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Benedetta Manfriani
Laboratorio di training vocale
a cura di Benedetta Manfriani
Il coro CONfusion, in residenza presso MAD Murate Art District, accoglie due partecipanti con borsa di studio. La call è rivolta a cantanti, performers vocali e semplici amatori e appassionati di canto con forte motivazione, che si ritroveranno settimanalmente, ogni martedì sera, per scoprire lo strumento della voce, e costruire insieme un repertorio molto ampio che interpreta culture e melodie da tutto il mondo e dalle culture più varie, dai canti pigmei africani ai canti sacri islamici o ebraici.
Laboratorio di training vocale
a cura di Benedetta Manfriani
Il coro CONfusion, in residenza presso MAD Murate Art District, accoglie due partecipanti con borsa di studio. La call è rivolta a cantanti, performers vocali e semplici amatori e appassionati di canto con forte motivazione, che si ritroveranno settimanalmente, ogni martedì sera, per scoprire lo strumento della voce, e costruire insieme un repertorio molto ampio che interpreta culture e melodie da tutto il mondo e dalle culture più varie, dai canti pigmei africani ai canti sacri islamici o ebraici.
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da Scampia a Firenze
Il coro CONfusion, diretto da Benedetta Manfriani, si inserisce da quest’anno nella Rete Nazionale dei Cori Interculturali, coordinata dagli etnomusicologi Luciana Manca, Serena Facci e Alessandro Portelli.
Durante il Primo Festival Nazionale dei Cori interculturali “Babelebab”, tenutosi lo scorso ottobre a Scampia-Napoli, è nata una forte sintonia con il coro “Coro Millecolori” dei bambini di Scampia.
Da questo incontro, e dal dialogo di Benedetta Manfriani con la direttrice MAD Valentina Gensini, è nato il desiderio di aprire una collaborazione, tradotto in una residenza artistica per i giovanissimi artisti, accolta da MAD con entusiasmo. I giovani molto talentuosi del coro “Multicolori” hanno, infatti, estremo bisogno di fare esperienze fuori da Scampia, per radicarsi sempre di più nell’attività corale a contatto con altri ambienti, cosa che li porterà – auspicabilmente – fuori dalle situazioni di estr
da Scampia a Firenze
Il coro CONfusion, diretto da Benedetta Manfriani, si inserisce da quest’anno nella Rete Nazionale dei Cori Interculturali, coordinata dagli etnomusicologi Luciana Manca, Serena Facci e Alessandro Portelli.
Durante il Primo Festival Nazionale dei Cori interculturali “Babelebab”, tenutosi lo scorso ottobre a Scampia-Napoli, è nata una forte sintonia con il coro “Coro Millecolori” dei bambini di Scampia.
Da questo incontro, e dal dialogo di Benedetta Manfriani con la direttrice MAD Valentina Gensini, è nato il desiderio di aprire una collaborazione, tradotto in una residenza artistica per i giovanissimi artisti, accolta da MAD con entusiasmo. I giovani molto talentuosi del coro “Multicolori” hanno, infatti, estremo bisogno di fare esperienze fuori da Scampia, per radicarsi sempre di più nell’attività corale a contatto con altri ambienti, cosa che li porterà – auspicabilmente – fuori dalle situazioni di estrema marginalizzazione e dal contatto quotidiano con con povertà e criminalità organizzata.
Partendo dal concetto di Pietas, etimologicamente e radicalmente inteso, il progetto intende esplorare la genesi di questa modalità dell’essere, da sempre legata al femminile, e ora più che mai necessaria per la stessa sopravvivenza della specie.
In omaggio alle grandi opere della classicità fiorentina (Cimabue, Michelangelo, Donatello), passando per Fabio Valle e Marina Abramovich, la rappresentazione iconoclasta di Matrioska propone un viaggio immaginifico tra gli stadi dell’essere attraverso la lente obliqua della complessità e della storia, alla ricerca di una nuova femminilità e di un vero Rinascimento.
Abstract
Il progetto, nato dalla collaborazione delle due artiste fiorentine Benedetta Manfriani e Umi Carroy, prevede uno studio di ricerca, approfondimento fonti e costruzione materiale di scena, strutturato, durante i tre mesi del percorso di residenza, per l’elaborazione e la realizzazione della performance multidisciplinare finale. Un lavoro che, prendendo spunto d
Partendo dal concetto di Pietas, etimologicamente e radicalmente inteso, il progetto intende esplorare la genesi di questa modalità dell’essere, da sempre legata al femminile, e ora più che mai necessaria per la stessa sopravvivenza della specie.
In omaggio alle grandi opere della classicità fiorentina (Cimabue, Michelangelo, Donatello), passando per Fabio Valle e Marina Abramovich, la rappresentazione iconoclasta di Matrioska propone un viaggio immaginifico tra gli stadi dell’essere attraverso la lente obliqua della complessità e della storia, alla ricerca di una nuova femminilità e di un vero Rinascimento.
Abstract
Il progetto, nato dalla collaborazione delle due artiste fiorentine Benedetta Manfriani e Umi Carroy, prevede uno studio di ricerca, approfondimento fonti e costruzione materiale di scena, strutturato, durante i tre mesi del percorso di residenza, per l’elaborazione e la realizzazione della performance multidisciplinare finale. Un lavoro che, prendendo spunto dall’iconografia classica della Donna/Mater dell’immaginario collettivo, e in omaggio ad alcuni capolavori simbolo della città, indaga le ombre inespresse del sé e i processi di apprendimento e ricostruzione negati dalla storia.
Lo spettatore viene invitato a risalire agli albori cosmici dell’essere e insieme guidato a riflettere sulla propria immagine. Il lavoro di Pietas vuole celebrare la vitae rispondere all’esigenza di onorare le grandi donne che ci hanno preceduto e che camminano con noi.
1) La performance installativa finale vede protagonisti sulla scena, oltre alle due attrici/musiciste in qualità di performers, alcuni strumenti scenici espressamente costruiti come parte integrante della rappresentazione, aprendo un dialogo articolato su differenti livelli di memoria, tra l’immaginifico, l’immaginario e lo spirito che anima il presente:
God Was (Is) A Woman
2) Parallelamente allo studio di ricerca, durante la residenza saranno realizzate e messe in scena alcune pillole collaterali al progetto per un totale di 4 preview (nell’intento di uno sviluppo successivo al progetto di residenza, ma in stretta continuità col medesimo). Le preview saranno distribuite lungo un percorso sonoro e spazialmente ben definito, in luoghi particolarmente significativi, con l’obiettivo di stimolare negli spettatori una intima confessione tra sé e sé.
Photo Credits: Giampaolo Becherini
Il progetto Video Arte si svilupperà a partire da una riflessione sul tema della corporeità, del limite e dell’accettazione della propria e altrui imperfezione, intesa non come inadeguatezza, ma in quanto verità intrinseca della nostra natura e opportunità di relazione con gli altri.
Il programma vuole generare una riflessione su come rispondere al bisogno primario di essere se stessi e di sentirsi accolti e compresi. L’obiettivo è quello di realizzare insieme ai ragazzi un video, combinando generi espressivi diversi esercitati secondo le loro capacità e competenze (scrittura, fotografia, montaggio, ecc.).
Adottando il metodo del learning by doing, il progetto vuole favorire un apprendimento attivo, esperienziale e coinvolgente.
La metodologia adottata vuol rendere i ragazzi in grado di rafforzare le fragilità e le capacità relazionali all’interno del gruppo classe e della comunità scolastica di appartenenza.
Il progetto Video Arte si svilupperà a partire da una riflessione sul tema della corporeità, del limite e dell’accettazione della propria e altrui imperfezione, intesa non come inadeguatezza, ma in quanto verità intrinseca della nostra natura e opportunità di relazione con gli altri.
Il programma vuole generare una riflessione su come rispondere al bisogno primario di essere se stessi e di sentirsi accolti e compresi. L’obiettivo è quello di realizzare insieme ai ragazzi un video, combinando generi espressivi diversi esercitati secondo le loro capacità e competenze (scrittura, fotografia, montaggio, ecc.).
Adottando il metodo del learning by doing, il progetto vuole favorire un apprendimento attivo, esperienziale e coinvolgente.
La metodologia adottata vuol rendere i ragazzi in grado di rafforzare le fragilità e le capacità relazionali all’interno del gruppo classe e della comunità scolastica di appartenenza.
Artista visiva e cantante, BENEDETTA MANFRIANI ha esplorato negli anni tecniche e linguaggi diversi – video, installazioni, fotografia, musica, ceramica, grafica – dando vita a opere multiformi. Collabora con Tempo Reale, sia nella didattica sia nella produzione di opere multimediali, e con la compagnia teatrale Catalyst. È attualmente artista in residenza al MAD Murate Art District. Nell’ambito del Progetto RIVA ha diretto la performance sonora Rivers nel 2018, partecipando nel 2017 ad una installazione sonora di Tempo Reale Festival. Nel 2016 ha ideato CONfusion, un gruppo vocale multietnico formato da persone provenienti da molti paesi del mondo, che lavora per l’inclusione dei migranti attraverso la musica e la performance, attivo anche presso il Teatro Puccini di Firenze. Nel 2021 ha realizzato per MAD l’installazione sonora QuaranTeens, allestita in Piazza del Carmine.
Artista visiva e cantante, BENEDETTA MANFRIANI ha esplorato negli anni tecniche e linguaggi diversi – video, installazioni, fotografia, musica, ceramica, grafica – dando vita a opere multiformi. Collabora con Tempo Reale, sia nella didattica sia nella produzione di opere multimediali, e con la compagnia teatrale Catalyst. È attualmente artista in residenza al MAD Murate Art District. Nell’ambito del Progetto RIVA ha diretto la performance sonora Rivers nel 2018, partecipando nel 2017 ad una installazione sonora di Tempo Reale Festival. Nel 2016 ha ideato CONfusion, un gruppo vocale multietnico formato da persone provenienti da molti paesi del mondo, che lavora per l’inclusione dei migranti attraverso la musica e la performance, attivo anche presso il Teatro Puccini di Firenze. Nel 2021 ha realizzato per MAD l’installazione sonora QuaranTeens, allestita in Piazza del Carmine.
Il laboratorio ha lo scopo di lavorare alla realizzazione di partiture pittografiche o pittogrammi.
I pittogrammi sono spartiti che oltre alle note e indicazioni musicali vengono arricchiti e potenziati da disegni, forme, colori che hanno il compito di rafforzare la dimensione artistica. La pittografia musicale, indirizzata verso pagine performative, prende corpo nella seconda metà del Novecento. Sua prerogativa è l’unicum interpretativo: ogni esecuzione è rinnovamento interpretativo.
“Quando si inizia a scrivere una pagina pittografica si crea una sinergia tra il foglio (se del foglio si tratta, ma può essere qualsiasi altro supporto), la materia (inchiostri, colori, frammenti per collage, oggetti di qualsivoglia natura, etc.), il gesto d’azione (la scrittura), e il pensiero. Mentre negli altri sistemi compositivi la tecnica di scrittura (conoscenza dei fattori armonici, timbrici, sonori, acustici, etc.) è unita al solo pensiero creativo (che spesso si fonde con essa e che
Il laboratorio ha lo scopo di lavorare alla realizzazione di partiture pittografiche o pittogrammi.
I pittogrammi sono spartiti che oltre alle note e indicazioni musicali vengono arricchiti e potenziati da disegni, forme, colori che hanno il compito di rafforzare la dimensione artistica. La pittografia musicale, indirizzata verso pagine performative, prende corpo nella seconda metà del Novecento. Sua prerogativa è l’unicum interpretativo: ogni esecuzione è rinnovamento interpretativo.
“Quando si inizia a scrivere una pagina pittografica si crea una sinergia tra il foglio (se del foglio si tratta, ma può essere qualsiasi altro supporto), la materia (inchiostri, colori, frammenti per collage, oggetti di qualsivoglia natura, etc.), il gesto d’azione (la scrittura), e il pensiero. Mentre negli altri sistemi compositivi la tecnica di scrittura (conoscenza dei fattori armonici, timbrici, sonori, acustici, etc.) è unita al solo pensiero creativo (che spesso si fonde con essa e che smuove le risorse di questa tecnica), nel caso della scrittura pittografica si crea anche un rapporto di natura corporea, tangibile e immancabilmente vengono chiamati in gioco tutti i sensi del corpo.”
Luigi Esposito L’arte del pittogramma, dove la musica si incontra con la pittura, MusicVoice.it
Il laboratorio mira allo sviluppo della conoscenza e consapevolezza nella gestione della fisicità (capacità di autocontrollo e di uso del corpo) a fini espressivi.
Allo sviluppo delle capacità espressive e al potenziamento delle capacità comunicative;
Allo sviluppo della capacità di attenzione e concentrazione.
Il lavoro si svolgerà prevalentemente come attività di gruppo.
Nel lavoro seriale Rivers (Fiumi) (2018) due fiumi si intrecciano in un continuum sonoro: da un lato il paesaggio sonoro del fiume, registrato ed elaborato elettronicamente dal compositore israeliano Yuval Avital nella composizione originale con il soundscape dell’Arno, qui riprodotta; dall’altro il fiume umano creato dalla stratificazione di voci, versi di animali, respiri e frammenti di storie sussurrate in lingue diverse dal coro Con-Fusion, invitato a Montelupo da Yuval Avital con la collaborazione di Tempo Reale su commissione del Progetto RIVA 2018. Il coro, diretto da Benedetta Manfriani, ha eseguito una performance creando così un nuovo flusso, intrecciandosi in modo intenso e vitalistico con la composizione elettronica. Il risultato è l’unione di elementi complementari (locale/universale, umano/animale, acustico/digitale, memoria/presente) alla ricerca di un punto di incontro empatico tra opera e pubblico.
Rivers rappresenta sia una metafora sia una concreta azione sonora, nella quale la Voce, il Gesto e i Materiali registrati si intrecciano in un’esperienza spaziale e sensoriale, invitando il pubblico a immergersi e a ricercare un incontro intimo e umano con il fiume.
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Benedetta Manfriani e Valentina Gensini
Benedetta Manfriani
Gruppo di professioniste/i della voce
Il gruppo, formato da professioniste/i della voce, esprime l’esigenza di condividere giornate di studio, formazione, autoformazione e approfondimento sul tema della vocalità, della musica e del suono in generale e di poter condividere questi momenti con la cittadinanza in uno spazio conosciuto e accessibile alla comunità.
La musica, di cui lo studio della voce fa parte, è in Italia per lo più estromessa dalla formazione di base scolastica e confinata alle scuole specifiche. Il dilettante e amatore quindi è molto spesso un dilettante- ascoltatore e non esecutore.
La voce e le sue potenzialità espressive della parola e del canto sono invece al centro di società coese e originarie, fanno parte del quotidiano e sono connesse con i significati di vita e di morte; la voce attraversa lo spazio per la comunicazione razionale e poetica tra gli esseri, è gioia e trascendenza, conoscenza del corpo e della materia.
Il gruppo vuole, a partire da questa consapevolezza della centralità del
Il gruppo, formato da professioniste/i della voce, esprime l’esigenza di condividere giornate di studio, formazione, autoformazione e approfondimento sul tema della vocalità, della musica e del suono in generale e di poter condividere questi momenti con la cittadinanza in uno spazio conosciuto e accessibile alla comunità.
La musica, di cui lo studio della voce fa parte, è in Italia per lo più estromessa dalla formazione di base scolastica e confinata alle scuole specifiche. Il dilettante e amatore quindi è molto spesso un dilettante- ascoltatore e non esecutore.
La voce e le sue potenzialità espressive della parola e del canto sono invece al centro di società coese e originarie, fanno parte del quotidiano e sono connesse con i significati di vita e di morte; la voce attraversa lo spazio per la comunicazione razionale e poetica tra gli esseri, è gioia e trascendenza, conoscenza del corpo e della materia.
Il gruppo vuole, a partire da questa consapevolezza della centralità dell’espressione vocale, organizzare un training condiviso settimanale e dei momenti di approfondimento con artisti e tecnici della voce, della musica e del suono.
Tutte le giornate possono aprirsi a chi è incuriosito e interessato al tema e alle pratiche che vengono proposte.
CC-Collettivo CLUSTER
Angela Burico
Benedetta Manfriani
Cristina Abati
Maria Caterina Frani
Francesca Lanza
Maria Pecchioli
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Artista visiva e cantante
Artista visiva e cantante, ha esplorato negli anni tecniche e linguaggi diversi – video, installazioni, fotografia, musica, ceramica, grafica – dando vita a opere multiformi. Collabora con Tempo Reale, sia nella didattica sia nella produzione di opere multimediali, e con la compagnia teatrale Catalyst. È attualmente artista in residenza al MAD Murate Art District. Nell’ambito del Progetto RIVA ha diretto la performance sonora Rivers nel 2018, partecipando nel 2017 ad una installazione sonora di Tempo Reale Festival. Nel 2016 ha ideato CONfusion, un gruppo vocale multietnico formato da persone provenienti da molti paesi del mondo, che lavora per l’inclusione dei migranti attraverso la musica e la performance, attivo anche presso il Teatro Puccini di Firenze. Nel 2021 ha realizzato per MAD l’installazione sonora QuaranTeens, allestita in Piazza del Carmine.
Artista visiva e cantante, ha esplorato negli anni tecniche e linguaggi diversi – video, installazioni, fotografia, musica, ceramica, grafica – dando vita a opere multiformi. Collabora con Tempo Reale, sia nella didattica sia nella produzione di opere multimediali, e con la compagnia teatrale Catalyst. È attualmente artista in residenza al MAD Murate Art District. Nell’ambito del Progetto RIVA ha diretto la performance sonora Rivers nel 2018, partecipando nel 2017 ad una installazione sonora di Tempo Reale Festival. Nel 2016 ha ideato CONfusion, un gruppo vocale multietnico formato da persone provenienti da molti paesi del mondo, che lavora per l’inclusione dei migranti attraverso la musica e la performance, attivo anche presso il Teatro Puccini di Firenze. Nel 2021 ha realizzato per MAD l’installazione sonora QuaranTeens, allestita in Piazza del Carmine.
Bring Me Little Water, Silvy, è un canto di lavoro scritto da Lead Belly, uno dei più importanti esponenti della musica blues, chitarrista dalla vita travagliata, che lavorò nei campi di cotone e finì più volte dietro le sbarre. Il video offre una visione di quello che vorremmo che fosse già possibile: tornare a fare musica dal vivo insieme.
Il coro CONfusion, diretto da Benedetta Manfriani, video di Matteo Marson, con Giovanni Malgaglio, Artetica Toscana, Ministero Del Lavoro E Delle Politiche Sociali, Regione Toscana, Comune di Firenze, Associazione MUSE, MAD Murate Art District, Catalyst, Associazione Progetto Accoglienza
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Un invito rivolto agli adolescenti di tutto il mondo ideato dall’artista Benedetta Manfriani
La call di “Voci adolescenti | Call for QuaranTeens” vuole raccogliere – tramite il sito www.murateartdistrict.it e il numero dedicato 320.2505022 – una serie di audio di dieci secondi inviati da ragazzi che stanno vivendo sulla propria pelle i disagi e il dramma della pandemia.
L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto “Voci Adolescenti | Call for QuaranTeens” – che al termine del lavoro di ricezione degli audio verrà trasformata in un’installazione sonora in collaborazione con Tempo Reale – mira a raccogliere la voce degli adolescenti di tutto il mondo (la call è diffusa in italiano e inglese e invita a inviare parole, suoni ed emozioni sonore), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suono come si percepiscono, come si sentono e chi sono.
“Il progetto nasce dall’esperienza vissuta quotidianamente da mia figlia adolescente alle prese c
La call di “Voci adolescenti | Call for QuaranTeens” vuole raccogliere – tramite il sito www.murateartdistrict.it e il numero dedicato 320.2505022 – una serie di audio di dieci secondi inviati da ragazzi che stanno vivendo sulla propria pelle i disagi e il dramma della pandemia.
L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto “Voci Adolescenti | Call for QuaranTeens” – che al termine del lavoro di ricezione degli audio verrà trasformata in un’installazione sonora in collaborazione con Tempo Reale – mira a raccogliere la voce degli adolescenti di tutto il mondo (la call è diffusa in italiano e inglese e invita a inviare parole, suoni ed emozioni sonore), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suono come si percepiscono, come si sentono e chi sono.
“Il progetto nasce dall’esperienza vissuta quotidianamente da mia figlia adolescente alle prese con la DAD da marzo scorso. Mia figlia, come tutti gli studenti in DAD, trascorre l’intera giornata davanti al monitor per le lezioni e per lo svolgimento dei compiti, parla con gli amici in chat o su una piattaforma online, e se ha tempo guarda qualche serie. La fatica del primo lockdown è stata superata con la speranza che tutto si risolvesse velocemente. Ora però, dopo quasi un anno di didattica a distanza, i ragazzi cominciano a manifestare segnali di disagio importanti. Questa impressione di sofferenza è stata confermata dall’incontro con gli alunni di alcune scuole medie che hanno manifestato ansia per la salute dei propri cari, preoccupazione per la situazione economica della famiglia, angoscia per il timore di contagiare i nonni provocandone la morte, grande paura per il futuro. Per la prima volta nella storia, inoltre, quello che i nostri figli stanno sperimentando riguarda milioni di ragazzi in tutto il mondo. Gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni sono circa 1,2 miliardi, il 18% della popolazione mondiale. Sono il futuro, sono i depositari della progettualità e di un possibile cambiamento per la sopravvivenza del nostro pianeta. La solitudine, l’isolamento, la mancanza di contatto fisico tra persone sono evidentemente una grande privazione per ogni essere umano, ma lo sono particolarmente per gli adolescenti. La formazione della personalità e l’apprendimento, infatti, non possono prescindere dallo scambio con i coetanei. La sensazione di sfiducia verso il futuro, la paura della catastrofe imminente, il senso di impotenza e il senso di colpa, al contrario, rischiano di bloccare un’intera generazione. I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, e hanno bisogno che il loro disagio venga conosciuto e accolto.”
Benedetta Manfriani
Courtesy Benedetta Manfriani, Into the wild
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Gruppo vocale composto da persone provenienti da diversi paesi del mondo
CONfusion è un gruppo vocale formato da persone provenienti da diversi paesi del mondo, nato nel 2016 come progetto di inclusione di migranti e rifugiati, ideato e diretto da Benedetta Manfriani, attivo in Mugello e presso il Teatro Puccini di Firenze. In quattro anni di attività hanno partecipato alle attività del coro oltre 80 persone provenienti da Gambia, Ghana, Nigeria, Camerun, Senegal, Congo, Togo, Mali, Guinea, Yemen, Costa d’Avorio, Armenia, Pakistan, Siria, Francia, Germania, Usa, Uk, Olanda, e tanti italiani del territorio del Mugello e di Firenze.
La proposta culturale del coro CONfusion parte dalla reinterpretazione di brani del repertorio popolare delle diverse tradizioni musicali che toccano temi universali, per arrivare a brani di autori contemporanei. All’interno del coro CONfusion questo scambio di vissuti profondi attraverso la musica e la condivisione di tanti patrimoni di lingue e culture diverse, caratterizza l’ordinaria pratica artistica e umana.
C
CONfusion è un gruppo vocale formato da persone provenienti da diversi paesi del mondo, nato nel 2016 come progetto di inclusione di migranti e rifugiati, ideato e diretto da Benedetta Manfriani, attivo in Mugello e presso il Teatro Puccini di Firenze. In quattro anni di attività hanno partecipato alle attività del coro oltre 80 persone provenienti da Gambia, Ghana, Nigeria, Camerun, Senegal, Congo, Togo, Mali, Guinea, Yemen, Costa d’Avorio, Armenia, Pakistan, Siria, Francia, Germania, Usa, Uk, Olanda, e tanti italiani del territorio del Mugello e di Firenze.
La proposta culturale del coro CONfusion parte dalla reinterpretazione di brani del repertorio popolare delle diverse tradizioni musicali che toccano temi universali, per arrivare a brani di autori contemporanei. All’interno del coro CONfusion questo scambio di vissuti profondi attraverso la musica e la condivisione di tanti patrimoni di lingue e culture diverse, caratterizza l’ordinaria pratica artistica e umana.
CONfusion si è esibito in concerti e performance quali: il video di coro virtuale CONfusion Hello Django, realizzato durante il lockdown, in mostra presso il RAC Rochester Art Center Creative Confinement Exhibition, la partecipazione alla marcia di Barbiana 2020, la realizzazione del minifestival Walkabout/Migrazioni Sonore per l’Estate Fiorentina 2019, la partecipazione allo spettacolo del Pavel Zalov Quartet di Enrico Fink al Teatro Corsini di Barberino per la giornata della memoria 2019, la performance Rivers di Y. Avital alla Notte Bianca, 2109 presso il Museo M. Marini, Rivers di Yuval Avital, nell’ambito del progetto RIVA 2018, concerti nelle biblioteche nell’ambito degli eventi promossi da Catalyst per l’Estate Fiorentina 2018, la partecipazione al Tempo Reale Festival 2017 (Sound&Bike), Migrarti 2017.
Nel 2019 CONfusion è stato in residenza a MAD Murate Art Distric.
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L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto Voci Adolescenti - che al termine del lavoro di ricezione degli audio verrà trasformata in un’installazione sonora - mira a raccogliere la voce degli adolescenti di tutto il mondo (la call è diffusa in italiano e inglese e invita a inviare parole, suoni ed emozioni sonore), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suono come si percepiscono, come si sentono e chi sono.
Lanciata da Murate Art District in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze, la call di Voci adolescenti vuole raccogliere – tramite il sito www.murateartdistrict.it
L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto Voci Adolescenti – che al termine del lavoro di ricezione degli audio verrà trasformata in un’installazione sonora – mira a raccogliere la voce degli adolescenti di tutto il mondo (la call è diffusa in italiano e inglese e invita a inviare parole, suoni ed emozioni sonore), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suono come si percepiscono, come si sentono e chi sono.
“Il progetto nasce dall’esperienza v
Lanciata da Murate Art District in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze, la call di Voci adolescenti vuole raccogliere – tramite il sito www.murateartdistrict.it
L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto Voci Adolescenti – che al termine del lavoro di ricezione degli audio verrà trasformata in un’installazione sonora – mira a raccogliere la voce degli adolescenti di tutto il mondo (la call è diffusa in italiano e inglese e invita a inviare parole, suoni ed emozioni sonore), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suono come si percepiscono, come si sentono e chi sono.
“Il progetto nasce dall’esperienza vissuta quotidianamente da mia figlia adolescente alle prese con la DAD da marzo scorso. Mia figlia, come tutti gli studenti in DAD, trascorre l’intera giornata davanti al monitor per le lezioni e per lo svolgimento dei compiti, parla con gli amici in chat o su una piattaforma online, e se ha tempo guarda qualche serie. La fatica del primo lockdown è stata superata con la speranza che tutto si risolvesse velocemente. Ora però, dopo quasi un anno di didattica a distanza, i ragazzi cominciano a manifestare segnali di disagio importanti. Questa impressione di sofferenza è stata confermata dall’incontro con gli alunni di alcune scuole medie che hanno manifestato ansia per la salute dei propri cari, preoccupazione per la situazione economica della famiglia, angoscia per il timore di contagiare i nonni provocandone la morte, grande paura per il futuro. Per la prima volta nella storia, inoltre, quello che i nostri figli stanno sperimentando riguarda milioni di ragazzi in tutto il mondo. Gli adolescenti tra i 10 e i 19 anni sono circa 1,2 miliardi, il 18% della popolazione mondiale. Sono il futuro, sono i depositari della progettualità e di un possibile cambiamento per la sopravvivenza del nostro pianeta. La solitudine, l’isolamento, la mancanza di contatto fisico tra persone sono evidentemente una grande privazione per ogni essere umano, ma lo sono particolarmente per gli adolescenti. La formazione della personalità e l’apprendimento, infatti, non possono prescindere dallo scambio con i coetanei. La sensazione di sfiducia verso il futuro, la paura della catastrofe imminente, il senso di impotenza e il senso di colpa, al contrario, rischiano di bloccare un’intera generazione. I ragazzi hanno bisogno di essere ascoltati, e hanno bisogno che il loro disagio venga conosciuto e accolto.”
Benedetta Manfriani
Questo contenuto appare solo nell' archivio.
Lanciata da Murate Art District in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Firenze, la call di Voci adolescenti vuole raccogliere – tramite il sito www.murateartdistrict.it e il numero dedicato 320.2505022 – una serie di audio di massimo 20 secondi inviati da ragazzi che stanno vivendo sulla propria pelle i disagi e il dramma della pandemia.
L’azione di arte partecipativa proposta dal progetto Voci Adolescenti | Call for QuaranTeens – che al termine del lavoro di ricezione degli audio verrà trasformata in un’installazione sonora in collaborazione con Tempo Reale – mira a raccogliere la voce degli adolescenti di tutto il mondo (la call è diffusa in italiano e inglese e invita a inviare parole, suoni ed emozioni sonore), perché possano lasciare una sorta di traccia sonora emozionale, un unico grido che superi i limiti dello spazio, comunicando attraverso il suono come si percepiscono, come si sentono e chi sono.
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Il Coro multietnico CONfusion diretto da Benedetta Manfriani
Il coro multietnico CONfusion diretto da Benedetta Manfriani uscirà a gennaio con un nuovo video di coro virtuale registrato a MAD Murate Art District. Il brano oggetto del video sarà Bring me little water, Sylvie, (portami un po’ d’acqua, Sylvie) canto di lavoro scritto da Leadbelly, uno dei più importanti esponenti della musica blues, chitarrista dalla vita travagliata, che lavorò nei campi di cotone e finì più volte dietro le sbarre. Bring me little water, Sylvie sarà eseguito nella versione arrangiata da Moira Smiley, ed ha una parte di body percussions.
In questo momento soffriamo l’isolamento e la mancanza di contatto fisico con le persone, i concerti live sono impossibili, cantare insieme non si può, il futuro è incerto (in realtà lo è sempre stato…), l’umore è cupo. Siamo assetati di vita.
Un video non è un concerto dal vivo e nessuno canterà in sala insieme agli altri. Vuole solo offrire una visione, vuole offrire un sorso d’acqua fresca a chi
Il coro multietnico CONfusion diretto da Benedetta Manfriani uscirà a gennaio con un nuovo video di coro virtuale registrato a MAD Murate Art District. Il brano oggetto del video sarà Bring me little water, Sylvie, (portami un po’ d’acqua, Sylvie) canto di lavoro scritto da Leadbelly, uno dei più importanti esponenti della musica blues, chitarrista dalla vita travagliata, che lavorò nei campi di cotone e finì più volte dietro le sbarre. Bring me little water, Sylvie sarà eseguito nella versione arrangiata da Moira Smiley, ed ha una parte di body percussions.
In questo momento soffriamo l’isolamento e la mancanza di contatto fisico con le persone, i concerti live sono impossibili, cantare insieme non si può, il futuro è incerto (in realtà lo è sempre stato…), l’umore è cupo. Siamo assetati di vita.
Un video non è un concerto dal vivo e nessuno canterà in sala insieme agli altri. Vuole solo offrire una visione, vuole offrire un sorso d’acqua fresca a chi ha sete.
CC-Collettivo CLUSTER
“La creazione del mondo, in qualunque modo sia avvenuta, deve essere stata accompagnata dal moto e pertanto dal suono”
Ottò Kàroli, “La grammatica della musica”
Il gruppo, formato da professioniste/i della voce, esprime l’esigenza di condividere giornate di studio, formazione, autoformazione e approfondimento sul tema della vocalità, della musica e del suono in generale e di poter condividere questi momenti con la cittadinanza in uno spazio conosciuto e accessibile alla comunità.
La musica, di cui lo studio della voce fa parte, è in Italia per lo più estromessa dalla formazione di base scolastica e confinata alle scuole specifiche. Il dilettante e amatore quindi è molto spesso un dilettante- ascoltatore e non esecutore.
La voce e le sue potenzialità espressive della parola e del canto sono invece al centro di società coese e originarie, fanno parte del quotidiano e sono connesse con i significati di vita e di morte; la voce attraversa lo spazio per la comunicazio
“La creazione del mondo, in qualunque modo sia avvenuta, deve essere stata accompagnata dal moto e pertanto dal suono”
Ottò Kàroli, “La grammatica della musica”
Il gruppo, formato da professioniste/i della voce, esprime l’esigenza di condividere giornate di studio, formazione, autoformazione e approfondimento sul tema della vocalità, della musica e del suono in generale e di poter condividere questi momenti con la cittadinanza in uno spazio conosciuto e accessibile alla comunità.
La musica, di cui lo studio della voce fa parte, è in Italia per lo più estromessa dalla formazione di base scolastica e confinata alle scuole specifiche. Il dilettante e amatore quindi è molto spesso un dilettante- ascoltatore e non esecutore.
La voce e le sue potenzialità espressive della parola e del canto sono invece al centro di società coese e originarie, fanno parte del quotidiano e sono connesse con i significati di vita e di morte; la voce attraversa lo spazio per la comunicazione razionale e poetica tra gli esseri, è gioia e trascendenza, conoscenza del corpo e della materia.
Il gruppo vuole, a partire da questa consapevolezza della centralità dell’espressione vocale, organizzare un training condiviso settimanale e dei momenti di approfondimento con artisti e tecnici della voce, della musica e del suono.
Tutte le giornate possono aprirsi a chi è incuriosito e interessato al tema e alle pratiche che vengono proposte.
CC-Collettivo CLUSTER
Angela Burico
Benedetta Manfriani
Cristina Abati
Maria Caterina Frani
Francesca Lanza
Maria Pecchioli
Residenza d'artista
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Artista visiva e cantante | Residenza d'Artista e Progetti
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Con la rubrica #LeOpereeiGiorni abbiamo invitato artisti, curatori e intellettuali a condividere riflessioni sul loro lavoro e sul momento attuale.
Oggi lasciamo la parola a Benedetta Manfriani, artista visiva e cantante
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Mediterranea # Habitus/Ethos
Installazione multimediale e performativa di Benedetta Manfriani
Sound design Agnese Banti
Performers Coro CONfusion.
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Walkabout
Benedetta Manfriani
Coro CONfusion
Progetto RIVA | Residenza d'artista e Perfromance
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Artista visiva e cantante | Residenza d'artista e Progetti
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Residenza d'artista di Benedetta Manfriani e del Coro CONfusion
Il progetto di residenza “Togli il tuo piede dalle nostre gole” verteva su una considerazione: il nuovo millennio si è aperto all’insegna di un’emozione brutale e arcaica: la rabbia. Quella degli uomini che non accettano il rifiuto di una donna, quella di chi vede un nemico in chi è ancora più povero di lui, quella subdola, feroce e contagiosa diffusa dal web, che avvelena le vite. La rabbia non può essere eliminata, ma è possibile imparare a comprenderla, interpretarla e indirizzarla nell’espressione creativa. Essa può avere una funzione vitale, e può, come l’ansia e la depressione, chiamare ad un cambiamento di rotta come individui e come società. Ciascuno di noi consuma le proprie angosce da solo, vivendole come un problema individuale, ma nell’indirizzarsi a ciò che sta intorno, la voce esprime prima di tutto una posizione, quella di un orizzonte, e poi una relazione di spazi, corpi, linguaggi. Il canto ha la capacità di sciogliere il mutismo in cui la soffe
Il progetto di residenza “Togli il tuo piede dalle nostre gole” verteva su una considerazione: il nuovo millennio si è aperto all’insegna di un’emozione brutale e arcaica: la rabbia. Quella degli uomini che non accettano il rifiuto di una donna, quella di chi vede un nemico in chi è ancora più povero di lui, quella subdola, feroce e contagiosa diffusa dal web, che avvelena le vite. La rabbia non può essere eliminata, ma è possibile imparare a comprenderla, interpretarla e indirizzarla nell’espressione creativa. Essa può avere una funzione vitale, e può, come l’ansia e la depressione, chiamare ad un cambiamento di rotta come individui e come società. Ciascuno di noi consuma le proprie angosce da solo, vivendole come un problema individuale, ma nell’indirizzarsi a ciò che sta intorno, la voce esprime prima di tutto una posizione, quella di un orizzonte, e poi una relazione di spazi, corpi, linguaggi. Il canto ha la capacità di sciogliere il mutismo in cui la sofferenza ingabbia l’anima.
MAD Murate Art District è stato il luogo ideale per il progetto di residenza, essendo stato per secoli un luogo di reclusione volontaria o coatta. Le sue pietre mute nascondono le voci delle monache murate vive, dei detenuti comuni, dei prigionieri politici e dei partigiani. Le Murate diventano paradigma della reclusione fisica e interiore. Il lavoro durante la residenza si è concentrato essenzialmente sull’esplorazione della voce e della potenzialità di risonanza di tutto il corpo attraverso esercizi di tecniche vocali di varie tradizioni. Durante la residenza verrà inoltre prodotto un video che documenterà le attività di ricerca e produzione della performance e che diventerà esso stesso un’installazione multimediale.
“Togli il tuo piede dalle nostre gole e allora potrai sentire con quale voce le donne
parlano.” Catharine MacKinnon
CONfusion è un gruppo vocale formato da persone provenienti da diversi paesi del mondo, nato nel 2016 come progetto di inclusione di migranti e rifugiati, ideato e diretto da Benedetta Manfriani, in collaborazione con l’Associazione Progetto Accoglienza, e ora con sede anche presso il Teatro Puccini di Firenze. È un melting pot di musiche, lingue, colori, laboratorio e spazio di contaminazione di culture, e generi musicali e artistici diversi. Il coro, che regolarmente lavora sia sul repertorio popolare delle diverse tradizioni musicali, sia su brani di autori contemporanei, ha riscosso, in due anni di attività concertistica e performativa, un notevole successo di pubblico, coinvolgendo molte centinaia di persone. CONfusion ha svolto un’importante attività di sensibilizzazione anche attraverso iniziative quali prove aperte alla cittadinanza, flash-mob per strada e su mezzi pubblici, incontri nelle scuole. In due anni di attività hanno partecipato alle attività del coro oltre 80 persone provenienti da Gambia, Ghana, Nigeria, Camerun, Senegal, Congo, Togo, Mali, Guinea, Yemen, Costa d’Avorio, Armenia, Pakistan, Siria, Francia, Germania, Usa, Uk, Olanda, e tanti italiani del territorio del Mugello e di Firenze.
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Piero Mottola e il coro delle Florentine e Chinese Voices
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a cura di Valentina Gensini
Nel 2018 il Progetto RIVA ha proseguito la collaborazione con Pelago e Montelupo Fiorentino e ha coinvolto sia il centro che le periferie del Comune di Firenze ponendo l’attenzione alle tematiche ambientali, ma anche al contesto economico, politico e sociale. Uno degli eventi principali è stata la mostra QUI di Paolo Masi, in cui sono state esposte 12 nuove opere site-specific prodotte durante 6 mesi di residenza artistiche presso MAD Murate Art District. Nel comune di Montelupo Fiorentino hanno operato Yuval Avital ed il coro di migranti ConFusion diretto da Benedetta Manfriani, Tempo Reale con il progetto “Sentieri del silenzio” presso l’ex ospedale psichiatrico, e Radio Papesse con le “Storie dell’Arno a Montelupo”. Nell’altro comune attraversato dall’Arno, Pelago, sono stati ospitati il fotografo Davide Virdis, che ha presentato una mostra nello spazio pubblico ed un workshop in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni, ed il collettivo artistico Studio
Nel 2018 il Progetto RIVA ha proseguito la collaborazione con Pelago e Montelupo Fiorentino e ha coinvolto sia il centro che le periferie del Comune di Firenze ponendo l’attenzione alle tematiche ambientali, ma anche al contesto economico, politico e sociale. Uno degli eventi principali è stata la mostra QUI di Paolo Masi, in cui sono state esposte 12 nuove opere site-specific prodotte durante 6 mesi di residenza artistiche presso MAD Murate Art District. Nel comune di Montelupo Fiorentino hanno operato Yuval Avital ed il coro di migranti ConFusion diretto da Benedetta Manfriani, Tempo Reale con il progetto “Sentieri del silenzio” presso l’ex ospedale psichiatrico, e Radio Papesse con le “Storie dell’Arno a Montelupo”. Nell’altro comune attraversato dall’Arno, Pelago, sono stati ospitati il fotografo Davide Virdis, che ha presentato una mostra nello spazio pubblico ed un workshop in collaborazione con la Fondazione Studio Marangoni, ed il collettivo artistico Studio ++.
Presso Murate Art District sono stati proposti talk e lezioni in italiano ed in inglese a cura di LWCircus e del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Durante il 2018 Progetto RIVA si è aperto anche all’Oriente, grazie alla collaborazione con Zhong Art International, ospitando tre artisti cinesi in residenza presso MAD, invitati a presentare la loro particolare visione sull’Arno.