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Agli inizi del 2020, poco prima del lock down, è uscita con Silvana Editoriale la pubblicazione The Time of Discretion di Lisa Mara Batacchi, a cura di Veronica Caciolli.

Il libro racchiude la lunga esperienza dell’artista iniziata nel 2016, in occasione della sua partecipazione alla Land Art Mongolia Biennal. A Guizhou, un villaggio montano della Cina meridionale, le donne Hmong utilizzano l’antica tintura naturale ad indaco a scopo tradizionale e celebrativo, oltre che per interrogare i propri avi. L’artista le ha raggiunte per realizzare il batik per la Biennale Mongola, che ha dato il nome all’intero progetto. Un secondo batik, Preface, è stato realizzato ad indaco durante un secondo soggiorno e costituisce l’immagine di copertina dell’odierna pubblicazione.

Nel 2018 questi due lavori, assieme ad un video, due installazioni, cinque arazzi, quattro serie fotografiche e materiale documentario, hanno dato luogo alla prima restituzione pubblica di questo ciclo, proprio al MAD.

La pubblicazione incrocia esperienza e rappresentazione attraverso il racconto dell’artista e i contributi di Sumesh Sharma, Federico Campagna, Valentina Gioia Levy, Wang Xiaomei e Veronica Caciolli, cadenzati da immagini in presa diretta, opere e still dall’omonimo film in uscita. Questi ultimi verranno in parte proiettati durante questa introduzione.

Martedì 22 giugno alle 17.30, ne discuteranno al MAD Lisa Mara Batacchi, Veronica Caciolli e Valentina Gensini.

Per info e prenotazioni:
055/2476873
info.mad@musefirenze.it


Lisa Mara Batacchi

Si forma al Polimoda di Firenze con una laurea in fashion design lavorando in seguito per vari marchi di alta moda, in particolare per Vivienne Westwood a Londra. Successivamente consegue una laurea in Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre personali e collettive, fra cui ricordiamo: 2°Something Else Cairo Biennale, Murate Art District (personale) a Firenze, Manifesta12 evento collaterale a Palermo, Art & Globalization Pavillion durante la 57a Biennale di Venezia, Dust space gallery a Milano, 4°Land Art Mongolia Biennale a Ulan Bator, Textile Arts Center a New York, Villa Ada a Roma, Clark House Initiative (personale) a Bombay, Villa Pacchiani a Pisa, riss (e) Zentrum (personale) a Varese, Mac, n a Pistoia. È vincitrice, tra gli altri, del premio italiano Movin’up per giovani artisti italiani all’estero. Negli ultimi anni ha tenuto laboratori e collaborato a progetti educativi con Palazzo Strozzi a Firenze, con ACAF Foundation a Shanghai, con Siena Art Institute, con Lottozero a Prato.

Veronica Caciolli

A seguito della laurea specialistica in Fenomenologia degli stili al DAMS di Bologna con Renato Barilli, ha conseguito una serie di studi avanzati in Curatela, Storia delle Religioni e Antropologia dell’arte a Berlino, Roma e Milano. Ha collaborato con le riviste Segno e Exibart. Dal 2005 al 2007 è stata la responsabile delle mostre istituzionali e delle pubblicazioni per Photology, organizzando progetti che hanno coinvolto, tra gli altri, Mario Giacomelli, Enzo Cucchi, Joel-Peter Witkin, Claudio Abate e Achille Bonito Oliva. In ambito museale, dal 2008 al 2015 ha curato le collezioni del XX e XXI secolo e le mostre sul contemporaneo al Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Dal 2016 al 2019, in comando al Museo di Palazzo Pretorio di Prato ha lavorato sulle stratificazioni simboliche del tempo con Pretorio Studio, invitando artisti in residenza al museo con una mostra finale collection-specific.

Ha pubblicato, tra gli altri, con Silvana Editoriale, Electa Mondadori, Gli Ori e Mousse Publishing.