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A4C Arts for the Commons, Sentipensare con l’Arno

A cura di Valentina Gensini e Renata Summo O'Connell

Sulla scorta della ricerca correlata al lavoro presentato per Rivus, A4C Arts for the Commons ha svolto una residenza su invito di MAD Murate Art District, in collaborazione con Artegiro Contemporary Art. La metodologia di A4C si basa su un approccio di lavoro collaborativo e partecipato: laboratori, visite sul campo, incontri, interventi site-specific, mapping collettivo, raccolte di esperienze presentate nella Project room commissionata da MAD. La residenza ha infatti previsto la formazione di un gruppo di lavoro di giovani artisti, curatori e mediatori culturali che ha affiancato la ricerca sul territorio toscano improntata su tre tematiche principali: Sentipensare con l’Arno come modalità di connessione “sentimentale” e sensoriale con l’ecosistema fluviale; Io sono il fiume, il fiume è me ispirato alla cultura ancestrale Maori; Fiume come soggetto agente, premessa essenziale per poter immaginare un percorso che riconosca i diritti dell’Arno come fiume e come ecosistema.

 

La proposta di A4C per Firenze si è tradotta in un inizio di sentipensamiento con l’Arno, nel senso che ha instaurato un rapporto che per sua natura dovrebbe continuare, dando spazio alla collettività partecipante di poter essere il fiume e con il fiume, collettività rappresentata durante la residenza di A4C di giovani studenti, artisti, curatori e mediatori culturali dell’Accademia di Belle Arti e dell’Istituto Europeo di Design.

_ Renata Summo-O’Connell

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A4C Arts for the Commons

 

A4C Arts for the Commons è un esercizio collettivo inteso a fornire una piattaforma per artisti e attivisti che esplorano le connessioni e le sinergie tra la produzione visiva e le lotte di rivendicazione dei commons, per affrontare temi relativi alla migrazione umana, ai confini, alla giustizia sociale e ambientale. Nel 2022 hanno partecipato alla 23ma Biennale di Sydney e alla Biennale BAM di Palermo. Nell’ambito del Progetto RIVA sono stati invitati da MAD Murate Art District a creare una Project room a seguito di un mese di residenza artistica di ricerca, con la partecipazione dei giovani artisti e curatori del territorio.

 

Rosa Jijòn

 

Rosa Jijòn Artista, attivista e mediatrice culturale, ex direttore del CAC (Centro de Arte Contemporáneo de Quito). Ha partecipato a varie mostre internazionali (Biennale di Venezia, Biennale dell’Avana, Biennale di Cuenca, Bienal Poligráfica de San Juan, Porto Rico) e residenze artistiche internazionali tra cui ARTEA, Residencia Sur Antarctica e Q21 Vienna. Si occupa di mobilità umana e migrazione, cittadinanza, giustizia sociale e ambiente, e si è impegnata nella produzione artistica partecipativa con organizzazioni e comunità di base, dalle donne migranti, alle comunità Rom, alle popolazioni indigene e alle bande di strada. Già Segretaria Culturale dell’Organizzazione Internazionale Italo Latino-americana (IILA).

 

Francesco Martone

 

Francesco Martone è membro del Tribunale internazionale sui diritti della natura e “associato” del Transnational Institute. Già Senatore della Repubblica Italiana, dal 1988 si occupa di questioni relative a foreste, cambiamenti climatici, diritti della Natura, diritti delle popolazioni indigene, difensori dell’ambiente e giustizia ambientale. Membro fondatore di Greenpeace Italia, è giurato e membro del Tribunale Permanente dei Popoli ed è stato consulente politico per ONG internazionali sui diritti dei popoli indigeni.

 

 

Murate Art District non è un semplice spazio espositivo ma un cantiere di produzione: tramite una selezione basata sul progetto artistico e sul curriculum vitae, artisti nazionali ed internazionali possono svolgere periodi di ricerca dedicati a progetti specifici, condividendo così il loro lavoro con la cittadinanza attraverso installazioni site specific, workshop ed esposizioni.