscano hanno elaborato un progetto originale per San Francesco, Comune di Pelago, e per Pontassieve. Il tema principale di questo lavoro era il rapporto tra il fiume Sieve e la comunità. Questo gruppo di ricerca ha prodotto un lavoro originale sul territorio tra Pelago e Pontassieve presentato durante la festa del patrono a Pelago-Pontassieve il 29 settembre 2018, in una esposizione pubblica delle fotografie prodotte. L’esposizione nello spazio pubblico, sui pannelli di affissione che permeano la dimensione urbana, viene proposta dunque in una dimensione di immediata e spontanea accessibilità. I tre autori hanno inoltre condotto un workshop sul campo con quattro giovani fotografe.
Nell’autunno 2017 i fotografi Davide Virdis, Martino Marangoni e Giuseppe Toscano hanno elaborato un progetto originale per San Francesco, Comune di Pelago, e per Pontassieve. Il tema principale di questo lavoro era il rapporto tra il fiume Sieve e la comunità. Questo gruppo di ricerca ha prodotto un lavoro originale sul territorio tra Pelago e Pontassieve presentato durante la festa del patrono a Pelago-Pontassieve il 29 settembre 2018, in una esposizione pubblica delle fotografie prodotte. L’esposizione nello spazio pubblico, sui pannelli di affissione che permeano la dimensione urbana, viene proposta dunque in una dimensione di immediata e spontanea accessibilità. I tre autori hanno inoltre condotto un workshop sul campo con quattro giovani fotografe.
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Progetto RIVA
Nel 2018 i fotografi Paolo Woods ed Edoardo Delille sono stati inviati a partecipare al Progetto RIVA con un workshop dedicato a giovani fotografi sul rapporto fiume e comunità, incentrato sul territorio di Pelago e Pontassieve, a cui hanno dedicato poi anche una produzione artistica inedita, che verrà esposta in occasione della grande mostra dedicata alla triennale del Progetto RIVA.
Nel 2018 i fotografi Paolo Woods ed Edoardo Delille sono stati inviati a partecipare al Progetto RIVA con un workshop dedicato a giovani fotografi sul rapporto fiume e comunità, incentrato sul territorio di Pelago e Pontassieve, a cui hanno dedicato poi anche una produzione artistica inedita, che verrà esposta in occasione della grande mostra dedicata alla triennale del Progetto RIVA.
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Conferenza e workshop a cura di Pablo Georgieff per ripercorrere le trasformazioni della piazza dei Ciompi, Firenze
Una conferenza e una mostra per ripercorrere le trasformazioni della piazza dei Ciompi a partire dagli anni 30 del secolo scorso. Uno spazio pubblico nato dal piano demolizioni messo in atto dal Ministro Bottai nel 1939 che ha visto molteplici cambiamenti nel corso degli anni; dalla sua realizzazione alla collocazione della loggia del pesce di Vasari nel 1955 al cambio di destinazione d’uso, da mercato ortofrutticolo prima a mercato d’antiquariato poi con apertura diurna e chiusura delle strutture ospitanti gli botteghe durante le ore serali. La ricca storia del luogo da spazio pubblico a spazio chiuso e il recente smantellamento delle coperture di amianto con spostamento del mercato, sono stati lo spunto, per il corso di Laurea in Architettura del Paesaggio del Dipartimento di Architettura di Firenze, per organizzare un Workshop guidato dal celebre paesaggista francese, Pablo Georgieff con il suo Atelier COLOCO e diretto da Gilles Clement.
Il 10 maggio sono intervenuti:
”
Una conferenza e una mostra per ripercorrere le trasformazioni della piazza dei Ciompi a partire dagli anni 30 del secolo scorso. Uno spazio pubblico nato dal piano demolizioni messo in atto dal Ministro Bottai nel 1939 che ha visto molteplici cambiamenti nel corso degli anni; dalla sua realizzazione alla collocazione della loggia del pesce di Vasari nel 1955 al cambio di destinazione d’uso, da mercato ortofrutticolo prima a mercato d’antiquariato poi con apertura diurna e chiusura delle strutture ospitanti gli botteghe durante le ore serali. La ricca storia del luogo da spazio pubblico a spazio chiuso e il recente smantellamento delle coperture di amianto con spostamento del mercato, sono stati lo spunto, per il corso di Laurea in Architettura del Paesaggio del Dipartimento di Architettura di Firenze, per organizzare un Workshop guidato dal celebre paesaggista francese, Pablo Georgieff con il suo Atelier COLOCO e diretto da Gilles Clement.
Il 10 maggio sono intervenuti:
” Il punto di vista del Governo della Città” Giovanni Bettarini, Assessore all’Urbanistica del Comune di Firenze
“Le Murate: Il progetto RIVA a Firenze” Valentina Gensini, Direttore artistico MAD Murate Art District, Firenze
” La storia del Progetto per Piazza dei Ciompi ” Prof Enrico Falqui, Vice-Direttore del Landscape Design Lab
” New Gardens for the City-Life ” Pablo Georgieff e COLOCO&CO Atelier di Parigi
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Architetto
Paesaggista, è stato professore associato di progettazione degli spazi aperti presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Dal 2013 al 2017 è stato il Direttore scientifico del ciclo di Conferenze internazionali “OPEN SESSION ON LANDSCAPE” promosso in collaborazione tra Fondazione degli Architetti di Firenze, Prato e Pistoia e DIDA. Attualmente è Membro della Società scientifica italiana di Architettura del Paesaggio e membro dell’INU. Dal 1975 ad oggi, ha fatto parte di numerose organizzazioni internazionali per la tutela dell’ambiente (IAIA, Fondazione europea per le città sostenibili ) e dell’Architettura del paesaggio, tra le quali Uniscape, IFLA e Landscape Learn Londra. Attualmente dirige la collana editoriale “Maestri del Paesaggio” presso la Casa Editrice Libria, Roma ed è Direttore del Blog “ Landscape First”.
Paesaggista, è stato professore associato di progettazione degli spazi aperti presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze. Dal 2013 al 2017 è stato il Direttore scientifico del ciclo di Conferenze internazionali “OPEN SESSION ON LANDSCAPE” promosso in collaborazione tra Fondazione degli Architetti di Firenze, Prato e Pistoia e DIDA. Attualmente è Membro della Società scientifica italiana di Architettura del Paesaggio e membro dell’INU. Dal 1975 ad oggi, ha fatto parte di numerose organizzazioni internazionali per la tutela dell’ambiente (IAIA, Fondazione europea per le città sostenibili ) e dell’Architettura del paesaggio, tra le quali Uniscape, IFLA e Landscape Learn Londra. Attualmente dirige la collana editoriale “Maestri del Paesaggio” presso la Casa Editrice Libria, Roma ed è Direttore del Blog “ Landscape First”.
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Architetto
Artista, geografo, architetto paesaggista e giardiniere. È tra i fondatori di Coloco, atelier nato in Francia nel 1999 e costituito da paesaggisti, architetti, botanici, artisti, tutti giardinieri praticanti. Coloco è un collettivo che, a partire dal nostro quotidiano, ci invita a coltivare il paesaggio nei suoi diversi piani come un bene comune. Si è diplomato in Teorie contemporanee architetturali e geografia urbana, conseguendo poi il Master in Teorie Contemporanee dell’Architettura. Insegna alla Scuola Nazionale Superiore del Paesaggio di Versailles e alla Scuola di Architettura di Paris La Villette.
Artista, geografo, architetto paesaggista e giardiniere. È tra i fondatori di Coloco, atelier nato in Francia nel 1999 e costituito da paesaggisti, architetti, botanici, artisti, tutti giardinieri praticanti. Coloco è un collettivo che, a partire dal nostro quotidiano, ci invita a coltivare il paesaggio nei suoi diversi piani come un bene comune. Si è diplomato in Teorie contemporanee architetturali e geografia urbana, conseguendo poi il Master in Teorie Contemporanee dell’Architettura. Insegna alla Scuola Nazionale Superiore del Paesaggio di Versailles e alla Scuola di Architettura di Paris La Villette.
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Progetto RIVA
Un grande ciclo di conferenze organizzato nella primavera 2018 da LWCircus e MAD Murate Art District, che ha affrontato la progettazione sostenibile nelle città contemporanee partendo da esempi e soluzioni sui fiumi delle grandi aree urbane internazionali dalla progettazione dal bacino della Garonna in Francia ai modelli evolutivi di Shanghai. Al programma di conferenze si è affiancato il workshop ArnoLab018, un laboratorio creativo open air, finalizzato alla realizzazione in loco di installazioni effimere tra arte e paesaggio. Attraverso modalità sperimentali partecipate e operative i protagonisti di ArnoLab018 hanno reinterpretato e assemblato tra loro materiali naturali riciclati attraverso linguaggi artistici e multimediali per creare arredi urbani leggeri, punti di sosta e rifugi temporanei. I materiali di risulta derivanti dalle fluttuazioni del fiume sono stati messi a disposizione dal Consorzio di Bonifica 3 del medio Valdarno e le essenze autoctone sono state fornite
Un grande ciclo di conferenze organizzato nella primavera 2018 da LWCircus e MAD Murate Art District, che ha affrontato la progettazione sostenibile nelle città contemporanee partendo da esempi e soluzioni sui fiumi delle grandi aree urbane internazionali dalla progettazione dal bacino della Garonna in Francia ai modelli evolutivi di Shanghai. Al programma di conferenze si è affiancato il workshop ArnoLab018, un laboratorio creativo open air, finalizzato alla realizzazione in loco di installazioni effimere tra arte e paesaggio. Attraverso modalità sperimentali partecipate e operative i protagonisti di ArnoLab018 hanno reinterpretato e assemblato tra loro materiali naturali riciclati attraverso linguaggi artistici e multimediali per creare arredi urbani leggeri, punti di sosta e rifugi temporanei. I materiali di risulta derivanti dalle fluttuazioni del fiume sono stati messi a disposizione dal Consorzio di Bonifica 3 del medio Valdarno e le essenze autoctone sono state fornite dal raggruppamento Carabinieri Biodiversità reparto di Vallombrosa.
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Black History Month Florence 2018
Murate Artlab
Mountaintops is an artistic workshop designed for elementary school children that celebrates Martin Luther King Jr. while pushing participants to dream beyond what they can see and to aspire for what appears out of reach. Drawing upon the 1968 speech in which King states, ”I’ve been to the Mountaintop” the workshop has three intertwined activities that take on the language of sculptural installation and the performance qualities. The workshop involves the creation of a painted 360° mountain landscape, a series of topographic mountains atop wooden posts and the creation of a climbing surface. Reflecting upon Martin Luther King’s legacy, the three elements examine the meaning of dreams and ambition, the importance of leadership and techniques for overcoming obstacles.
From where I stand: Investigating the ideas of creating our own hurdles the first element of the workshop is dedicated to the realization of the freestanding 360 landscape painting. A freestanding series of
Mountaintops is an artistic workshop designed for elementary school children that celebrates Martin Luther King Jr. while pushing participants to dream beyond what they can see and to aspire for what appears out of reach. Drawing upon the 1968 speech in which King states, ”I’ve been to the Mountaintop” the workshop has three intertwined activities that take on the language of sculptural installation and the performance qualities. The workshop involves the creation of a painted 360° mountain landscape, a series of topographic mountains atop wooden posts and the creation of a climbing surface. Reflecting upon Martin Luther King’s legacy, the three elements examine the meaning of dreams and ambition, the importance of leadership and techniques for overcoming obstacles.
From where I stand: Investigating the ideas of creating our own hurdles the first element of the workshop is dedicated to the realization of the freestanding 360 landscape painting. A freestanding series of posts will support a cardboard range of mountaintops cut out and painted by the participants of the workshop. This range will be attached to the top of the supporting posts placing the participants in the center of a small space surrounded by mountains of their own creation. A range of colors will imagine the cool sunrise on one side and the warm sunset on the other. It takes a village: Examining the form of topographic maps, and the symbolic power of staffs this work involves the casting of a small mountain range in plaster that is mounted atop a wooden post to create a staff. Only when all staffs are placed together do we have a mountain range. This element emphasizes the importance of leadership and the simultaneous importance of collaboration and community. The Climb: The last element of the workshop is about overcoming obstacles. It involves the affixing of a series of custom rock climbing holds to a wooden mountain shaped wall and the exploration of climbing this form. A series of rock climbing holds created by the artist are attached to the surface of the mountain each one placed based on the choices of the participants. Once assembled participants climb this wall learning some of the tricks and techniques of rock climbing.
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Promoted by the MUS.E Association under the artistic direction of Valentina Gensini
In 2017, RIVA launched a series of site-specific installations, workshops, exhibitions, and encounters that enjoyed the active participation of performers, visual artists, photographers, and sound artists invited to spend a period of residency in Tuscany with the goal of elaborating on new projects around the theme of the river. For the first time, the RIVA Project did not only touch on Florence but was extended to three other Tuscan towns crossed by the Arno: Pontassieve, Pelago, and Montelupo Fiorentino. Beginning with a reflection on the environmental and cultural heritage represented by the river and its bonds with the community and the territory, the artists involved in the Project (Davide Virdis, Katrinem, Adrian Paci, Radio Papesse, Studio ++) worked in these three towns collaborating with the local Councils and the communities to give rise to new artistic projects. The project that RIVA 2017 focused on was a performance along the river, followed by an exhibit of Adrian Paci hel
In 2017, RIVA launched a series of site-specific installations, workshops, exhibitions, and encounters that enjoyed the active participation of performers, visual artists, photographers, and sound artists invited to spend a period of residency in Tuscany with the goal of elaborating on new projects around the theme of the river. For the first time, the RIVA Project did not only touch on Florence but was extended to three other Tuscan towns crossed by the Arno: Pontassieve, Pelago, and Montelupo Fiorentino. Beginning with a reflection on the environmental and cultural heritage represented by the river and its bonds with the community and the territory, the artists involved in the Project (Davide Virdis, Katrinem, Adrian Paci, Radio Papesse, Studio ++) worked in these three towns collaborating with the local Councils and the communities to give rise to new artistic projects. The project that RIVA 2017 focused on was a performance along the river, followed by an exhibit of Adrian Paci held in Florence and Pelago with the contribution of Museo Novecento and MAD Murate Art District, which displayed works by Adrian Paci associated with the theme of water as a metaphor of flow, movement, and migration. Berlin artist Katrinem was hosted in Montelupo Fiorentino for her residency under the curatorship of Tempo Reale, during which she performed and recorded her personal crossing of and ‘listening’ to the soundscape.
Progetto RIVA
Da oltre 15 anni Katrinem, sound artist di origini tedesche, studia l’interazione tra lo spazio
urbano, il suono e l’azione del camminare. Dal 10 al 12 novembre 2017 Tempo Reale ha proposto in collaborazione con MAD Murate Art District “Path of awareness”, un workshop tenuto dall’artista e indirizzato a sound artist che ha posto l’attenzione sul tratto del fiume Arno che attraversa Montelupo Fiorentino. L’esperienza consisteva in un percorso di consapevolezza (path of awareness) che esplorasse l’esperienza di camminare in uno spazio aperto prestando particolare attenzione all’interazione tra l’elemento sonoro e le architetture circostanti: una passeggiata sonora che genera consapevolezza
sull’integrazione tra fiume e ambiente. Katrinem ha realizzato insieme ai partecipanti
una mappa sonora sul Web che riproponeva il percorso attraverso le note, le registrazioni
e le foto scattate nella prima fase di studio.
Da oltre 15 anni Katrinem, sound artist di origini tedesche, studia l’interazione tra lo spazio
urbano, il suono e l’azione del camminare. Dal 10 al 12 novembre 2017 Tempo Reale ha proposto in collaborazione con MAD Murate Art District “Path of awareness”, un workshop tenuto dall’artista e indirizzato a sound artist che ha posto l’attenzione sul tratto del fiume Arno che attraversa Montelupo Fiorentino. L’esperienza consisteva in un percorso di consapevolezza (path of awareness) che esplorasse l’esperienza di camminare in uno spazio aperto prestando particolare attenzione all’interazione tra l’elemento sonoro e le architetture circostanti: una passeggiata sonora che genera consapevolezza
sull’integrazione tra fiume e ambiente. Katrinem ha realizzato insieme ai partecipanti
una mappa sonora sul Web che riproponeva il percorso attraverso le note, le registrazioni
e le foto scattate nella prima fase di studio.
Progetto RIVA
Federica Gonnelli (Florence, 1981) attended the Liceo Artistico and the Accademia di Belle Arti in Florence. She lives and works on the border between Florence and Prato, where since June 2011 she opens “InCUBOAzione”. Boundary that characterizes her path materially and conceptually, implementing a research at the limit between the disciplines of visual arts. Every veil of organza or double exposure photography are decisive elements that contribute to the meaning of the work, imposing to the observers a momentum to cross the border. Since 2001 he has been exhibiting in solo and group exhibitions and competitions. In 2006 he graduated with a thesis entitled “L’Arte & L’Abito”. Since 2007 he has been part of the artistic collective “Arts Factory” for which he has been involved in the design and production of videos, installations and video installations. In 2013 he obtained a specialization in Visual Arts and New Expressive Languages, w
Federica Gonnelli (Florence, 1981) attended the Liceo Artistico and the Accademia di Belle Arti in Florence. She lives and works on the border between Florence and Prato, where since June 2011 she opens “InCUBOAzione”. Boundary that characterizes her path materially and conceptually, implementing a research at the limit between the disciplines of visual arts. Every veil of organza or double exposure photography are decisive elements that contribute to the meaning of the work, imposing to the observers a momentum to cross the border. Since 2001 he has been exhibiting in solo and group exhibitions and competitions. In 2006 he graduated with a thesis entitled “L’Arte & L’Abito”. Since 2007 he has been part of the artistic collective “Arts Factory” for which he has been involved in the design and production of videos, installations and video installations. In 2013 he obtained a specialization in Visual Arts and New Expressive Languages, with the thesis “Videoinstallations between Body-Space-Time”. Since 2015 he has participated in various artist residencies, a practice that acquires particular importance for his research.
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Collettivo artistico
Collettivo artistico, fondato nel 2011 da Giorgio Barrera, Andrea Botto e Marco Citron, lavora sull’immagine e sul costume dell’Italia oggi attraverso una nuova forma di racconto che attinge all’immaginariocollettivo, attivandolo e dotandolo di nuovi significati. Un ‘minestrone’ caustico e ironico di immagini e parole, che, partendo dal reale, produce libere narrazioni, incrociando politica, gossip e fatti di cronaca arrivando a nuovi contenuti, secondo criteri ispirati a quello che è stato definito ‘neorealitysmo’
Collettivo artistico, fondato nel 2011 da Giorgio Barrera, Andrea Botto e Marco Citron, lavora sull’immagine e sul costume dell’Italia oggi attraverso una nuova forma di racconto che attinge all’immaginariocollettivo, attivandolo e dotandolo di nuovi significati. Un ‘minestrone’ caustico e ironico di immagini e parole, che, partendo dal reale, produce libere narrazioni, incrociando politica, gossip e fatti di cronaca arrivando a nuovi contenuti, secondo criteri ispirati a quello che è stato definito ‘neorealitysmo’
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Progetto RIVA
Durante i giorni dell’alluvione del ’66, per la prima volta a Firenze si mise in moto spontaneamente un’enorme catena di solidarietà. Ad accorrere furono giovani provenienti da ogni parte del mondo per salvare l’arte italiana: per tutti loro fu coniato il termine ‘angeli del fango’. Fotoromanzo Italiano lavora assemblando e contaminando immagini e materiali vari; per MAD Murate Art District gli artisti hanno costituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto studenti o giovani artisti under 35 attivi sul territorio toscano in un workshop di ricerca attorno all’Arno. I partecipanti hanno lavorato come una vera e propria redazione procedendo prima alla stesura e poi alla realizzazione di un fotoromanzo sul fiume.
Durante i giorni dell’alluvione del ’66, per la prima volta a Firenze si mise in moto spontaneamente un’enorme catena di solidarietà. Ad accorrere furono giovani provenienti da ogni parte del mondo per salvare l’arte italiana: per tutti loro fu coniato il termine ‘angeli del fango’. Fotoromanzo Italiano lavora assemblando e contaminando immagini e materiali vari; per MAD Murate Art District gli artisti hanno costituito un gruppo di lavoro che ha coinvolto studenti o giovani artisti under 35 attivi sul territorio toscano in un workshop di ricerca attorno all’Arno. I partecipanti hanno lavorato come una vera e propria redazione procedendo prima alla stesura e poi alla realizzazione di un fotoromanzo sul fiume.
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Promoted by the MUS.E Association under the artistic direction of Valentina Gensini
In 2016, on the occasion of the fiftieth commemoration of the flood of the Arno River, the RIVA Project focused on the city of Florence to raise awareness on good practices and attitudes toward the territory and the environment through art. Besides the participation of three internationally acclaimed photographers – Jay Wolke, Arno Rafael Minkkinen, and Massimo Vitali – under the curatorship of Studio Marangoni, the project enjoyed the contribution of several artists, including Bernard Fort with Tempo Reale, Radio Papesse, Studio ++, Francesco Pellegrino, Fotoromanzo Italiano, who were commissioned original artistic creations: site-specific installations along the banks of the river, workshops, exhibitions and conferences along the Arno and at MAD Murate Art District. Among the permanent site-specific artworks that can still be visited is the Terzo Giardino (Third Garden), designed by the Studio ++ collective art group: ten thousand square metres over the banks of the river were re
In 2016, on the occasion of the fiftieth commemoration of the flood of the Arno River, the RIVA Project focused on the city of Florence to raise awareness on good practices and attitudes toward the territory and the environment through art. Besides the participation of three internationally acclaimed photographers – Jay Wolke, Arno Rafael Minkkinen, and Massimo Vitali – under the curatorship of Studio Marangoni, the project enjoyed the contribution of several artists, including Bernard Fort with Tempo Reale, Radio Papesse, Studio ++, Francesco Pellegrino, Fotoromanzo Italiano, who were commissioned original artistic creations: site-specific installations along the banks of the river, workshops, exhibitions and conferences along the Arno and at MAD Murate Art District. Among the permanent site-specific artworks that can still be visited is the Terzo Giardino (Third Garden), designed by the Studio ++ collective art group: ten thousand square metres over the banks of the river were returned to the city; a green maze whose name reminds of the metaphor used by landscape designer Gilles Clément, who argued that abandoned vegetation in those “residual places left out of the rational organisation of man” is an extraordinary reserve of biodiversity and evolutionary potential.
Artista sonoro e compositore
Bernard Fort Co-fondatore e responsabile del GMVL (Groupe Musiques Vivantes de Lyon) insegna composizione acusmatica alla Scuola Nazionale di Musica di Villeurbanne e dedica il resto del suo tempo alla composizione e all’ornitologia. Le sue opere musicali sono dedicate interamente al genere acusmatico per i concerti in situazioni plein air, per la danza e per il giovane pubblico. Nel suo lavoro si è sempre interessato alle zone di confine tra astrazione e raffigurazione, naturale e culturale. La sua ricerca si focalizza principalmente sui modi di rappresentazione della musica elettroacustica
Bernard Fort Co-fondatore e responsabile del GMVL (Groupe Musiques Vivantes de Lyon) insegna composizione acusmatica alla Scuola Nazionale di Musica di Villeurbanne e dedica il resto del suo tempo alla composizione e all’ornitologia. Le sue opere musicali sono dedicate interamente al genere acusmatico per i concerti in situazioni plein air, per la danza e per il giovane pubblico. Nel suo lavoro si è sempre interessato alle zone di confine tra astrazione e raffigurazione, naturale e culturale. La sua ricerca si focalizza principalmente sui modi di rappresentazione della musica elettroacustica
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Progetto RIVA
Il paesaggio sonoro: una rielaborazione in chiave artistica del paesaggio sonoro naturale del fiume Arno. Dopo il workshop Field Recording Arno tenuto nel 2016 per giovani artisti e musicisti selezionati tramite open call, e un incontro sulle fasi creative del paesaggio sonoro, il compositore Bernard Fort ha proposto al pubblico, nello stesso anno, un’installazione sonora immersiva pensata per l’ambiente urbano delle Murate e per la sala emeroteca de MAD Murate Art District. Un ritratto del fiume che è stato realizzato così su due diversi registri: l’immagine acustica, figurativa e realistica, e l’immagine composta o immagine acusmatica. L’immagine acustica, rappresentazione di una situazione naturale all’aperto, è stata proposta all’interno dell’emeroteca. Qui l’interesse si è concentrato sulla restituzione dello spazio e sulla sua profondità di campo dentro ad un grande piano fisso.
Il paesaggio sonoro: una rielaborazione in chiave artistica del paesaggio sonoro naturale del fiume Arno. Dopo il workshop Field Recording Arno tenuto nel 2016 per giovani artisti e musicisti selezionati tramite open call, e un incontro sulle fasi creative del paesaggio sonoro, il compositore Bernard Fort ha proposto al pubblico, nello stesso anno, un’installazione sonora immersiva pensata per l’ambiente urbano delle Murate e per la sala emeroteca de MAD Murate Art District. Un ritratto del fiume che è stato realizzato così su due diversi registri: l’immagine acustica, figurativa e realistica, e l’immagine composta o immagine acusmatica. L’immagine acustica, rappresentazione di una situazione naturale all’aperto, è stata proposta all’interno dell’emeroteca. Qui l’interesse si è concentrato sulla restituzione dello spazio e sulla sua profondità di campo dentro ad un grande piano fisso.
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Architect, director of Mailab – Multimedia Architecture and Interaction
Architect, PhD in Architectural Technology, associated professor at the University of Florence and researcher at the Department of Architecture of Florence since 1996. Currently, he teaches at the English curriculum iCAD – International Course on Architectural Design, School of Architecture. He taught in different degree courses: Architecture; Industrial Design; Visual Design and Multimedia; National and International postgraduate degree courses.
He is director of Mailab – Multimedia Architecture and Interaction, a joint laboratory between university and private companies dealing with the digital scenarios in architecture, multimedia and environmental interaction. The laboratory also supports the institutional activities of the Architectural Technology courses on specific aspects of architectural/energy/functional computational modeling; robotic and new media; Near Zero Tolerance Crafting.
As an architect, he worked for large scale architectural buildings, project planning and
Architect, PhD in Architectural Technology, associated professor at the University of Florence and researcher at the Department of Architecture of Florence since 1996. Currently, he teaches at the English curriculum iCAD – International Course on Architectural Design, School of Architecture. He taught in different degree courses: Architecture; Industrial Design; Visual Design and Multimedia; National and International postgraduate degree courses.
He is director of Mailab – Multimedia Architecture and Interaction, a joint laboratory between university and private companies dealing with the digital scenarios in architecture, multimedia and environmental interaction. The laboratory also supports the institutional activities of the Architectural Technology courses on specific aspects of architectural/energy/functional computational modeling; robotic and new media; Near Zero Tolerance Crafting.
As an architect, he worked for large scale architectural buildings, project planning and urban planning related to schools, universities and hospitals assessing clients’ needs, providing feasibility studies, developing project briefs and design programs, design production management, attending the construction phase and communication. His experience also covers public construction contracting and procurement.
As a researcher, he has been consultant and still held advisory roles at public administrations, universities and Ministries of Health, Education, University and Research. He has been scientific coordinator for research of national interest; responsible for third parties, public and government research concerning technical regulations, reorganization of school buildings, feasibility studies and university master plans. He is the author of scientific publications on design reliability, project and construction management, real estate assessment and plannig. He has carried out research in collaboration with national and international study and research centers including: Centro Interuniversitario Tesis – Tecnologie per la Sanità (Italia); CNR (Italia); Council Educational Facility Planners (USA); CSPE (Italia); Design Share (USA); Health Facilities Research (USA); Hospital Association (USA); Medical Architecture Research Unit (Gran Bretagna); School Construction News (USA); Uni (Italia).
In Digital technologies he produced tools, relational data base and board games to support evaluation and decision-making in building and urban projects as well as other multimedia systems for installations and scenography in electronic music, dance and communication.
He is the author of videoclips for fashion; stereoscopic documentaries for marketing; architectural video projections and interactive installations for art now documented in the «Museo del Novecento» recently founded by the City in Florence. He realized the virtual museum “Kontact-Reflections of art” in Meran as a result of an international competition. He was the winner and received mentions on national and international competitions. His work has been published in books, catalogs and magazines.
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