H.I.I.T. (High-Intensity Identity Training): Strategie di autocoscienza in un mondo consumista è un progetto di ricerca artistica che comprende sia una tesi di laurea che una performance di danza solista. È iniziato come ricerca artistica nel settembre 2018, durante gli studi di Master Theatre Practices (MTP) presso l’ArtEZ University of the Arts, ad Arnhem, Olanda. Nel giugno 2019 è diventata un’installazione artistica ed entro maggio 2021 dovrebbe essere creata una performance di danza solista di 45′.
H.I.I.T. sottolinea l’urgenza di sfuggire ai preconcetti stereotipati, accettando la possibilità di più sé che abitano un solo corpo. Poiché il corpo non può essere facilmente dissociato dall’identità, la sua immagine è costantemente utilizzata dalla cultura del consumo di oggi per costruire identità conformi alle aspettative sociali e commerciali. Più l’accento è posto sull’apparenza e sulla rappresentazione, più l’immagine del corpo umano che viene promossa è quella di un corpo sano e in forma. Quanto più l’aspetto esteriore è considerato una proiezione del sé interiore, tanto più lo stato fluido dell’identità è compromesso. Con l’avvento di internet e della realtà virtuale, il senso di appartenenza, di connessione fisica tra di loro si perde spesso. Inserirsi in questo modello di società consumistica, potrebbe temporaneamente costituire un modo per ristabilire quel senso. Tuttavia, le relazioni e gli eventi imprevedibili si verificano costantemente attraverso e attraverso il tempo, che sfidano l’esistenza umana. Di fronte a un evento traumatico, lo stato di shock e di perplessità che ci travolge è tale che si genera il bisogno di trovare nuove identità, nuove forme per incarnare lo stato attuale di precarietà. In quel punto liminale, le identità si scontrano con l’immaginario del consumatore culturale.