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L’arte fiorentina e le sue vicende, dalla II Guerra Mondiale ad oggi

Le ricerche che hanno portato alla presente pubblicazione – per il 75° anniversario della Liberazione di Firenze- sono mosse dal constatare un dato di fatto in sé magari scontato, cui però trovo non si ponga la dovuta attenzione, stante oltretutto l’attuale ‘dimenticanza’, chiamiamola così, degli studi storici a tutti i livelli della pubblica istruzione, da intendersi essi ad ampio raggio, quindi comprendenti a pieno titolo la storia dell’arte (dimenticanza alla quale pochi giorni orsono il Ministro ha dato giusta risposta con decreto ufficiale).

Intervengono:

Cristina Giachi, Vicesindaca Comune di Firenze

Valeria Bruni, Accademia di Belle Arti di Firenze

Giandomenico Semeraro, Accademia di Belle Arti di Firenze

In copertina: Frederick Hartt, Gennaio 1945.
Photo credits: National Gallery of Art, Wa- shington, D.C., Gallery Archives.
The Frederick Hartt Papers. Smith Ed.

Ebbene: gran parte delle opere che oggi vengono guardate, ammirate, studiate nei musei e nelle gallerie fiorentine, come pure nelle collezioni private che si trovano in città, con ogni probabilità non sarebbero là dove sono conservate se, nel corso della II Guerra Mondiale, particolarmente nei tragici eventi del suo termine, sovrintendenti, funzionari, militari (anche di tipo particolare quali furono quelli della sezione MFAA – Monuments, Fine Arts and Archives –  dell’esercito americano, altrimenti noti come Monuments Men), cittadini comuni non le avessero salvaguardate, protette, recuperate con amore e dedizione, sovente a rischio della propria vita. Un lavoro e una dedizione che ancora oggi hanno luogo, grazie soprattutto a Direttori di Musei e al Comando per la Tutela del Patrimonio Artistico dei Carabinieri, vedendo di portare a conclusione quanto in quegli anni si è d’un subito avviato, e tuttora è in fase di ricerca e scoperta, così in Italia come all’estero, tale è stata la portata dei furti perpetrati ai danni dei musei come dei singoli collezionisti.

Questo libro vuole portare un piccolo contributo alla conoscenza di quanto avvenne in quegli anni, ed ancora oggi, per tutti.