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Fatima Mazmouz

Fotografa

Fatima Mazmouz Nata il 2 maggio 1974 a Casablanca, in Marocco, è un fotografo, artista visivo, concettuale. La sua produzione artistica, LES VENTRES DU SILENCE, Pouvoirs et contre Powers, si occupa principalmente delle varie lotte di potere implicite e invisibili radicate nelle nostre società giudaico-cristiane e arabo-musulmane. Il suo lavoro traduce così la storia dell’emancipazione attraverso un profondo impegno per le libertà individuali. Con il progetto Super Oum e The Broken Body, l’artista si inserisce in una lotta femminista in un contesto post-coloniale per una lotta alla discriminazione razziale e per i diritti delle donne (Diritto all’aborto per tutti).

Fatima Mazmouz Nata il 2 maggio 1974 a Casablanca, in Marocco, è un fotografo, artista visivo, concettuale. La sua produzione artistica, LES VENTRES DU SILENCE, Pouvoirs et contre Powers, si occupa principalmente delle varie lotte di potere implicite e invisibili radicate nelle nostre società giudaico-cristiane e arabo-musulmane. Il suo lavoro traduce così la storia dell’emancipazione attraverso un profondo impegno per le libertà individuali. Con il progetto Super Oum e The Broken Body, l’artista si inserisce in una lotta femminista in un contesto post-coloniale per una lotta alla discriminazione razziale e per i diritti delle donne (Diritto all’aborto per tutti).

Film noir per Lampedusa - Videozoom: Africana Womanism

Black History Month Florence 2017

Film noir per Lampedusa - Videozoom: Africana Womanism

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Black History Month Florence 2017

Ispirato al Black History Month celebrato negli Stati Uniti e nel Regno Unito, l’evento fiorentino mette in risalto i contributi culturali della diaspora africana che hanno influenzato la cultura popolare Italiana.
Conferenze, proiezioni di film, letture di libri, mostre d’arte, eventi enogastronomici, concerti e spettacoli ricordano i più importanti passaggi della storia africana ponendola in relazione con il panorama contemporaneo fiorentino.

All’interno di questa iniziativa si inserisce la XV edizione della rassegna Videozoom curata da Antonella Pisilli che quest’anno presenta opere di 8 video artiste africane dal titolo “Africana womanism” e l’installazione “Film noir per Lampedusa” di Clay Apenouvon.

Videozoom: Africana Womanism è un progetto video “work in progress”: in mostra opere di video-arte contemporanea, presentate tenendo conto delle specificità culturali delle diverse realtà del mondo. Il progetto vuole proporre una visione nuova della do


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Ispirato al Black History Month celebrato negli Stati Uniti e nel Regno Unito, l’evento fiorentino mette in risalto i contributi culturali della diaspora africana che hanno influenzato la cultura popolare Italiana.
Conferenze, proiezioni di film, letture di libri, mostre d’arte, eventi enogastronomici, concerti e spettacoli ricordano i più importanti passaggi della storia africana ponendola in relazione con il panorama contemporaneo fiorentino.

All’interno di questa iniziativa si inserisce la XV edizione della rassegna Videozoom curata da Antonella Pisilli che quest’anno presenta opere di 8 video artiste africane dal titolo “Africana womanism” e l’installazione “Film noir per Lampedusa” di Clay Apenouvon.

Videozoom: Africana Womanism è un progetto video “work in progress”: in mostra opere di video-arte contemporanea, presentate tenendo conto delle specificità culturali delle diverse realtà del mondo. Il progetto vuole proporre una visione nuova della donna africana attraverso l’occhio dell’artista; Africana Womanism, nello specifico, porta alla ribalta il ruolo di madri africane come leader nella lotta per ritrovare, ricostruire e creare un’integrità culturale che abbraccia gli antichi principi di reciprocità, equilibrio, armonia, giustizia, verità e ordine.
Fanno parte delle artiste di Africana Womanism: Nirdeva Alleck (Mauritius), Nathalie Mba Bikoro (Gabon), Rehema Chachage (Tanzania), Wanja Kimani (Kenia), Michèle Magema (RDC), Fatima Mazmouz (Marocco), Myriam Mihindou (Gabon), Tabita Rezaire (Francia-Guyana/Danese)

Film noir per Lampedusa, di Clay Apenouvon (Togo), interpreta una Lampedusa contemporanea, luogo di migrazioni; attraverso un’installazione site-specific, realizzata dall’artista per Murate Art District, si esplora la capacità dei materiali di essere supporto fisico e medium artistico per trasmettere il messaggio socio-politico dell’artista.
Non nuovo a questo tipo ti incursioni artistiche, Clay Apenouvon lavora con materiali plastici di colore nero, che evocano la liquida vischiosità del petrolio.

I due progetti sono stati inaugurati venerdì 3 febbraio 2017 alle ore 17.30 presso MAD Murate Art District.

Film noir per Lampedusa - Videozoom: Africana Womanism

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