“Polaroid 2023-2024”
Floor Robert condivide un modo di fare teatro, di approcciare la creazione scenica, a partire dal corpo. Senza bisogno di parole, liberi dal confronto con personaggi, il teatro diventa allora uno strumento di consapevolezza, per osservare cosa raccontiamo di noi stando fermi, o muovendoci nello spazio. La riflessione e l’osservazione reciproca saranno il punto di partenza per creare, attraverso i corpi e le loro caratteristiche uniche, un ritratto collettivo delle classi partecipanti. Saranno “polaroid” in movimento, tableau vivant di questo momento storico. Sarà un modo per dar voce alle identità delle ragazze e dei ragazzi coinvolti, senza bisogno di parlare.
Cos’è il teatro? Pensiamo subito alla recitazione, ai personaggi. Ai grandi testi classici, alle tragedie greche.
Ai registi, le registe, le attrici e gli attori capaci di bravura, talento, studio. Il teatro è anche un modo per parlare di sé. E si può fare anche senza utilizzare le parole. Senza conoscere i grandi maestri. Il teatro si può fare anche facendo poco. Molto poco. Lo puoi fare con lo sguardo, con una camminata. Stando immobile. In solitudine o insieme agli altri. Per il progetto “Residenza d’artista a scuola” vorrei concentrarmi sul corpo e in questo caso sui corpi dei ragazzi. Chiederò a loro di mettersi in gioco seguendo il proprio gusto e le proprie affinità e darò loro la possibilità di parlare di sé. Dal 2020 ad oggi sono successe tante cose: le scuole sono state chiuse, i corpi dei ragazzi che cambiano così velocemente sono stati nascosti nelle case. Qualcosa è cambiato in tutti noi, non è facile parlarne, ma la pandemia ha lasciato un segno. Da sempre si tende a dimenticare i nostri corpi eppure sono così presenti. Nell’ambito della scuola la maggior parte del tempo stiamo seduti dietro ai banchi, si usa la testa e il cervello, ma dove mettiamo le braccia, le mani, le dita, i piedi? Forse non siamo molto abituati a dargli tanto spazio, a farli muovere. In silenzio e con cura, sotto una grande lente di ingrandimento, vorrei accompagnare i ragazzi e le ragazze a esplorare questo vasto ed enorme strumento: il corpo. Le prime lezioni serviranno a conoscersi attraverso domande, e training fisici. Lavoreremo su cosa succede quando ci
muoviamo di fronte ad un pubblico e su cosa dobbiamo fare se vogliamo ricevere ascolto, attenzione, comprensione. Chiederò ai ragazzi di condividere dei materiali visivi, sui quali andremo a costruire dei “tableau vivant” quadri che diventeranno delle partiture, piccole performance, ritratti, che parlano della loro età e generazione. Uniremo all’immaginario dei ragazzi alcune opere “famose” della storia dell’arte per cercare un incontro. Infine negli ultimi incontri proveremo a registrare, filmando il lavoro fatto per ricordo e per poter restituire ad un pubblico la nostra residenza insieme.