Agorà
installazione sonora permanente
APRIIlaria Turba, a cura di Giorgio Bacci e Valentina Gensini
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Le simmetrie dei desideri è un progetto di ricerca nato in dialogo con i cittadini che abitano il quartiere di Sant’Ambrogio e il Complesso delle Murate, riattivando un ricco tessuto di memorie personali e territoriali che sottolinea la feconda e complessa articolazione della società contemporanea.
Significativamente, il lavoro si riallaccia alla straordinaria esperienza vissuta da Ilaria Turba nel corso dei quattro anni trascorsi a Marsiglia come artiste associée di Le ZEF – scène nationale de Marseille, di cui il progetto attuale costituisce un capitolo collegato eppure totalmente nuovo. In quella circostanza la pratica della panificazione, rituale antico che accomuna tutte le culture mediterranee, aveva condotto a una iconica materializzazione dei desideri della comunità nei pani dei desideri. Nella residenza fiorentina l’artista ha ricercato oggetti privati e d’affezione in quanto veicoli di desideri, storie e immaginari. I pani rituali impastati con i marsigliesi
Le simmetrie dei desideri è un progetto di ricerca nato in dialogo con i cittadini che abitano il quartiere di Sant’Ambrogio e il Complesso delle Murate, riattivando un ricco tessuto di memorie personali e territoriali che sottolinea la feconda e complessa articolazione della società contemporanea.
Significativamente, il lavoro si riallaccia alla straordinaria esperienza vissuta da Ilaria Turba nel corso dei quattro anni trascorsi a Marsiglia come artiste associée di Le ZEF – scène nationale de Marseille, di cui il progetto attuale costituisce un capitolo collegato eppure totalmente nuovo. In quella circostanza la pratica della panificazione, rituale antico che accomuna tutte le culture mediterranee, aveva condotto a una iconica materializzazione dei desideri della comunità nei pani dei desideri. Nella residenza fiorentina l’artista ha ricercato oggetti privati e d’affezione in quanto veicoli di desideri, storie e immaginari. I pani rituali impastati con i marsigliesi sono dunque serviti da attivatori di un nuovo percorso partecipativo con gli abitanti delle Murate e del quartiere di Sant’Ambrogio. I cittadini sono stati coinvolti in un percorso di ricerca, identitario e migrante al tempo stesso, il cui esito immediato e più visibile è stata la raccolta di oggetti appartenenti agli intervistati, messi idealmente in simmetrico dialogo con i desideri espressi dagli abitanti di Marsiglia, in un sentire condiviso di aspirazioni e desideri.
Durante il mese di residenza Ilaria Turba ha dunque progressivamente collocato negli spazi espositivi oggetti, pani e immagini fotografiche cui ha lavorato in progress, creando una personale topografia del quartiere. Gli oggetti sono a loro volta accompagnati da racconti e tracce del processo di ricerca: ogni singolo elemento è parte di una narrazione collettiva, di una mappatura delle memorie e delle istanze, oltre che dei desideri della nostra comunità.
Al primo piano l’idea di comunità è evocata dal tavolo dei pani di Marsiglia, circondato dagli oggetti affidati all’artista dagli abitanti del quartiere. Nelle celle invece è possibile ritrovare lo studio dell’artista e spazi di ascolto e visualizzazione di documenti, per ripercorrere il processo di ricerca e di mappatura, ascoltare le voci delle persone coinvolte, ricomporre le tracce e la stratificazione di questo percorso collettivo, un palinsesto in cui ogni singolo elemento rinvia a una costellazione di vissuti e relazioni, indagata e sollecitata dall’artista con attenzione.
Ilaria Turba ha incontrato e coinvolto gli abitanti di Sant’Ambrogio recandosi nelle loro case, negli spazi artigiani o commerciali, nel mercato e per la strada, bussando all’interno delle comunità e delle redazioni, delle università e dei ristoranti, delle associazioni e di atelier. Adesso la vita del quartiere e gli oggetti importanti per la comunità entrano nello spazio dell’arte, protagonisti di questa esposizione.
Il lungo processo di rigenerazione e riqualificazione delle Murate prosegue dunque prendendo sempre nuove forme.