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Fabrizio Ajello
Residenza d'artista di Fabrizio Ajello
La residenza dell’artista Fabrizio Ajello presso il MAD (Murate Art District) riguarderà un percorso di ricerca e sviluppo del progetto Hieronymi sulla figura di Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola, predicatore, religioso e politico, dalle caratteristiche moderne e fortemente contradditorie. Attraverso un attento studio delle fonti e dell’immaginario scaturito negli anni dal personaggio storico ma al contempo leggendario verrà proposta una restituzione della ricerca che coinvolgerà diverse modalità espressive. Dal rapporto tra i caratteri peculiari dell’esperienza politica, religiosa, poetica e profetica del predicatore ferrarese e le peculiarità del nostro presente, il lavoro cercherà di restituire la complessità di una delle figure più interessanti e controverse del Rinascimento, attraverso un’indagine aperta sulla questione del potere, dell’immagine e del linguaggio.
La residenza dell’artista Fabrizio Ajello presso il MAD (Murate Art District) riguarderà un percorso di ricerca e sviluppo del progetto Hieronymi sulla figura di Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola, predicatore, religioso e politico, dalle caratteristiche moderne e fortemente contradditorie. Attraverso un attento studio delle fonti e dell’immaginario scaturito negli anni dal personaggio storico ma al contempo leggendario verrà proposta una restituzione della ricerca che coinvolgerà diverse modalità espressive. Dal rapporto tra i caratteri peculiari dell’esperienza politica, religiosa, poetica e profetica del predicatore ferrarese e le peculiarità del nostro presente, il lavoro cercherà di restituire la complessità di una delle figure più interessanti e controverse del Rinascimento, attraverso un’indagine aperta sulla questione del potere, dell’immagine e del linguaggio.
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Progetto di CAAPO ideato e prodotto in collaborazione con Spazi Docili
Dal 7 di maggio 2014 Le Murate. Progetti Arte Contemporanea ha ospitato Formal Interference, un progetto di CAAPO ideato e prodotto in collaborazione con Spazi Docili (progetto di arte pubblica basato a Firenze) e con John O’Hare & Gordon Culshaw, curatori dal 2006 al 2010 di Wolstenholme Projects (galleria di Liverpool che ha esposto il lavoro di artisti affermati, britannici ed internazionali, quali Keren Cytter, Mark Lewis, Paul Rooney, Jordan Baseman e Wolfgang Tilmans e offerto, allo stesso tempo, una piattaforma espositiva per artisti emergenti e collettivi artistici quali the Centre of Attention di Londra e Stand Assembly/Moot di Nottingham).
La pubblicità e l’informazione estetizzano i messaggi provenienti da qualunque ambito pubblico. Gli eventi sono riportati in maniera uniforme senza alcuna considerazione riguardo la loro sostanza. I cittadini sono alienati da tali modalità comunicative che hanno il solo effetto, in sostanza, di renderli impotenti rispetto al m
Dal 7 di maggio 2014 Le Murate. Progetti Arte Contemporanea ha ospitato Formal Interference, un progetto di CAAPO ideato e prodotto in collaborazione con Spazi Docili (progetto di arte pubblica basato a Firenze) e con John O’Hare & Gordon Culshaw, curatori dal 2006 al 2010 di Wolstenholme Projects (galleria di Liverpool che ha esposto il lavoro di artisti affermati, britannici ed internazionali, quali Keren Cytter, Mark Lewis, Paul Rooney, Jordan Baseman e Wolfgang Tilmans e offerto, allo stesso tempo, una piattaforma espositiva per artisti emergenti e collettivi artistici quali the Centre of Attention di Londra e Stand Assembly/Moot di Nottingham).
La pubblicità e l’informazione estetizzano i messaggi provenienti da qualunque ambito pubblico. Gli eventi sono riportati in maniera uniforme senza alcuna considerazione riguardo la loro sostanza. I cittadini sono alienati da tali modalità comunicative che hanno il solo effetto, in sostanza, di renderli impotenti rispetto al messaggio.
Questa forzata impotenza cresce quando gli spazi personali, pubblici, virtuali, testuali e narrativi vengono trasformati in spazi estetici. Per affrontare e neutralizzare tali tecniche di controllo è necessario che gli artisti si riapproprino dei linguaggi estetici sottraendoli dalla sfavorevole associazione con le aree di senso legate al mercato e all’intrattenimento.
L’attenzione critica verso tali sottigliezze formali può mostrare quanto una trasmissione aggressiva dell’informazione stimoli precisi comportamenti e risposte: solo attraverso l’introduzione di sottili elementi perturbatori questa finzione di autorità può essere palesata e rimossa.
Il fine di questo progetto è stato di contrastare e sfidare la legittimità di questa retorica estetizzante insidiosamente autoritaria. Gli artisti prescelti sono stati selezionati in considerazione della qualità e dello sviluppo della loro pratica artistica: CAAPO mira a costituire un programma internazionale di arte pubblica che includa una varietà di nuovi lavori in grado di esplorare i temi dell’appropriazione, della contaminazione e della corruzione.
Gli artisti partecipanti sono stati: Kathryn Ashill, Lee Campbell, Jamie Davies, John O’Hare, Brychan Tudor e Spazi Docili
Il programma ha previsto, oltre ad eventi di arte pubblica in giro per la città, anche una serie di workshop, incontri e dibattiti aperti al pubblico organizzati presso Le Murate. Progetti Arte Contemporanea.
Formal Interference è un progetto sostenuto da: British Council, Wales Arts Internationa, Comune di Firenze, Associazione Mus.e e Le Murate. Progetti Arte Contemporanea.
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Laboratorio di arte pubblica e intervento sul territorio
Zona/Zone
Fabrizio Ajello / Robert Pettena
Zona/Zone è un laboratorio di arte pubblica e intervento sul territorio ideato dall’artista Fabrizio Ajello con la collaborazione del Prof. Robert Pettena, realizzato all’interno del percorso formativo di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Gli allievi del corso hanno partecipato attivamente al processo di documentazione, analisi e intervento in alcune zone della città di Firenze, selezionate appositamente dall’artista. Gli spazi d’indagine sono stati scelti in base alle peculiarità urbanistiche ma anche estetico-sociali, economiche ed emozionali. Partendo da ricognizioni specifiche di singole porzioni del territorio (Zone), si è passati ad una riflessione sul complesso città come organismo (Zona). L’attraversamento, il ripensare la città, le appartenenze e le discrasie, le partizioni e i riflessi, gli avvenimenti storicizzati e l’attualità, la materia e l’informe, l’appropriazione temporanea, le strutt
Zona/Zone
Fabrizio Ajello / Robert Pettena
Zona/Zone è un laboratorio di arte pubblica e intervento sul territorio ideato dall’artista Fabrizio Ajello con la collaborazione del Prof. Robert Pettena, realizzato all’interno del percorso formativo di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Gli allievi del corso hanno partecipato attivamente al processo di documentazione, analisi e intervento in alcune zone della città di Firenze, selezionate appositamente dall’artista. Gli spazi d’indagine sono stati scelti in base alle peculiarità urbanistiche ma anche estetico-sociali, economiche ed emozionali. Partendo da ricognizioni specifiche di singole porzioni del territorio (Zone), si è passati ad una riflessione sul complesso città come organismo (Zona). L’attraversamento, il ripensare la città, le appartenenze e le discrasie, le partizioni e i riflessi, gli avvenimenti storicizzati e l’attualità, la materia e l’informe, l’appropriazione temporanea, le strutture e i riflessi, sono stati i temi centrali dell’intero percorso laboratoriale, restituito dai partecipanti attraverso una serie di interventi sul territorio realizzati e da realizzare nei prossimi mesi e una produzione di immagini e percorsi progettuali.
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Fabrizio Ajello (Palermo, 1973) artista, ricercatore ed insegnante di base a Firenze, riflette e interviene sui modelli culturali attraverso un’indagine e un confronto continuo con le tematiche del sacro, della memoria collettiva/individuale e del rapporto tra spazio pubblico e spazio privato. Nel biennio 2005/2006 ha lavorato al progetto di arte pubblica, Progetto Isole. Nel 2008 fonda, insieme all’artista Christian Costa, il progetto di arte pubblica Spazi Docili, basato a Firenze, che in questi anni ha prodotto indagini
sul territorio, interventi, workshop e talk presso istituzioni pubbliche e private, mostre e residenze artistiche. Ha fondato nel 2016 insieme alla ricercatrice Licia Bianchi il progetto artistico Aizimen. Ha inoltre esposto in gallerie e musei italiani e internazionali e ha preso parte a diversi eventi tra i quali: Berlin Biennale 7, Break 2.4 Festival a Ljubljana, in Slovenia, Synthetic Zero al BronxArtSpace di New York, Moving Sculpture In The Public R
Fabrizio Ajello (Palermo, 1973) artista, ricercatore ed insegnante di base a Firenze, riflette e interviene sui modelli culturali attraverso un’indagine e un confronto continuo con le tematiche del sacro, della memoria collettiva/individuale e del rapporto tra spazio pubblico e spazio privato. Nel biennio 2005/2006 ha lavorato al progetto di arte pubblica, Progetto Isole. Nel 2008 fonda, insieme all’artista Christian Costa, il progetto di arte pubblica Spazi Docili, basato a Firenze, che in questi anni ha prodotto indagini
sul territorio, interventi, workshop e talk presso istituzioni pubbliche e private, mostre e residenze artistiche. Ha fondato nel 2016 insieme alla ricercatrice Licia Bianchi il progetto artistico Aizimen. Ha inoltre esposto in gallerie e musei italiani e internazionali e ha preso parte a diversi eventi tra i quali: Berlin Biennale 7, Break 2.4 Festival a Ljubljana, in Slovenia, Synthetic Zero al BronxArtSpace di New York, Moving Sculpture In The Public Realm a Cardiff, Hosted in Athens ad Atene, The Entropy of Art a Wroclaw, in Polonia. Attualmente collabora con i magazine MEMECULT e MADE IN MIND, ha contribuito inoltre con interviste e saggi alla rivista Roots and Routes e alla piattaforma NESXT. Da anni interviene in istituzioni pubbliche con metodologie laboratoriali interdisciplinari e di collaborative learning. Insegna attualmente materie letterarie presso il Liceo Artistico di Porta Romana a Firenze.
Firenze è un brand. Lo stereotipo, conosciuto in tutto il mondo, della città rinascimentale. Firenze, tuttavia, è anche l’indiscussa capitale delle difficoltà italiane nel comprendere e gestire il contemporaneo e il relativo rapporto con il passato. Spazi Docili è la risposta in chiave di progetto di arte pubblica a questa realtà sconcertante ed esemplare. Il progetto è nato durante il 2008 ed è curato da Fabrizio Ajello e Christian Costa.
http://www.spazidocili.org
Firenze è un brand. Lo stereotipo, conosciuto in tutto il mondo, della città rinascimentale. Firenze, tuttavia, è anche l’indiscussa capitale delle difficoltà italiane nel comprendere e gestire il contemporaneo e il relativo rapporto con il passato. Spazi Docili è la risposta in chiave di progetto di arte pubblica a questa realtà sconcertante ed esemplare. Il progetto è nato durante il 2008 ed è curato da Fabrizio Ajello e Christian Costa.
http://www.spazidocili.org
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