Luogo del progetto è il Great Pacific Garbage Patch, esempio paradigmatico del disastro ecologico contemporaneo e contesto ideale per progetti che riconoscono la necessità di operare al cospetto di un complesso sistema multi-agenziale al quale apparteniamo senza privilegi o distinzioni. Un’entità mutevole che sfida la comprensione definitiva e oggettiva e non consente soluzioni muscolari altrettanto definitive. Che obbliga a pensare oltre il dualismo razionalista natura/cultura e il suprematismo antropocentrico. Un luogo che insegna come gli stessi strumenti operativi debbano essere sfocati, non definitivi e riconfigurabili; capaci di stabilire relazioni, anche illegali.
L’allestimento combina elaborati grafici e video animazioni estratti dai lavori degli studenti del Laboratorio di Progettazione Ambientale tenuto al Corso Internazionale di Laurea Magistrale in Architettura dell’Università di Firenze, che sono stati sollecitati a verificare la fattibilità di questa nuova visione del progetto di architettura attraverso l’impiego dell’Intelligenza Artificiale in due distinti e conseguenti percorsi di ricerca:
- un percorso di critica estetico-concettuale sull’emergenza climatica sviluppato attraverso la tecnica della Speculative Fabulation in cui l’Intelligenza Artificiale è stata impiegata per generare storie e poi ambienti radicali e provocatori in grado di sollevare questioni sulla deriva ambientale in atto;
- un percorso, più strettamente legato alla pratica progettuale, in cui è stata ribaltata la tradizionale sequenza ideativa che va dal concept allo sviluppo dettagliato. In questo approccio, propriamente definibile Reverse Designing, si parte invece da visualizzazioni ad alta fedeltà, sviluppate nella fase concettuale grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, per poi procedere a ritroso verso lo sviluppo canonico degli elaborati tecnici.
Queste modalità hanno consentito ai partecipanti di sperimentare nuove forme di immaginazione, ridefinendo il rapporto tra creatività e tecnica, tra idea e forma sino condurre a un profondo ripensamento dello stesso concetto di stile che da superficialità superflua diventa ora ‘dato’ necessario al processo algoritmico generativo.