Il progetto nasce dalla volontà di condividere lo sguardo e il pensiero di un giovane pubblico nel momento in cui si decide di costruire delle opere che parlano di emozioni fondanti dell’umano. Lo sguardo privo di sovrastrutture, in connessione con zone dell’essere umano spesso non più vive e pulsanti negli adulti strutturati, diventa una risorsa artistica ed è quindi un elemento con cui è prezioso entrare in dialogo e confrontarsi.
Le fiabe sono fonti di archetipi e metafore importanti per affrontare zone complesse dell’animo umano; per questo la paura ha preso in scena le sembianze del Lupo: un archetipo articolato e difficile da sciogliere e comprendere come la paura di cui è rappresentante. E’ la rappresentazione metaforica della paura verso qualcosa che si reputa oscuro ma che seduce. La paura che si desidera provare come quando da bambini si scendevano le scale di una cantina buia per sentire il brivido dell’ignoto lungo la schiena. Questo metalupo, questa figura al di là del lupo dei boschi, è colui che verrà indagato insieme ai ragazzi e alle ragazze che parteciperanno in varie forme al progetto.