22 NOVEMBRE 2023 ORE 17.30
IL DESIGN INCONSAPEVOLE
Conduce l’incontro Enrico Morteo
Introduce la Lezione Patrizia Scarzella
La lezione di due autorevoli storici – Dora Liscia Bemporad, già docente di Storia dell’Arte Moderna e di Storia delle Arti Applicate e dell’Oreficeria dell’Università degli Studi di Firenze, e Claudio Paolini, direttore scientifico della Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi – sul tema del “Design Inconsapevole” conclude il ciclo delle Lezioni di Design 2023 promosse da SelfhabitatCultura con ISIA Firenze e Fondazione Architetti al MAD Murate Art District, a cura di Patrizia Scarzella.
“Con le espressioni ‘design di ignoto’ (Bruno Munari) o ‘design anonimo’ (Alberto Bassi) – afferma Paolini – molto si è detto e scritto circa quell’estesa serie di manufatti seriali nei quali, pur non conoscendone l’autore, riconosciamo un perfetto equilibrio tra forma e funzione, e quindi il raggiungimento di uno degli obiettivi di ciò che definiamo design”.
In questa lezione, parlando di “Design Inconsapevole”, si metteranno in luce soprattutto alcuni manufatti che si sono definiti nel corso di tempi lunghi, per perfezionamenti successivi, non riconducibili quindi a un singolo, ma a un’ intelligenza collettiva in continuo divenire.
Dora Liscia Bemporad parlerà degli ingredienti – l’uso e l’esperienza- che hanno dato vita ad oggetti, talvolta dalla forma curiosa, che sono stati dettati da una funzionalità non sempre leggibile e cercata probabilmente attraverso continui aggiustamenti. “Il fatto di essere oggetti di uso – scrive Liscia Bemporad- ha determinato anche la loro discriminazione rispetto alle arti di pura contemplazione. Tuttavia, le soluzioni cercate, non sappiamo quanto a lungo, li hanno resi icone rappresentative di certi momenti storici”.
Claudio Paolini offrirà una lettura di alcuni mobili per sedere tradizionali, definitisi nel tempo, quali la tradizionale sedia da osteria (frascatana, marocca), le sedie a tenaglia e la più recente tripolina. “Esempi nei quali non solo la forma è perfetta risposta a una funzione richiesta, ma lo stesso materiale impiegato concorre nel definire l’una e facilitare l’altra, a testimonianza di una eccezionale intelligenza costruttiva”.