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ToccaUno ToccaTutti

ToccaUnoToccaTutti  è un progetto di artisti, curatori, ricercatori e attivisti in sinergia e collaborazione con il Movimento 8×5, avviato nel settembre 2021 a sostegno delle lotte operaie nell’industria tessile e dell’abbigliamento del distretto di Prato.

Gli interventi del gruppo utilizzano il linguaggio e l’autonomia dell’arte e sono guidati da un senso di urgenza e di azione in risposta a una città che ha dimenticato la sua storia di lotte sindacali e rimane indifferente ai lavoratori che lavorano più di 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, con contratti che li privano della loro dignità.

Il gruppo, attualmente composto da circa 20 persone, prende il nome dallo slogan “Tocca uno tocca tutti” che incarna la solidarietà dei lavoratori in lotta.

www.toccaunotoccatutti.net

ToccaUnoToccaTutti  è un progetto di artisti, curatori, ricercatori e attivisti in sinergia e collaborazione con il Movimento 8×5, avviato nel settembre 2021 a sostegno delle lotte operaie nell’industria tessile e dell’abbigliamento del distretto di Prato.

Gli interventi del gruppo utilizzano il linguaggio e l’autonomia dell’arte e sono guidati da un senso di urgenza e di azione in risposta a una città che ha dimenticato la sua storia di lotte sindacali e rimane indifferente ai lavoratori che lavorano più di 12 ore al giorno, 7 giorni su 7, con contratti che li privano della loro dignità.

Il gruppo, attualmente composto da circa 20 persone, prende il nome dallo slogan “Tocca uno tocca tutti” che incarna la solidarietà dei lavoratori in lotta.

www.toccaunotoccatutti.net

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Arte e diritti de* lavorator*

a cura di ToccaUnoToccaTutti

Mercoledì 30 ottobre 2024, ore 17.00
Murate Art District, Sala Ketty La Rocca


Arte e diritti de* lavorator*

a cura di ToccaUnoToccaTutti

Mercoledì 30 ottobre 2024, ore 17.00
Murate Art District, Sala Ketty La Rocca

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Victor R. B. Abbey-Hart

Victor R. B. Abbey-Hart è artista visivo e fashion designer nato in Ghana dove si è fatto conoscere con il suo brand Gavachy, a Milano ha portato avanti la sua formazione di moda e design presso l’istituto Haute Future Fashion Academy. Dal 2020 al settembre 2022 è stato Creative Director di Vicini D’Istanti. Nel 2022 ha lanciato il suo nuovo brand indipendente Victor-Hart che nel 2024 è stato selezionato tra i dieci designer del made in Italy finalisti del Fashion Trust Grant 2024 di Camera della Moda Italiana, aggiudicandosi il premio di MAX&Co. che gli offre l’opportunità di collaborare con il team creativo del brand, oltre ad ottenere supporto e risorse. Un riconoscimento importante che segue quello ottenuto al concorso “Creativity startup 2022”, dove Victor-Hart aveva vinto il premio speciale del pubblico. Dal 2024 è parte del direttivo della piattaforma di promozione sociale per la moda migrante ed interculturale B&W-Black&White, The Migrant Tre

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Victor R. B. Abbey-Hart è artista visivo e fashion designer nato in Ghana dove si è fatto conoscere con il suo brand Gavachy, a Milano ha portato avanti la sua formazione di moda e design presso l’istituto Haute Future Fashion Academy. Dal 2020 al settembre 2022 è stato Creative Director di Vicini D’Istanti. Nel 2022 ha lanciato il suo nuovo brand indipendente Victor-Hart che nel 2024 è stato selezionato tra i dieci designer del made in Italy finalisti del Fashion Trust Grant 2024 di Camera della Moda Italiana, aggiudicandosi il premio di MAX&Co. che gli offre l’opportunità di collaborare con il team creativo del brand, oltre ad ottenere supporto e risorse. Un riconoscimento importante che segue quello ottenuto al concorso “Creativity startup 2022”, dove Victor-Hart aveva vinto il premio speciale del pubblico. Dal 2024 è parte del direttivo della piattaforma di promozione sociale per la moda migrante ed interculturale B&W-Black&White, The Migrant Trend APS.

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Caterina Pecchioli

Caterina Pecchioli è artista visiva, multimediale e multidisciplinare, ricercatrice e direttrice artistica, il cui lavoro esplora gli aspetti critici e gli effetti del potere su comportamenti di massa e sulle dinamiche socio-culturali e politiche. È co-fondatrice del collettivo artistico e curatoriale Nation25 che affronta tematiche migratorie, sociali e ambientali, iniziatrice e co-fondatrice della piattaforma di arte e moda B&W-Black&White, The Migrant Trend APS che studia e promuove la moda migrante ed interculturale e del collettivo The Glorious Mothers che si occupa delle sfide di essere artiste e madri oggi in Italia.

Dal 2003 il suo lavoro è stato presentato in numerosi festival, istituzioni artistiche e musei in tutto il mondo. Mostre, presentazioni e proiezioni recenti: Cittadellarte Fondazione Pistoletto a Biella, Framer Framed ad Amsterdam, CHEAP Festival a Bologna, Spazju Kreattiv La Valletta a Malta, Fondazione Studio Marangoni, Centro Internazionale di Fotograf

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Caterina Pecchioli è artista visiva, multimediale e multidisciplinare, ricercatrice e direttrice artistica, il cui lavoro esplora gli aspetti critici e gli effetti del potere su comportamenti di massa e sulle dinamiche socio-culturali e politiche. È co-fondatrice del collettivo artistico e curatoriale Nation25 che affronta tematiche migratorie, sociali e ambientali, iniziatrice e co-fondatrice della piattaforma di arte e moda B&W-Black&White, The Migrant Trend APS che studia e promuove la moda migrante ed interculturale e del collettivo The Glorious Mothers che si occupa delle sfide di essere artiste e madri oggi in Italia.

Dal 2003 il suo lavoro è stato presentato in numerosi festival, istituzioni artistiche e musei in tutto il mondo. Mostre, presentazioni e proiezioni recenti: Cittadellarte Fondazione Pistoletto a Biella, Framer Framed ad Amsterdam, CHEAP Festival a Bologna, Spazju Kreattiv La Valletta a Malta, Fondazione Studio Marangoni, Centro Internazionale di Fotografia di Palermo, Museo di Storia Naturale a Firenze, Manifesta 12, Museo MACRO a Roma, Villa Romana a Firenze, 56th Biennale di Venezia – The Nationless Pavilion, 6th Cairo Video Festival, Mulle International Arts Festival a Seoul, MAD Murate Art District Firenze, NESXT (Torino), OFF Biennale (Cairo).

Premi Recenti: 2022 Vincitrice Italian Council XI (2022) della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, 2017 Finalista Doc.it Professional Award – In concorso “Premio Angelo di Castro” Nuovo Cinema America, Roma 2016 Finalista Concorso Italiano al 57° Festival dei Popoli, Firenze.

Ha pubblicato diversi articoli su arte e moda e tenuto lezioni in Scuole d’Arte e Università in Italia e all’estero.

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Al via la seconda parte della Stagione concertistica 2024 presso MAD Murate Art District

GAMO – Gruppo Aperto Musica Oggi

 

 

Al via la seconda parte della Stagione concertistica 2024 presso MAD Murate Art District

GAMO – Gruppo Aperto Musica Oggi

 

 

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Mia Fueller
Nation, Colony, Empire, and Expectations: Italy’s Settler Colonial Designs in Context(s)

 

La conferenza è parte del programma intitolato University by Design


Mia Fueller
Nation, Colony, Empire, and Expectations: Italy’s Settler Colonial Designs in Context(s)

 

La conferenza è parte del programma intitolato University by Design

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Dalla Repubblica dei partiti alla Repubblica delle leadership

 

L’ ISRT propone un corso di formazione indirizzato a docenti e aperto alla cittadinanza come occasione di approfondimento sul ruolo dei partiti nel corso della storia dell’Italia repubblicana: dalla fase costituente ai decenni successivi, dalla crisi del sistema a partiti incentrati su leadership individuali.

Il corso si articolerà in tre incontri in presenza nel mese di ottobre a Firenze presso il MAD, Murate Art District in Piazza delle Murate.

In ogni incontro ci sarà una parte dedicata al workshop con suggerimenti operativi per un lavoro in classe e materiale per un immediato uso didattico.

Dalla Repubblica dei partiti alla Repubblica delle leadership

 

L’ ISRT propone un corso di formazione indirizzato a docenti e aperto alla cittadinanza come occasione di approfondimento sul ruolo dei partiti nel corso della storia dell’Italia repubblicana: dalla fase costituente ai decenni successivi, dalla crisi del sistema a partiti incentrati su leadership individuali.

Il corso si articolerà in tre incontri in presenza nel mese di ottobre a Firenze presso il MAD, Murate Art District in Piazza delle Murate.

In ogni incontro ci sarà una parte dedicata al workshop con suggerimenti operativi per un lavoro in classe e materiale per un immediato uso didattico.

Talk

Santuario digitale

di Irene Dionisio

 

All’interno del progetto di residenza MIRACOLA, l’artista Irene Dionisio avvia una riflessione critica sull’impiego dell’archivio storico nel contesto della narrazione del disastro pandemico ed ecologico, analizzato in relazione alla ricerca spirituale.

Il talk, intitolato “Santuario Digitale”, intende esplorare l’intersezione tra pratiche artistiche analogiche e digitali, con particolare attenzione al ruolo degli archivi, potenziali spazi di riflessione aperta sulla memoria collettiva.

Attraverso un’analisi di opere di artisti come Hans Haacke, Temporary Services, Hito Steyerl, Rafael Lozano-Hemmer e Diana Weymar, si esaminerà il modo in cui queste pratiche artistiche affrontano questioni sociali e politiche, combinando materiali tradizionali e contemporanei per elaborare nuove comprensioni della realtà. La discussione inviterà i partecipanti a considerare l’arte come un “santuario” in cui memoria e creazione si

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Talk

Santuario digitale

di Irene Dionisio

 

All’interno del progetto di residenza MIRACOLA, l’artista Irene Dionisio avvia una riflessione critica sull’impiego dell’archivio storico nel contesto della narrazione del disastro pandemico ed ecologico, analizzato in relazione alla ricerca spirituale.

Il talk, intitolato “Santuario Digitale”, intende esplorare l’intersezione tra pratiche artistiche analogiche e digitali, con particolare attenzione al ruolo degli archivi, potenziali spazi di riflessione aperta sulla memoria collettiva.

Attraverso un’analisi di opere di artisti come Hans Haacke, Temporary Services, Hito Steyerl, Rafael Lozano-Hemmer e Diana Weymar, si esaminerà il modo in cui queste pratiche artistiche affrontano questioni sociali e politiche, combinando materiali tradizionali e contemporanei per elaborare nuove comprensioni della realtà. La discussione inviterà i partecipanti a considerare l’arte come un “santuario” in cui memoria e creazione si fondono, generando connessioni significative tra passato e presente.

Il talk sarà condotto in collaborazione con Ilaria Bernardi, storica dell’arte, curatrice ed esperta di archivi d’artista.

Amici della Musica Firenze – Stagione concertistica 2024/2025

 

Speranza e fiducia animano gli Amici della Musica anche in questo tempo complicato, indicando l’obiettivo di offrire alla città uno spazio dove coltivare emozioni, conoscenza e socialità, stimolando la curiosità di ciascuno e contribuendo a delineare il profilo culturale di una città antica e sempre più aperta al mondo.
In merito alla ricerca di un equilibrio tra vari aspetti, la programmazione prevede la presenza di artisti celeberrimi, i graditi ritorni di interpreti di grande spessore ed il debutto agli Amici di musicisti che ci sorprenderanno; in molti concerti un brano contemporaneo rappresenta il collegamento tra passato e presente, tramite la scelta dell’interprete che ci guida all’ascolto della nuova musica.
Preludio alla stagione concertistica è l’ottava edizione di fff – Fortissimissimo Firenze Festival, con 11 concerti di giovani interpreti di grande qualità. Gli studenti dell’I

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Amici della Musica Firenze – Stagione concertistica 2024/2025

 

Speranza e fiducia animano gli Amici della Musica anche in questo tempo complicato, indicando l’obiettivo di offrire alla città uno spazio dove coltivare emozioni, conoscenza e socialità, stimolando la curiosità di ciascuno e contribuendo a delineare il profilo culturale di una città antica e sempre più aperta al mondo.
In merito alla ricerca di un equilibrio tra vari aspetti, la programmazione prevede la presenza di artisti celeberrimi, i graditi ritorni di interpreti di grande spessore ed il debutto agli Amici di musicisti che ci sorprenderanno; in molti concerti un brano contemporaneo rappresenta il collegamento tra passato e presente, tramite la scelta dell’interprete che ci guida all’ascolto della nuova musica.
Preludio alla stagione concertistica è l’ottava edizione di fff – Fortissimissimo Firenze Festival, con 11 concerti di giovani interpreti di grande qualità. Gli studenti dell’Istituto Alberti Dante e del Liceo classico Galileo seguono sempre attivamente lo svolgimento del festival, mentre sei concerti decentrati compongono Fortissimissimo Metropolitano.
L’inaugurazione della stagione è sabato 12 ottobre al Teatro della Pergola con Beatrice Rana, pianista di enorme successo internazionale, e molti sono come sempre gli appuntamenti dedicati al pianoforte, che vedranno artisti celebri ed il concerto fuori abbonamento del grandissimo Sir András Schiff.
Numerosi sono gli spazi dedicati ai più importanti quartetti, a strumentisti e cantanti che si uniscono nelle varie configurazioni degli ensemble cameristici per offrire le gemme più preziose della musica d’insieme. Per disegnare percorsi d’ascolto meno consueti proseguono il ciclo Ritratti e la serie Musica &…, incoraggiati dall’affettuosa accoglienza della scorsa stagione.
La formula dei Ritratti prevede quattro concerti di cui sono protagonisti altrettanti compositori in attività – quest’anno Marco Stroppa, Giulia Lorusso, Daniele Ghisi e Roberta Vacca – cui è stata data carta bianca; Musica &…, mette in dialogo l’arte dei suoni con la sostenibilità ambientale, la scienza e la storia, l’arte figurativa ed il cinema.
La presenza di tanti ragazzi ai concerti è il frutto di una progettualità articolata, che si propone di supplire ad una carenza educativa strutturale nel nostro Paese. Artisti in classe – gli interpreti incontrano gli studenti prosegue nel mettere in contatto i giovani con gli interpreti a scuola, in teatro ed in un incontro successivo al concerto.
L’esperienza ci insegna che l’alchimia di una stagione di concerti si compie soltanto se musica, interpreti e ascoltatori si uniscono in un triangolo magico. Vi aspettiamo per comporlo insieme… buona musica a tutti!

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Festival della Transizione Ecologica

 

Il Festival della Transizione Ecologica 2024 è realizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e si articola in quattro giornate: dal 17 al 20 ottobre.

Per comprendere a fondo il significato della Transizione Ecologica e quali cambiamenti questa comporti nella vita quotidiana di ciascunə, il Festival affronta il tema da diversi punti di vista: alimentazione e produzione alimentare, energia, mobilità, economia, parità di genere. Tutte questioni profondamente legate ai valori e agli ideali di sostenibilità ambientale, giustizia sociale, solidarietà e consumo critico.

Il Festival è un’occasione di formazione e informazione che permetterà di conoscere meglio le realtà istituzionali, associative e imprenditoriali protagoniste della transizione ecologica in Toscana e in Italia. Sarà inoltre un’opportunità per associazioni e imprese di fare rete per agire insieme sul territorio.

 

Festival della Transizione Ecologica

 

Il Festival della Transizione Ecologica 2024 è realizzato in collaborazione con il Comune di Firenze e si articola in quattro giornate: dal 17 al 20 ottobre.

Per comprendere a fondo il significato della Transizione Ecologica e quali cambiamenti questa comporti nella vita quotidiana di ciascunə, il Festival affronta il tema da diversi punti di vista: alimentazione e produzione alimentare, energia, mobilità, economia, parità di genere. Tutte questioni profondamente legate ai valori e agli ideali di sostenibilità ambientale, giustizia sociale, solidarietà e consumo critico.

Il Festival è un’occasione di formazione e informazione che permetterà di conoscere meglio le realtà istituzionali, associative e imprenditoriali protagoniste della transizione ecologica in Toscana e in Italia. Sarà inoltre un’opportunità per associazioni e imprese di fare rete per agire insieme sul territorio.

 

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Irene Dionisio

Irene Dionisio (Torino, 1986) è film-maker e artista. E’ rappresentata dall’agenzia Studio Olati e dalla Galleria Moitre – Torino.

E’ laureata con lode in Filosofia della Storia ed Estetica all’Università degli Studi di Torino e ha un M1 in Cinema e Filosofia all’UPJV di Amiens (Fr). Si è inoltre formata in cinema e archivio creativo con Alina Marazzi (IED Milano), in regia con Marco Bellocchio (Fare Cinema) e in arte pubblica con il collettivo a.titolo nei programmi di ricerca annuali Situa.to (IT) ideato da Andrea Bellini e Alcotra (Fr) con la supervisione dell’artista Luca Vitone.

Le sue video installazioni ed installazioni da artista sono state esposte tra i vari spazi espositivi al Magazzino Italian Art – NY, Ocat di Shanghai, al Pac di Milano, Villa Arson di Nizza, Onu di Ginevra e New York, Palazzo Grassi di Venezia, al Museo Berardo di Lisbona, al MamBo di Bologna, al Centre d’Art Contemporain di Ginevra, per il Piemonte Pavillon alla Bienna

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Irene Dionisio (Torino, 1986) è film-maker e artista. E’ rappresentata dall’agenzia Studio Olati e dalla Galleria Moitre – Torino.

E’ laureata con lode in Filosofia della Storia ed Estetica all’Università degli Studi di Torino e ha un M1 in Cinema e Filosofia all’UPJV di Amiens (Fr). Si è inoltre formata in cinema e archivio creativo con Alina Marazzi (IED Milano), in regia con Marco Bellocchio (Fare Cinema) e in arte pubblica con il collettivo a.titolo nei programmi di ricerca annuali Situa.to (IT) ideato da Andrea Bellini e Alcotra (Fr) con la supervisione dell’artista Luca Vitone.

Le sue video installazioni ed installazioni da artista sono state esposte tra i vari spazi espositivi al Magazzino Italian Art – NY, Ocat di Shanghai, al Pac di Milano, Villa Arson di Nizza, Onu di Ginevra e New York, Palazzo Grassi di Venezia, al Museo Berardo di Lisbona, al MamBo di Bologna, al Centre d’Art Contemporain di Ginevra, per il Piemonte Pavillon alla Biennale di Venezia da Carolyn Christov-Bakargiev e in altre gallerie nazionali ed internazionali.

La sua produzione artistica include inoltre la seguente filmografia: La fabbrica è piena (2011), Sur les Traces de Lygia Clark (2012), Sponde (2015) che hanno partecipato a numerosi festival internazionali (Torino Film Festival, Visions du Réel, Taiwan Film Festival, ecc) e ricevuto numerosi premi (tra gli il Premio Filmmaker, il Premio Solinas alla scrittura, il Premio Scam – Fr – e il Premio della Giuria al Cinema Verité in Iran. La sua opera prima Le ultime cose (tempesta, Rai Cinema) è stata presentata alla Settimana della Critica di Venezia e distribuita dall’Istituto Luce Cinecittà nel 2017. Il film ha partecipato a numerosi festival internazionali tra cui Goteborg Film Festival, Moscow International Film Festival, Open Roads a New York, Solothurn Film Festival, Houston Film Festival, Durban Film Festival, Bucharest Film Festival e molti altri. E’ stato nominato ai David di Donatello, al Globo d’Oro e ha vinto – tra gli altri premi – un Nastro D’argento Speciale alla Sceneggiatura nel 2017.

E’ stata per tre anni direttrice artistica (2017 – 2020) dello storico festival LGBTQI – Lovers sotto il cappello del Museo del Cinema di Torino. Ha inoltre recentemente curato la direzione artistica dell’arena cinematografica dello storico Museo d’Arte Contemporanea di Rivoli dal nome “Pestifera” (2019-2020), le masterclass del Festival Écrans Mixtes di Lione (Istituto del Cinema di Lione), il public program Glitch Lab sull’intersezione tra arti visive, cinema e tecnologia (2022-2024).

Nel 2019 ha realizzato su commissione un cortometraggio sperimentale per la casa di moda Krizia con protagonista Miriam Dalmazio. Nel 2020 ha curato – su commissione – la regia di “Camera Chiara” uno dei episodi filmici del progetto sperimentale – tra cinema e teatro – del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale a cura di Valerio Binasco. Nel 2021 ha curato – su commissione – il ritratto filmico – prodotto da Gucci e Rai Teche – di Achille Bonito Oliva.

Ha inoltre vinto nel 2020 il Premio Giuseppe Bertolucci consegnato da Mario Martone per l’innovazione artistica. Nel 2021 e 2022 ha portato in scena prodotto da TPE e Fondazione San Paolo lo spettacolo “Queer Picture Show” con protagonista il Premio UBU Giovanni Anzaldo. Nel 2022 ha realizzato il ritratto di Achille Bonito Oliva prodotto da Gucci e Rai Teche, nel 2023 è stata invitata come artista alla mostra itinerante internazionale da lui curata dal nome “La grande visione italiana”.

Come docente ha curato corsi per differenti enti come il Teatro Stabile – To, la Scuola Civica di Milano, Scienze della Comunicazione – Unito, Scuola Holden, Torino, NYU Film Academy, Head – Ginevra, il Dicastero di Lugano e molti altri. Ha recentemente pubblicato per De Agostini il libro “Lo sguardo del regista – Sugli innovatori del cinema italiano”.

Collabora inoltre con Radio Tre per la scrittura di contenuti e podcast.

Attualmente, oltre al progetto qui presentato “Miracola”, sta lavorando in parallelo al suo secondo film di finzione “Idda’s Breath” (opera seconda) prodotto da Kino Produzioni sostenuto da MIC, Film Commission Torino, IDM Bolzano e selezionato al Co-Production Market della Berlinale 2024.

Erik Bertsch

Pianista italiano di origini olandesi, Erik Bertsch si dedica con curiosità e spirito di ricerca al repertorio contemporaneo, collaborando con compositori come George Benjamin, Marco Stroppa, Ivan Fedele, Fabio Vacchi, Alessandro Solbiati, Fabio Nieder e facendo dialogare nei suoi programmi da concerto musiche più o meno lontane nel tempo, illuminando richiami e affinità elettive inaspettati e sorprendenti.
Nel 2020 l’etichetta Kairos pubblica il suo disco d’esordio dedicato al Primo Libro delle Miniature Estrose di Marco Stroppa che riceve unanime apprezzamento dalla critica nazionale e internazionale ottenendo tra l’altro 5 stelle e il riconoscimento di Disco del mese per Classic Voice e 5 stelle per Diapason (“Erik Bertsch y déploie une électrisant virtuosité” Patrick Szersnovicz). Di recente pubblicazione invece il doppio CD dedicato all’integrale dell’opera pianistica di George Benjamin per l’etichetta Piano Classics (2024).
L’attività concertistica lo

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Pianista italiano di origini olandesi, Erik Bertsch si dedica con curiosità e spirito di ricerca al repertorio contemporaneo, collaborando con compositori come George Benjamin, Marco Stroppa, Ivan Fedele, Fabio Vacchi, Alessandro Solbiati, Fabio Nieder e facendo dialogare nei suoi programmi da concerto musiche più o meno lontane nel tempo, illuminando richiami e affinità elettive inaspettati e sorprendenti.
Nel 2020 l’etichetta Kairos pubblica il suo disco d’esordio dedicato al Primo Libro delle Miniature Estrose di Marco Stroppa che riceve unanime apprezzamento dalla critica nazionale e internazionale ottenendo tra l’altro 5 stelle e il riconoscimento di Disco del mese per Classic Voice e 5 stelle per Diapason (“Erik Bertsch y déploie une électrisant virtuosité” Patrick Szersnovicz). Di recente pubblicazione invece il doppio CD dedicato all’integrale dell’opera pianistica di George Benjamin per l’etichetta Piano Classics (2024).
L’attività concertistica lo porta a esibirsi in importanti sale (Sala Sinopoli del Parco della Musica di Roma, Teatro Bibiena di Mantova, Cappella Paolina del Quirinale, Salle de Concert del Conservatorio di Montreal, Teatro Litta e Palazzina Liberty di Milano, West Road Concert Hall di Cambridge, Teatro Niccolini di Firenze, Casa della Musica di Parma…) per stagioni come Accademia Filarmonica Romana, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Milano Musica, Amici della Musica di Firenze, Rondò – Divertimento Ensemble di Milano, Traiettorie di Parma, Concerti del Quirinale, Accademia Chigiana di Siena, Société de Musique Contemporaine du Québec, Amici della Musica di Modena, Piano City Milano, Festival Forlì Open Music, Biennale Koper, Festival Nuovi Spazi Musicali di Ascoli Piceno, La Milanesiana, Festival Trame Sonore di Mantova… In più occasioni, inoltre, suona in diretta radiofonica per Radio3.
Conclusi gli studi con lode al Conservatorio “Cherubini” di Firenze sotto la guida di Maria Teresa Carunchio, Erik Bertsch prosegue il perfezionamento con Alexander Lonquich (Accademia Chigiana di Siena), Enrico Pace (Accademia di Musica di Pinerolo) e per la musica da camera con Carlo Fabiano (Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma). Importante per l’approfondimento del repertorio contemporaneo è stata la guida di Maria Grazia Bellocchio (Divertimento Ensemble, Milano) e di Pierre-Laurent Aimard e Tamara Stefanovich (Piano Academy, Monaco di Baviera).

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Marco Stroppa

Compositore, ricercatore e didatta, Marco Stroppa (Verona, 1959) appartiene alla prima generazione di compositori italiani che hanno utilizzato l’elaboratore elettronico già da studenti, considerandolo, quindi, un mezzo perfettamente idoneo e naturale per la composizione, al pari degli strumenti della nostra tradizione musicale.
Ha studiato musica in Italia presso i Conservatori di Verona, Milano e Venezia conseguendo, fra il 1980 e il 1983, i diplomi di pianoforte (con Laura Palmieri), musica corale, direzione di coro, composizione (con Guido Begal, Renato Dionisi e Azio Corghi) e musica elettronica (con Alvise Vidolin). Dal 1984 al 1986, grazie a una borsa di studio della fondazione Fulbright, si perfeziona presso il Media Laboratory del Massachussetts Institute of Technology di Cambridge, negli Stati Uniti (musica all’elaboratore elettronico, informatica, psicologia cognitiva, intelligenza artificiale).
Come ricercatore e compositore collabora dal 1980 al 1984 con il Centro d

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Compositore, ricercatore e didatta, Marco Stroppa (Verona, 1959) appartiene alla prima generazione di compositori italiani che hanno utilizzato l’elaboratore elettronico già da studenti, considerandolo, quindi, un mezzo perfettamente idoneo e naturale per la composizione, al pari degli strumenti della nostra tradizione musicale.
Ha studiato musica in Italia presso i Conservatori di Verona, Milano e Venezia conseguendo, fra il 1980 e il 1983, i diplomi di pianoforte (con Laura Palmieri), musica corale, direzione di coro, composizione (con Guido Begal, Renato Dionisi e Azio Corghi) e musica elettronica (con Alvise Vidolin). Dal 1984 al 1986, grazie a una borsa di studio della fondazione Fulbright, si perfeziona presso il Media Laboratory del Massachussetts Institute of Technology di Cambridge, negli Stati Uniti (musica all’elaboratore elettronico, informatica, psicologia cognitiva, intelligenza artificiale).
Come ricercatore e compositore collabora dal 1980 al 1984 con il Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova, dove realizza la prima composizione mista (Traiettoria, per pianoforte e suoni generati dall’elaboratore elettronico), lavoro che ottenne subito un notevole successo e che continua a essere regolarmente eseguito.
Nel 1982 Pierre Boulez lo invita a unirsi al gruppo di compositori e ricercatori dell’IRCAM (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique), il più grande centro al mondo di musica informatica. Marco Stroppa vi dirige anche il dipartimento di Ricerca Musicale fra il 1987 e il 1990, ma abbandona questa carica per dedicarsi interamente alla composizione, la ricerca e l’insegnamento. I contatti ininterrotti con l’IRCAM sono stati determinanti per la sua crescita musicale e il suo approccio alla musica elettronica.
Come didatta, ha tenuto lezioni in tutto il mondo. Nel 1987 ha fondato e diretto per 13 anni il corso di composizione e il laboratorio di musica informatica all’International Bartók Festival di Szombathély (Ungheria), uno dei più importanti corsi estivi europei, dedicato alla musica di Béla Bartók e del XX secolo. Questa esperienza gli ha permesso di incontrare grandi musicisti ungheresi, come Péter Eötvös, Zoltán Kocsis, György Kurtág, György Ligeti, Miklos Perényi, Lászlo Somfai, e di scoprire la splendida opera d’innumerevoli poeti. élet…fogytiglan, dialogo immaginario fra un poeta e un filosofo e Hommage à Gy.K. testimoniano dell’intensità e del valore di questi incontri.
Nel 1999 ottiene la cattedra di professore di Composizione e di Musica informatica presso la Hochschule für Musik und Darstellende Kunst di Stoccarda (Germania), succedendo a Helmut Lachenmann. Ha anche insegnato presso il Conservatoire National Supérieur di Parigi e di Lyon. Dal suo arrivo a Parigi partecipa inoltre regolarmente alle attività didattiche dell’IRCAM.
Vincitore di numerosi premi, Marco Stroppa ha pubblicato numerosi saggi su diverse riviste internazionali.
Sovente raggruppato attorno a cicli tematici, il suo repertorio è ispirato da molteplici sorgenti: la lettura di testi poetici e mitologici, una riflessione socio-politica ed ecologica impegnata, nella tradizione della resistenza italiana di Luigi Dallapiccola e Luigi Nono, lo studio dell’etnomusicologia, grazie ai seminari di Gilles Léothaud a Parigi, e il contatto personale con gli interpreti per i quali scrive, fra i quali Pierre-Laurent Aimard, Teodoro Anzellotti, Mario Caroli, Cécile Daroux, Claude Délangle, Florian Hölscher, Thierry Miroglio, Jean-Guyen Queyras, Benny Sluchin. Esso include composizioni per strumenti tradizionali e per i nuovi media, per il concerto e il teatro musicale, due opere radiofoniche e progetti per occasioni particolari, come la musica per pianoforte ed elettronica per Race di Pascal Rambert.
Fra i progetti tematici più importanti, si ricordano un ciclo di concerti per strumento solista e orchestra o ensemble spazializzati, ispirati da poesie di W.B. Yeats (Upon a Blade of Grass, per piano e orchestra, From Needle’s Eye, per trombone, doppio e percussione), due libri di Miniature estrose per pianoforte solo, un ciclo di composizioni per strumento e “elettronica da camera” (termine di sua invenzione) ispirate da poesie di E.E. Cummings (Auraslittle iI will not kiss your f.ing flag…of Silence), e una serie di lavori di musica da camera spazializzata per vari strumenti acustici.
Come natura di foglia per  voce ed elettronica, commissionata dall’IRCAM, è stato il suo primo lavoro vocale, dopo il quale seguì Cantilena, per tre cori di 16 voci, Lamento, per coro di 6 voci e Perché non riusciamo a vederla? Cris, appels et clameurs per coro a cappella e viola obbligata ad libitum.
Il suo interesse per il suono, lo spazio, la percezione e la psicologia cognitiva lo ha portato a ripensare il posizionamento degli strumenti sul palcoscenico per fini espressivi, una drammaturgia spaziale che si rivela ed emerge con lo scorrere della musica.
Il progetto teatrale Re Orso, basato su un testo di Arrigo Boito è stato rappresentato in prima assoluta a Parigi il 19 maggio 2012, all’Opéra Comique.

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Mia Fueller

Mia Fuller is Gladyce Arata Terrill Distinguished Professor of Italian Studies at the University of California, Berkeley. A cultural anthropologist, she writes on Italian colonial and fascist architecture and urbanism (Moderns Abroad: Architecture, Cities, Italian Imperialism, 2007 (revised edition forthcoming in Italian translation in 2025; contributions to Routledge Companion to Italian Fascist Architecture, 2020, and Oxford Research Encyclopedia African History, 2020). She is completing a new book on the post-Fascist endurance of the 1930s land-reclamation and internal settlement program in Italy’s Pontine Marshes, titled, Monuments and Mussolini: A Cultural History of Fascist Memory.

 

Mia Fuller è Gladyce Arata Terrill Distinguished Associate Professor of Italian Studies alla University of California-Berkeley. Antropologa culturale, si occupa di architettura e urbanistica italiana coloniale e fascista, (Moderns Abroad: Architecture, Cities, Italian Imperialism, 2007 (e

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Mia Fuller is Gladyce Arata Terrill Distinguished Professor of Italian Studies at the University of California, Berkeley. A cultural anthropologist, she writes on Italian colonial and fascist architecture and urbanism (Moderns Abroad: Architecture, Cities, Italian Imperialism, 2007 (revised edition forthcoming in Italian translation in 2025; contributions to Routledge Companion to Italian Fascist Architecture, 2020, and Oxford Research Encyclopedia African History, 2020). She is completing a new book on the post-Fascist endurance of the 1930s land-reclamation and internal settlement program in Italy’s Pontine Marshes, titled, Monuments and Mussolini: A Cultural History of Fascist Memory.

 

Mia Fuller è Gladyce Arata Terrill Distinguished Associate Professor of Italian Studies alla University of California-Berkeley. Antropologa culturale, si occupa di architettura e urbanistica italiana coloniale e fascista, (Moderns Abroad: Architecture, Cities, Italian Imperialism, 2007 (edizione rivista di prossima pubblicazione in lingua italiana nel 2025; contributi alla Routledge Companion to Italian Fascist Architecture, 2020, and Oxford Research Encyclopedia African History, 2020). Sta completando un nuovo libro sulla resistenza post-fascista del programma di bonifica e di insediamento interno nelle Paludi Pontine degli anni Trena, intitolato Monumenti e Mussolini: una Storia culturale della Memoria Fascista.

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OPEN MAD

 

Murate Art District collabora ogni anno con centinaia di artisti nazionali e internazionali a progetti artistici, performativi, fotografici, rendendo partecipe la cittadinanza e la comunità dell’intenso lavoro di ricerca che viene svolto nella nostra città.

MAD apre le porte dal 23 al 27 ottobre 2024: incontri, riflessioni, performance, talk e convegni. Cinque giornate all’insegna della condivisione tra artisti, curatori e pubblico, per prendere parte alla quotidianità di MAD, davanti e dietro le quinte, approfondendo il tema della cura.

 

OPEN MAD

 

Murate Art District collabora ogni anno con centinaia di artisti nazionali e internazionali a progetti artistici, performativi, fotografici, rendendo partecipe la cittadinanza e la comunità dell’intenso lavoro di ricerca che viene svolto nella nostra città.

MAD apre le porte dal 23 al 27 ottobre 2024: incontri, riflessioni, performance, talk e convegni. Cinque giornate all’insegna della condivisione tra artisti, curatori e pubblico, per prendere parte alla quotidianità di MAD, davanti e dietro le quinte, approfondendo il tema della cura.

 

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Florence Guitar Festival

 International Guitar Competition Alvaro Company

7ª edizione, 10-13 ottobre 2024

 

La settima edizione del Florence Guitar Festival,  ideato e realizzato dal Centro Studi Musica & Arte, si svolgerà a Firenze dal 10 al 13 ottobre 2024 in collaborazione con il MAD – Murate Art District di Firenze e l’Associazione Italiana delle Scuole di Musica (AIdSM), protagonista la chitarra, la musica da camera e la musica contemporanea.

Sotto la guida del Direttore artistico Ganesh Del Vescovo, come nelle precedenti edizioni i protagonisti saranno i grandi interpreti della chitarra, i giovani talenti, gli studenti di tutte le età e livelli provenienti dalle scuole medie, scuole di musica e licei musicali del territorio, e i maestri liutai.

Quattro giorni intensi e pieni di attività, di occasioni per conoscere i migliori giovani interpreti sulla scena internazionale e i grandi musicisti, spesso anche compositori, che eseguono brani recenti e spesso in prim

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Florence Guitar Festival

 International Guitar Competition Alvaro Company

7ª edizione, 10-13 ottobre 2024

 

La settima edizione del Florence Guitar Festival,  ideato e realizzato dal Centro Studi Musica & Arte, si svolgerà a Firenze dal 10 al 13 ottobre 2024 in collaborazione con il MAD – Murate Art District di Firenze e l’Associazione Italiana delle Scuole di Musica (AIdSM), protagonista la chitarra, la musica da camera e la musica contemporanea.

Sotto la guida del Direttore artistico Ganesh Del Vescovo, come nelle precedenti edizioni i protagonisti saranno i grandi interpreti della chitarra, i giovani talenti, gli studenti di tutte le età e livelli provenienti dalle scuole medie, scuole di musica e licei musicali del territorio, e i maestri liutai.

Quattro giorni intensi e pieni di attività, di occasioni per conoscere i migliori giovani interpreti sulla scena internazionale e i grandi musicisti, spesso anche compositori, che eseguono brani recenti e spesso in prima esecuzione assoluta.

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THE GREAT VORTEX EXODUS | AI DREAMS IN THE GREAT PACIFIC GARBAGE PATCH

 

La mostra mette in scena una diversa idea di progetto di architettura che, come prodotto, si ridefinisce artefatto esperienziale atto a sollevare questioni piuttosto che soluzioni e, come processo, sequenza ribaltata rispetto al tradizionale modo di procedere.

THE GREAT VORTEX EXODUS | AI DREAMS IN THE GREAT PACIFIC GARBAGE PATCH

 

La mostra mette in scena una diversa idea di progetto di architettura che, come prodotto, si ridefinisce artefatto esperienziale atto a sollevare questioni piuttosto che soluzioni e, come processo, sequenza ribaltata rispetto al tradizionale modo di procedere.

EQUIVALENZE:

UN INVITO A COSTRUIRE INSIEME IL CAMBIAMENTO

Le cooperative sociali Il Girasole e CAT, impegnate da anni nella promozione dell’equità sociale, lanciano un appello che risuona forte e chiaro: è tempo di unirsi, di fare rete, di creare sinergie per dare vita ad un cambiamento reale e duraturo. Come dice Fabrizio Acanfora, «la diversità è negli occhi di chi guarda. Questo sentimento che affonda le proprie radici in ogni area dell’esperienza umana è fonte di un dolore non lancinante ma profondo, un battito sordo e onnipresente che esplode quando noi persone diverse ci mettiamo in relazione con la cosiddetta normalità.

Comincia quando si è piccoli e ancora incapaci di leggere quell’etichetta che già si porta appiccicata addosso». Equivalenze vuole aprire quegli occhi, farli brillare di una nuova consapevolezza, attraverso un viaggio esperienziale che include laboratori, incontri tematici, formativi, momenti di condivisione e confronto sul tema della diversit

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EQUIVALENZE:

UN INVITO A COSTRUIRE INSIEME IL CAMBIAMENTO

Le cooperative sociali Il Girasole e CAT, impegnate da anni nella promozione dell’equità sociale, lanciano un appello che risuona forte e chiaro: è tempo di unirsi, di fare rete, di creare sinergie per dare vita ad un cambiamento reale e duraturo. Come dice Fabrizio Acanfora, «la diversità è negli occhi di chi guarda. Questo sentimento che affonda le proprie radici in ogni area dell’esperienza umana è fonte di un dolore non lancinante ma profondo, un battito sordo e onnipresente che esplode quando noi persone diverse ci mettiamo in relazione con la cosiddetta normalità.

Comincia quando si è piccoli e ancora incapaci di leggere quell’etichetta che già si porta appiccicata addosso». Equivalenze vuole aprire quegli occhi, farli brillare di una nuova consapevolezza, attraverso un viaggio esperienziale che include laboratori, incontri tematici, formativi, momenti di condivisione e confronto sul tema della diversità e del suo valore. L’intento è sviluppare una maggiore consapevolezza, adottare una nuova prospettiva, abbattere i pregiudizi.

Equivalenze vuole essere un Cantiere e si propone come un’esperienza trasformativa, un’opportunità unica per sperimentare direttamente nuove modalità in ogni ambito della nostra vita, nelle relazioni, a scuola, a lavoro, nella comunità. Partecipare a Equivalenze significa abbracciare la diversità, riconoscerla come una risorsa preziosa, creare nuove idee e agire per costruire insieme una comunità più giusta e armoniosa.

Questo è il momento di agire, di unirsi a un movimento che crede nella forza del cambiamento e nel potere della diversità.

Unisciti a noi in questo viaggio verso un mondo migliore.

 

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Lei Yan

Lei Yan, cofondatrice di L-Square Performance, è una danzatrice e coreografa di base a Pechino. Nel 2006 si è diplomata alla Beijing Dance Academy. Tra il 2009 e il 2011 ha fatto parte della Beijing Modern Dance Company e tra il 2011 e il 2014 è stata nel Tao Dance Theatre. Collabora spesso con la compagnia Paper Tiger e con il Living Dance Studio di Wen Hui. Dal 2015 ha creato un sodalizio con Lian Guodong con cui sviluppa creazioni incentrate su questioni sociali e sperimentazioni di pensiero, e lavorando sui confini fisici della danza. Dal 2023 è artista associata a Mid-Mountain Dancers.

Lei Yan, cofondatrice di L-Square Performance, è una danzatrice e coreografa di base a Pechino. Nel 2006 si è diplomata alla Beijing Dance Academy. Tra il 2009 e il 2011 ha fatto parte della Beijing Modern Dance Company e tra il 2011 e il 2014 è stata nel Tao Dance Theatre. Collabora spesso con la compagnia Paper Tiger e con il Living Dance Studio di Wen Hui. Dal 2015 ha creato un sodalizio con Lian Guodong con cui sviluppa creazioni incentrate su questioni sociali e sperimentazioni di pensiero, e lavorando sui confini fisici della danza. Dal 2023 è artista associata a Mid-Mountain Dancers.

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Lian Guodong

Lian Guodong è un coreografo e danzatore cinese, cofondatore della compagnia L-Square Performance. Dopo essersi laureato in letteratura alla Capita Normal University, entra a far parte del Jinx Dance Theatre e nel 2005 si unisce a Beijing Dance / LDTX. Artista indipendente dal 2006, ha collaborato con numerose compagnie come Living Dance Studio, Paper Tiger e Wang Jianwei. I suoi lavori sono stati invitati a numerosi festival a Pechino, Guangzhou, Shanghai, Kunming e Hong Kong. Dal 2023, Guodong è artista associato a Mid-Mountain Dancers.

Lian Guodong è un coreografo e danzatore cinese, cofondatore della compagnia L-Square Performance. Dopo essersi laureato in letteratura alla Capita Normal University, entra a far parte del Jinx Dance Theatre e nel 2005 si unisce a Beijing Dance / LDTX. Artista indipendente dal 2006, ha collaborato con numerose compagnie come Living Dance Studio, Paper Tiger e Wang Jianwei. I suoi lavori sono stati invitati a numerosi festival a Pechino, Guangzhou, Shanghai, Kunming e Hong Kong. Dal 2023, Guodong è artista associato a Mid-Mountain Dancers.

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di Lian Guodong, Lei Yan / L-Square Performance

Open Studio – Something not Right

LIAN GUODONG, LEI YAN / L-SQUARE PERFORMANCE

 

Parte del progetto CRISOL – creative processes, coordinato da Fabbrica Europa e finanziato dal Ministero della Cultura / programma Boarding Pass Plus, Something not Right è il risultato di un percorso di creazione iniziato con una residenza a Changsha (Cina) tra luglio e agosto 2024 e che prosegue a Firenze.

 

Durante questo Open Studio a MAD i performer italiani, Michele Scappa, Pierandrea Rosato e Katatonic Silentio, e gli artisti cinesi coinvolti nel progetto raccontano e mostrano il processo che ha portato alla creazione dello spettacolo.

La dimostrazione è guidata dai co-creatori della performance, Lian Guodong e Lei Yan, insieme al produttore esecutivo del progetto Fabrizio Massini.

Open Studio – Something not Right

LIAN GUODONG, LEI YAN / L-SQUARE PERFORMANCE

 

Parte del progetto CRISOL – creative processes, coordinato da Fabbrica Europa e finanziato dal Ministero della Cultura / programma Boarding Pass Plus, Something not Right è il risultato di un percorso di creazione iniziato con una residenza a Changsha (Cina) tra luglio e agosto 2024 e che prosegue a Firenze.

 

Durante questo Open Studio a MAD i performer italiani, Michele Scappa, Pierandrea Rosato e Katatonic Silentio, e gli artisti cinesi coinvolti nel progetto raccontano e mostrano il processo che ha portato alla creazione dello spettacolo.

La dimostrazione è guidata dai co-creatori della performance, Lian Guodong e Lei Yan, insieme al produttore esecutivo del progetto Fabrizio Massini.

di Lian Guodong, Lei Yan / L-Square Performance

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