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Stato di grazia, di Laura Cionci

Introducono 
Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura Comune di Firenze,
Valentina Gensini, Direttore Artistico MAD

Laura Cionci, artista e scrittrice, dialoga con Christian Caliandro, storico dell’arte e Santa Nastro, critico d’arte, giornalista e comunicatore

Quante cose scopro quando sono in questo stato di grazia. Quanti cavilli nel cervello umano vengono a galla, quanti nervi scoperti in giro. Il bello è che io posso dire tutto quello che mi frulla in testa e tutti lo accettano. Non che lo usi contro gli altri, ma è come un senso grandissimo di liberazione: niente filtri, niente status sociale, niente imbellettamenti, e ghirigori, solo secca e semplice la parola, il concetto, la frase, ciò per cui respiri, cammini e vivi ogni giorno.
[ Laura Cionci ]

 

Questo testo è un viaggio nei pensieri e nelle immagini di una donna che ha in atto una trasformazione. Alla soglia dei quarant’anni, dopo molti viaggi e altrettanti progetti artistici in giro per il mondo, Laura Cionci deve fermarsi per la seconda volta. Nel 2015, infatti, un cancro al pancreas l’aveva portata ad iniziare un percorso alla ricerca del mistico ancestrale (affiancato dalle cure mediche e da una importante chirurgia), percorso che inizia a cogliere solo nel 2018, con il secondo cancro. Incomincia a vivere in un mondo parallelo a quello in cui aveva vissuto fino a poco tempo prima ed è come se le si svelassero dei piccoli segreti lungo tutta l’esperienza che in un solo anno la portano in questo stato di grazia saltando dal dolore alla gioia, dal reale all’assurdo, sentendo che tutto, almeno nelle parole, le può essere concesso.

“Mi sento una donna del futuro. Non è facile vivere in Italia essendo donna del futuro, lo ammetto. Dovrei essere in un continente un po’ più avanzato. Hanno paura di me. Rappresento le paure del nostro secolo. Diciamo che sono una delle paure. Potevo essere immigrata clandestina, o magari di sesso indefinito, ma anche fosse non mi sarei avvicinata alla morte così tanto. L’unica vera paura dell’uomo. Quante cose scopro quando sono in questo stato di grazia”
(Laura Cionci).

Stato di Grazia è il racconto dell’inizio di un’esperienza che si può definire mistica e che non ha mai fine. È una testimonianza di un vissuto che appartiene a moltissime persone, un vissuto di dolore e malattia dove, in questo caso, il cancro è l’ entità che ha un messaggio importante per il mittente e che viene letto e assorbito per trovare quel famoso senso che tutti cerchiamo: il senso della vita.

“…D’altronde sul mio percorso ho incontrato delle persone che hanno cambiato il mio modo di pensare. Mi stanno spiegando che c’è un’altra forma e io sono attratta sempre di più da questa dimensione che racconta in maniera organica il corpo e lo spirito e l’anima in un’unica sfera” (Laura Cionci).

Dopo il libro su Lea Vergine, questo è il secondo libro prodotto dalla Sartoria editoriale (laboratorio tessile editoriale con sede a Milano che organizza corsi e workshop con autori da tutta Italia): dieci copie firmate di questo libro sono realizzate a mano e disponibili presso Sartoria editoriale.

Per le attuali disposizioni di sicurezza, l’accesso gratuito all’evento in sala sarà consentito a un numero massimo di 35 persone. E’ consigliata la prenotazione.

Per informazioni prenotazioni:
Segreteria MAD, Piazza delle Murate, 50122 Firenze FI
055 247 6873  –  info.mad@muse.comune.fi.it

I locali MAD sono sottoposti a sanificazione e le postazioni prevedono distanziamento secondo le normative anti-Covid19. L’accesso è consentito solo con mascherina.

Questo libro non vuole offrire alcuna ricetta, né convincere chi sta purtroppo vivendo situazioni analoghe a intraprendere una strada, piuttosto che un’altra, né puntare il dito su qualcosa cui andrebbe preferito altro. Ci sono troppe guerre di idee in questo presente così dolorosamente manicheo che si è totalmente distaccato dalla vita delle persone. Ma la vita delle persone non è una roulette dove le uniche opzioni sono rosso o nero, in ogni cammino non ci sono cose giuste o errate, solo cose. Sta a noi raccogliere sul sentiero ciò che ci serve per continuare il viaggio e scegliere i compagni, con la consapevolezza che il fallimento può essere sempre dietro l’angolo. Una consapevolezza che Laura possiede.
[ dall’introduzione di Santa Nastro ]

Sartoria editoriale

Sartoria editoriale è un nuovo spazio aperto al pubblico dal novembre del 2019, è un iniziativa dell’associazione culturale ArtCityLab. Dal 2015 ArtCityLab Onlus/ETS cerca di far interagire attori privati e istituzioni pubbliche interessate alla produzione di format alternativi alle tradizionali pratiche e politiche culturali. ArtCityLab riporta nello spazio pubblico tradizionale molti di quegli stimoli innovativi che ormai siamo abituati a vedere sul Web, restituendo un idea più coinvolgente della cultura e riproponendo nel contesto urbano una fruizione aperta a chiunque dei fenomeni culturali: stimoli veri di una produzione culturale che cambia radicalmente rispetto al vecchio panorama mediale e salvaguarda ciò che abitualmente definiamo “bene comune”. Tra i numerosi eventi ricordiamo: l’installazione Riflessioni riflesse di Paolo Masi a Piazza San Fedele (ottobre 2016); il convegno Arte Fuori dall’Arte all’Università Cattolica di Milano (ottobre 2016); l’installazione di Sophie Usunnier, I would so much like that you remembered (novembre 2017- gennaio 2018) nella sede dell’ASP Golgi-Redaelli; la collettiva AndarXporte (ottobre-dicembre 2017), in collaborazione con l’ASP Golgi-Redaelli grazie alla quale viene aperto alla cittadinanza Palazzo Archinto e, infine, la grande esposizione BienNoLo.

Laura Cionci

(Roma, 1980) è un’artista e performer. La sua ricerca coltiva pratiche relazionali per lo sviluppo di processi creativi volti a riarticolare le potenzialità energetiche umane in relazione alla biodiversità e al territorio.

Nel 2015 scopre di avere un cancro al pancreas che riesce a superare ma che si ripresenta ai polmoni nel 2018, le si prospetta così una vita di chemiterapie. Abbandona le sue cure ospedaliere per iniziare un percorso personale che la aiuterà a sviluppare un metodo di cura di sé. Gli eventi che affronta la portano a realizzare questi testi sulla “trasformazione” e il passaggio ad un pensiero ed una visione diversi da quanto vissuto in precedenza. “Stato di Grazia” (edito da Sartoria Editoriale/Postmediabooks) racchiude i pensieri e le riflessioni dei momenti più delicati, affrontando la scelta di non seguire più protocolli medici ma medicina olistica, stretti regimi alimentari e ricerche sciamaniche.

Il suo lavoro e le sue passioni la portano dal 2004 ad oggi a realizzare residenze e progetti tra l’Italia, il Sud America e l’Australia.

Il suo lavoro è stato presentato in State of Grace, Darebin Art Centre, Melbourne (2020); Vi.Vedo/Viu.Vos, Museu de Arte Contemporânea de Campinas, Saõ Paulo (2019); BienNolo, Milano (2019); 101, the beginning of infinity, MIM, Museum of Innocence, Mildura (2019); Paisaje Privado, Museo Casa de la Memoria, Medellín (2018); Una Mirada al Bosque Vertical, Museo de Arquitectura Leopoldo Rother, Universidad Nacional, Bogotà (2018); Fremantle Biennale (2017), Australia; Bienal de Arte Público, Cali (2016); Teatrum Botanicum, Parco Arte Vivente, Torino (2016); Proyecto H, Museo del Carnaval e Teatro de Verano, Montevideo (2014); Carnevalma, Centro Cultural Borges, Buenos Aires (2013).

 

www.lauracionci.com

 

 

Christian Caliandro

(1979), storico dell’arte contemporanea, studioso di storia culturale ed esperto di politiche culturali, insegna storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Foggia. È membro del comitato scientifico di Symbola Fondazione per le Qualità italiane. Ha pubblicato “La trasformazione delle immagini. L’inizio del postmoderno tra arte, cinema e teoria, 1977-’83” (Mondadori Electa 2008), “Italia Reloaded. Ripartire con la cultura” (Il Mulino 2011, con Pier Luigi Sacco) e “Italia Revolution. Rinascere con la cultura” (Bompiani 2013). Cura su “Artribune” le rubriche inpratica e cinema; collabora inoltre regolarmente con “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “minimaetmoralia”, “che-Fare”. Ha curato mostre personali e collettive, tra cui: “The Idea of Realism // L’idea del realismo” (2013, con Carl D’Alvia), “Concrete Ghost // Fantasma concreto” (2014), entrambe parte del progetto “Cinque Mostre” presso l’American Academy in Rome; “Amalassunta Collaudi. Dieci artisti e Licini” presso la Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno (2014); “Sironi-Burri: un dialogo italiano (1940-1958)” presso lo spazio CUBO (Centro Unipol Bologna, 2015); “RIFTS_Abate, Angelini, Veres” (Artcore, Bari 2015); “Opera Viva Barriera di Milano” (Torino 2016); “La prima notte di quiete” (i7-ArtVerona, 2016).

 

 

Santa Nastro

è laureata in Storia dell’Arte presso l’Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d’arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è Caporedattore di Artribune. Dal 2005 al 2011 ha collaborato con Exibart nelle sue versioni online e onpaper. Dal 2005 ad oggi ha pubblicato su Il Corriere della Sera, Arte, Alfabeta2, Il Giornale dell’Arte, Maxim, Fashion Trend, minima et moralia e saggi testi critici su numerosi cataloghi e pubblicazioni.