L’installazione di Paolo Masi 40.000 chiodi è il fulcro di un ampio progetto installativo realizzato dall’artista fiorentino nel corso di una lunga residenza artistica che nel 2018 ha dato vita a 12 nuove installazioni site specific.
L’opera è rimasta come memoria di questo ampio progetto di indagine sulla storia di questo importante e particolare complesso monumentale e vuole essere memoria della storia detentiva del complesso. Chiodi conficcati in una parete contro cui molte volte il corpo si è scontrato, quale unica alterità di fronte al fisico recluso, disegnano una mappa del dolore su una parete scarnificata con una intensità tale da rimanere come opera permanente