Da sempre il modo in cui ci vestiamo è il riflesso di chi siamo. Vorrei indagare insieme ai ragazzi quest’idea come spunto per riflettere sulla propria identità. Secondo Freud la personalità di noi esseri umani si compone di Id (l’istinto), ego (la realtà), superego (la moralità), e magari anche alterego (incontrario di sé), in relazione con la mente conscia e subconscia. Partendo da questa spiegazione vorrei aiutare i ragazzi ad essere più consapevoli di loro stessi, come individui che fanno parte della società.
Utilizzando stoffa di scarto, insegnerò agli alunni diverse tecniche tessili per creare costumi che esprimano chi sono in relazione al mondo. Concettualmente, è importante riutilizzare questo materiale in quanto è un prodotto molto facile da trovare a causa del fast fashion, che sta aggravando la già complicata situazione ambientale.
Realizzare i nostri costumi aumenta la consapevolezza sul modo in cui vestiamo e come decidiamo di rappresentarci, qual è la nostra posizione nel mondo e come trattiamo noi stessi e la Terra.
Questo progetto mira a sviluppare negli studenti un pensiero sostenibile per affrontare il punto 12 (consumo e produzione responsabile) della agenda 2023 e il punto 13 della agenda 2030 per creare un futuro migliore.
Nel primo incontro vorrei parlare di alcuni artisti che hanno ispirato il progetto, facendo riferimento alle opere di Michelangelo Pistoletto e anche all’idea di sculture indossabili come si può vedere nella opera di Louise Bourgeois, Alexander Calder, Nick Cave e anche Salvador Dalí.